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Tutte le fiabe che parlano di "cavaliere"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "cavaliere", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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I due regni

C’erano una volta due castelli sulla stessa collina. C’erano una volta due re che non si erano mai visti prima. Uno era il regno del sale ed era governato da re Sapidissimus. L’altro era il… I due regni

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Il Vecchio e i Due Cavalieri

C’era una volta, tanto tempo fa, un vecchio. Abitava solo, con qualche pecora e poche galline, in una casupola ai piedi dell’Altopiano, proprio all’inizio del sentiero che conduceva in cima all’unico villaggio della regione. Davanti alla sua casetta passavano viandanti, a piedi o a cavallo, che spesso si fermavano per chiedere notizie: sulla lunghezza e la difficoltà del sentiero e il tempo necessario a percorrerlo.

Un giorno si presentò un giovane cavaliere.

Il vecchio era seduto fuori, a godersi il sole dolce del pomeriggio avanzato. Il giovane fermò il cavallo e si toccò il cappello in segno di saluto. Nonostante la polvere, traspariva una faccia allegra, aperta, accattivante: «Non so più le miglia che ho percorso dall’ultima città. Ma prima che faccia buio devo salire al villaggio. E’ questo il sentiero, vero buon uomo?».

Il Vecchio e i Due Cavalieri

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Chi troverà Re Gaudio?

Le vedette arrivarono di corsa annunciando la terribile notizia, un incombente pericolo stava piombando sul regno di Re Gaudio.

Il terribile Cavalier Timore era giunto ai confini ed era pronto alla guerra per conquistare il regno.

Tutta la popolazione fu immediatamente colta dalla paura, nella sua lunga storia mai era entrata in guerra ed aveva sempre vissuto in pace e armonia con tutti, quindi non avevano idea di come affrontare questa situazione, un misto di paura e rabbia che stava rovinando l’atmosfera di questa bellissima terra.

Anche il Principe Arguto tornò a casa per aiutare insieme alla famiglia Re Gaudio in questa nuova vicissitudine, ma nonostante tutti gli sforzi e le idee nessuno era ancora riuscito a trovare una soluzione al problema.

Chi troverà Re Gaudio?

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La leggendaria storia di Bluette e il Cavaliere dei sogni

Tantissimo tempo fa in un piccolo paesino di montagna del nord Europa viveva con la mamma e con il nonno una meravigliosa fanciulla dai lunghi capelli castani e dagli occhi color verde scuro di nome Bluette che abitava lungo ai margini di una fitta foresta in una misera casetta di legno dal tetto giallo davanti alla quale stava immobile una gigantesca pietra di roccia.

Bluette era una fanciulla sognatrice,operosa e amabile con tutti molto apprezzata in paese per la sua grande bontà ed altruismo.

Aiutava spesso la madre una donna molto esigente nelle faccende di casa e accudiva con dedizione e costanza il nonno oramai vecchio e ammalato da anni.

La leggendaria storia di Bluette e il Cavaliere dei sogni

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Costruzioni magiche

C’era una volta una bambina; il suo nome era Luisa.

La sua famiglia era povera. Lei non aveva giochi ma solo un quadernetto e una matita per poter giocare con la fantasia.

Un giorno vide una ragazza, il suo nome era Marta, fecero subito amicizia.

Marta regalò delle costruzioni (oggi diremmo del LEGO) a Luisa e lei stava tutto il tempo a giocare. Un giorno però scoprì una cosa molto strana: stava costruendo un cane viola, e le costruzioni si trasformarono in un cagnolino viola che la leccava tutta.

Chiamò Marta che le disse che quelle costruzioni le aveva trovate in un bosco vicino alla capanna di un fata. Loro allora andarono lì e entrarono nella capanna. Trovarono la fata che piangeva.

Costruzioni magiche

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Auguraoro

C’era una volta, nel regno di Erin un Re che aveva tre figli.

Un giorno andò  fare una passeggiata sulla spiaggia con l Regina per guardare insieme il mare.

Dopo aver caminato un po’ videro una barca che si avvicinava alla spiaggia.

Sulla barca c’era una vecchio dai capelli bianchi che disse loro:

“Salite sulla mia barca che vi porto in mare”

Il re e la Regina salirono a bordo e dopo aver navigato per lungo tempo giunsero sull’isola della Solitudine dove sbarcarono.

Auguraoro

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Il Cavaliere che divenne Principe

In un tempo senza tempo, in un paese lontano lontano, viveva un cavaliere dall’armatura scintillante.

Il sole splendeva alto nel cielo, i monti disegnavano l’orizzonte, distese di fiori alti quanto bambini riempivano gli occhi, ed il prode cavaliere, con una bella piuma rossa come pennacchio, cavalcava il suo destriero lungo strade, boschi e campi.

Ogni volta che c’era un problema lui arrivava in soccorso: salvava fanciulle in difficoltà, portava bimbi al sicuro e sconfiggeva bestie feroci.
“Ti siamo debitori, prendi in dono uno zecchino”, lo ringraziavano i vecchi capi villaggio. “Fermati un poco con noi, ti daremo lingotti d’oro e argento”, lo allettavano i borgomastri. “Rimani a proteggere il castello e ti coprirò di gioielli e pietre preziose”, gli proponeva il Conte della fortezza antica.
“No, grazie mille”, rispondeva il cavaliere, faceva un inchino, scuoteva il rosso pennacchio e ripartiva in groppa al suo cavallo mai stanco. Lui degli zecchini non sapeva proprio cosa farsene e poi nella bell’armatura non aveva neanche una tasca piccina piccina dove metterli; l’oro e l’argento lo facevano riempire di bolle peggio di un folletto col varibillo; e la fortezza non gli piaceva per niente, tutta scura e piena di spifferi com’era.

Il Cavaliere che divenne Principe

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La storia senza fine

C’era una volta un RE che aveva un figlia bellissima: una principessa.

Molti principi la chiesero in sposa, ma il Re disse che avrebbe dato in sposa la principessa a chi avesse saputo raccontargli una storia senza fine.

Vennero molti principi, provarono a raccontare una storia, ma la storia finiva sempre e così nessuno riusciva ad avere in sposa la principessa.

Un giorno arrivò alla corte del Re un Cavaliere che voleva assolutamente sposare la principessa: Il Re acconsentì e il cavaliere cominciò questa storia: “C’era una volta un uomo che costruì un granaio grandissimo e alto quasi fino al cielo. Lasciò in cima soltanto un piccolo buchino da cui poteva passare un formica e non di più di una per volta, poi lo riempì di grano da cima a fondo.

La storia senza fine