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Tutte le fiabe che parlano di "astuzia"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "astuzia", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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La Gatta astuta

C’era una volta una bellissima gatta, era talmente bella che tutti nella colonia di Montegatto se ne innamoravano, ma lei non era solo bella, era anche molto astuta. La sua padroncina era dolcissima: Julia era… La Gatta astuta

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Il lupo e la volpe // Audio fiaba

Tratto dalla favola di Esopo.

Il lupo aveva con se la volpe; e quel ch’egli voleva, la volpe doveva fare, perché era la più debole; ma le sarebbe proprio piaciuto liberarsi di quel padrone. Un giorno, che attraversavano il bosco, il lupo disse: “Pelorosso, procurami qualcosa da mangiare, o mangio te”.

Rispose la volpe: “Conosco una fattoria, dove ci son due agnellini; se hai voglia, possiamo andare a prenderne uno”.

La cosa piacque al lupo: ci andarono, e la volpe rubò l’agnellino, lo portò al lupo e si allontanò.

Il lupo lo divorò, ma non era ancora soddisfatto; voleva anche l’altro e andò per prenderselo; ma lo fece in modo così goffo, che la madre dell’agnellino se n’accorse e si mise a gridare e a belare terribilmente, finché accorsero i contadini.

Essi trovarono il lupo, e a forza di botte lo ridussero da far pietà; ed egli arrivò dalla volpe urlando e zoppicando. “Mi hai giocato un bel tiro!” disse “Volevo prender l’agnello e i contadini mi hanno acchiappato e pestato ben bene”. La volpe rispose: “E tu, perché sei così ingordo?”

Il lupo e la volpe // Audio fiaba

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Il topo e la ranocchia // Audio fiaba

Brano tratto dalle favole di Esopo.

Un dolcissimo topolino di campagna, col musetto simpatico e due occhioni scuri, vagando tutto solo per i campi, incontrò un bel giorno una buffa sgraziata ranocchia.

Osservandosi al principio dubbiosi, i due fecero ben presto amicizia.

“Sai, mi piacerebbe sapere come ti procuri il cibo” chiese quella.

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Il topo e la ranocchia // Audio fiaba

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I ragni e le formiche

In un prato fiorito vivevano felici moltissimi insetti. Tra questi, due grossi ragni colorati. Uno era tutto rosso, l’altro a strisce gialle e nere. I due ragni, con tutto lo spazio che avevano a disposizione, avevano scelto due ramoscelli uno accanto all’altro per tessere le loro ragnatele. Proprio sotto di loro, le formiche stavano lavorando per costruire un formicaio.

I due ragni erano incredibilmente invidiosi l’uno dell’altro, e non facevano altro che tessere ragnatele cercando di superarsi a vicenda. Ogni giorno, all’alba, distavano la tela del giorno prima e si mettevano al lavoro, cercando qualche forma che il nemico non avesse mai visto.

I ragni e le formiche

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La volpe e il lupo

C’era una volta una volpe e un lupo che insieme se ne andavano in giro per la campagna per cercare qualcosa da mettere sotto i denti.

Erano amici per la pelle.

Dopo aver molto girato senza aver trovato niente la volpe disse al lupo: – Lupino, ho fame, vieni con me a mangiare qualcosa?

Il lupo acconsentì dato che la fame caccia il lupo dal bosco.

E siccome allo schiamazzo del gallo si desta la volpe si diressero tutti e due verso un pollaio anche se il lupo sogna le pecore e la volpe le galline.

La volpe e il lupo

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Chi troverà Re Gaudio?

Le vedette arrivarono di corsa annunciando la terribile notizia, un incombente pericolo stava piombando sul regno di Re Gaudio.

Il terribile Cavalier Timore era giunto ai confini ed era pronto alla guerra per conquistare il regno.

Tutta la popolazione fu immediatamente colta dalla paura, nella sua lunga storia mai era entrata in guerra ed aveva sempre vissuto in pace e armonia con tutti, quindi non avevano idea di come affrontare questa situazione, un misto di paura e rabbia che stava rovinando l’atmosfera di questa bellissima terra.

Anche il Principe Arguto tornò a casa per aiutare insieme alla famiglia Re Gaudio in questa nuova vicissitudine, ma nonostante tutti gli sforzi e le idee nessuno era ancora riuscito a trovare una soluzione al problema.

Chi troverà Re Gaudio?

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La storia del re Bifè biscotto e minè

C’era una volta un re, chiamato re benfè biscotto e minè , il quale aveva una figlia chiamata benfiglia biscotto e miniglia, la quale aveva un merlo chiamato benfello biscotto e minello .

Un bel giorno, la principessa benfiglia biscotto e miniglia si mise a giocare con il suo merlo benfello biscotto e minello il quale aveva una voce meravigliosa, ma quando la principessa benfiglia biscotto e miniglia apri’ la gabbia, il merlo benfello biscotto e minello volò via all’improvviso.

Allora la principessa benfiglia biscotto e miniglia corse piangendo dal padre , e gli disse: “padre, il merlo” benfello biscotto e minello “è scappato dalla gabbia!”, ed il re disse alla figlia benfiglia biscotto e miniglia: “figlia mia, non ti preoccupare, troveremo il tuo merlo benfello biscotto e minello!” .

La storia del re Bifè biscotto e minè

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La volpe, il caprone e il pozzo // Audio fiaba

Una volpe vaga per i campi e cade per imprudenza in un pozzo profondo e scuro, inutilmente tenta di uscirne, ma non ha nessuna via di fuga.

Poi un caprone si ferma presso il pozzo poichè desidera bere.

Il caprone vede la volpe e chiede “è buona l’acqua?”

La scaltra volpe prepara l’insidia con le sue parole fraudolente: “Vieni, caprone”, dice “guarda con i tuoi occhi l’abbondanza di acqua e gustala con le labbra”.

Chinandosi nel pozzo l’ingenuo caprone, non capendo il pericolo, trova poche gocce di acqua e della sporca terra.

La volpe dalla schiena del caprone sale sul dorso e ottiene una facile fuga lasciando il caprone solo contro l’umida parete del pozzo.

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La volpe, il caprone e il pozzo // Audio fiaba

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Il coniglio matematico

Il lupo Arnulfo, grande e grigio, si muoveva affamato per il bosco, con passi lenti e la testa bassa. Non mangiava da due giorni, ed era ben deciso a porre fine al suo digiuno. Dopo un lungo girovagare, finalmente avvistò una possibile preda. Un coniglietto marrone e nero era infatti seduto vicino a un cespuglio. Appena lo vide, Arnulfo cominciò ad avvicinarsi lentamente in silenzio, un passo alla volta. Dalla sua bocca, semiaperta e con i denti aguzzi bene in vista, scendevano gocce di bava.

Il coniglio era immobile, non si stava accorgendo di nulla. Arnulfo era ormai a pochi passi, spalancò la bocca e proprio in quel momento il coniglio di voltò e lo vide. Arnulfo si aspettava una reazione di spavento, magari un tentativo disperato di fuga, e invece il coniglio lo guardò come se nella fosse e gli disse: “Benvenuto, Venanzio: hai ripassato la tabellina del 4?”

Il coniglio matematico