Il mio papà
Lo vedete quello là? Lui è il mio papà È quello con il sorriso sulla faccia stampato anche quando molto male mi sono comportato È quello che mi parla dei miei errori e mai dai… Il mio papà
La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "forza", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".
Lo vedete quello là? Lui è il mio papà È quello con il sorriso sulla faccia stampato anche quando molto male mi sono comportato È quello che mi parla dei miei errori e mai dai… Il mio papà
Nel Rione dei Coralli, viveva Arturo, un simpatico micione, ben voluto dagli abitanti della strada, perché gli davano sempre da mangiare e qualche volta un anima buona gli dava anche una carezza. Arturo trascorreva le… Arturo, il gatto che credeva di essere un leone
Autore: Mario Ramos Edizioni: Babalibri Narratrici: Ilaria Antonini e Barbara Balduzzi Videolettura prodotta dal Laboratorio di Comunicazione e Narratività dell’Università degli Studi di Trento-Rovereto diretto da Marco Dallari. Gli insegnanti che volessero utilizzare il materiale a… Sono io il più forte // Video fiaba
Un giorno, mentre facevo una passeggiata con alcuni miei familiari, fra di loro, quelli che dicono di essere “grandi”, di fronte alla mia esuberanza e alla mia gioia, a volte anche un po’ invadente,… La mia finestra fra le stelle
In un prato fiorito vivevano felici moltissimi insetti. Tra questi, due grossi ragni colorati. Uno era tutto rosso, l’altro a strisce gialle e nere. I due ragni, con tutto lo spazio che avevano a disposizione, avevano scelto due ramoscelli uno accanto all’altro per tessere le loro ragnatele. Proprio sotto di loro, le formiche stavano lavorando per costruire un formicaio.
I due ragni erano incredibilmente invidiosi l’uno dell’altro, e non facevano altro che tessere ragnatele cercando di superarsi a vicenda. Ogni giorno, all’alba, distavano la tela del giorno prima e si mettevano al lavoro, cercando qualche forma che il nemico non avesse mai visto.
Bady è un bel leoncino e vive con il suo papà in una caverna di rocce nell’africa del sud.
Quando diventò un po’ più grande il suo papà lo accompagnò fuori dalla caverna Bady era felice e allegro saltava, faceva capriole, si buttava tra l’erba, giocava arrampicandosi fra gli alberi,e tagliava le foglie a colpi di unghia.
Giorno dopo giorno diventava più abile e forte.
Un bel giorno decise di entrare da solo nella foresta e tutti gli animali che incontrava si dileguavano per la paura e lui si sentiva un eroe.
La sera tornato nella caverna raccontò le sue avventure al padre che lo ascoltò con attenzione e disse: “papà sono un leoncino forte e grande e voglio conquistare il mondo per te” il papà sorrise e rispose con saggezza”ricordati che devi fare bene solo le cose che i leoni possono fare”.
Videofiaba prodotta dalla classe IV Scuola Primaria
Plesso De Amicis Marina Picena, 1° ISC
Programma di animazione teatrale Il Contafavole
Un collaborazione con Assessorato Istruzione e Giovani
Animatore teatrale del Comunedi Porto S. Elpidio Ermanno Pacini
Clicca su “Leggi tutto” per guardare la video fiaba.
Le vedette arrivarono di corsa annunciando la terribile notizia, un incombente pericolo stava piombando sul regno di Re Gaudio.
Il terribile Cavalier Timore era giunto ai confini ed era pronto alla guerra per conquistare il regno.
Tutta la popolazione fu immediatamente colta dalla paura, nella sua lunga storia mai era entrata in guerra ed aveva sempre vissuto in pace e armonia con tutti, quindi non avevano idea di come affrontare questa situazione, un misto di paura e rabbia che stava rovinando l’atmosfera di questa bellissima terra.
Anche il Principe Arguto tornò a casa per aiutare insieme alla famiglia Re Gaudio in questa nuova vicissitudine, ma nonostante tutti gli sforzi e le idee nessuno era ancora riuscito a trovare una soluzione al problema.
Celestino sedeva su uno scoglio, una seduta scomoda, ma lui pareva non accorgersene.
Stava piangendo, imprecando, maledicendo, rimuginando su una vita con poche soddisfazioni, senza slanci, senza novità, mai, con tante sfortune e mai, mai una sola volta, un momento di fortuna inaspettato.
Probabilmente tutto ciò non era molto diverso da quanto avevano passato e passano quotidianamente molte altre persone, ma si sa: non è vero che mal comune è mezzo gaudio e il dolore di vivere degli altri non può consolare, né contribuire a diminuire il proprio.
Forse, anzi certamente, non fa piacere sapere che altri soffrono, ma lascia indifferente chi è raggomitolato nei propri problemi.