Vai al contenuto

Tutte le fiabe che parlano di "alberi"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "alberi", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

lalbero senza foglie

L’Albero senza foglie

Nella vallata delle orchidee, era una stupenda giornata di sole e tutti gli animaletti, erano felici e giocavano tra di loro. Gli alberi maestosi, si divertivano a scuotere le enormi chiome di foglie, facendole suonare… L’Albero senza foglie

lomino del bosco

L’omino del bosco

La storia che stai per leggere è davvero incredibile , eppure tanto tempo fa , in un bosco delle montagne che svettano maestose , quasi ad accarezzare il cielo, viveva il personaggio che sto per… L’omino del bosco

foglia-vento copy

La foglia e il vento

Una foglia si stancò di stare sull’albero.

Chiamò il vento e gli disse : “Portami via! Voglio vedere il mondo!”

Il vento la staccò dal ramo e la fece volare nell’aria .

La fece atterrare sull’acqua di un lago di montagna. Diventò una barchetta per due formiche innamorate che fecero un giro.

Il vento accarezzò la foglia di nuovo e la portò su un tetto . Vide tanti uccelli che viaggiavano vicino alle nuvole.

La foglia e il vento

libri-crescono-alberi

i libri non crescono sugli alberi!

Martina sta andando dalla sua amica Lunetta. Lunetta ama molto i libri. Ogni tanto glieli presta. Ma Martina è un poco invidiosa.

Anche Lei ama molto leggere ma libri non ne ha. Il papà le dice sempre:”i libri non crescono sugli alberi!” e Martina pensava: ma se invece crescessero sugli alberi? Allora ritorniamo a poco fa. Martina è da Lunetta. Ma invece di chiacchierare e giocherellare come al solito, hanno deciso di andare nella foresta.

“Forse”, diceva Martina, “sugli alberi troveremo dei libri”.

Mentre camminava ha trovato un segno per terra. Era una freccia. Allora Lunetta e Martina si sono diretti verso il punto indicato ed hanno trovato un buco sotterraneo nascosto. Ci sono enrate dentro e hanno visto una piccola fatina! La fatina abitava lì sottoterra e coltivava delle pianticelle.

i libri non crescono sugli alberi!

cera-una-volta-lauretta

C’era una volta…

Una mattina luminosa e gelida del freddo mondo dell’anno 2159, due bambini arrancavano su per una strada che era una lastra di ghiaccio: Enea camminava barcollando come un ubriaco, rischiando continuamente di scivolare.

Sua sorella, Penelope, si teneva al gancio della sua giacca termo-riscaldata e lo seguiva, timorosa anche lei di finire per terra.

-Vai piano- si lamentava -altrimenti scivoliamo e ci bagniamo-

-Non posso camminare più lentamente di così, siamo in ritardo! Ulisse ci sta aspettando già da un po’, saremo gli ultimi, vedrai-

Enea e Penelope erano sgattaiolati fuori di casa mezz’ora prima; i loro genitori erano in missione e nessuno poteva accorgersi di quella fuga. Ma non avevano potuto prendere il moto-jet, perché il sistema di sicurezza li avrebbe tracciati e scoperti. Il loro amico Ulisse li aveva contattati la sera precedente perché qualcuno del gruppo aveva fatto una scoperta interessante.

C’era una volta…

fabbricante-alberi-acciaio

Il fabbricante di alberi d’acciaio

Aisha non si stancava mai di fare domande e suo nonno, un vecchio capo tribù, rispondeva sempre.

Una sera, vedendo il sole sparire fra le colline, Aisha chiese al nonno: “dove va il sole?”

“Torna a casa” rispose il vecchio capo tribù. “Proprio come gli uomini e le donne dopo il lavoro.”

“Qual è la sua casa?” ribatté allora la bimba.

“Un bosco di querce da sughero grande e verde, dove il sole abita insieme ad altre creature.”

“Dai racconta!” incalzò Aisha.

Il fabbricante di alberi d’acciaio

porcospino-monello

Il porcospino monello

Il bosco dei tre aceri viveva felice a ridosso di una grande città ed era abitato da moltissime creature, alberi, piante e animali. Tutti andavano d’amore e d’accordo perchè avevano capito che, solo aiutandosi l’un l’altro, potevano sopravvivere all’inquinamento e ai problemi del mondo.

Ogni mattina, gli aceri, i pini e gli olmi fabbricavano aria pulita per tutte le creature, mentre dalle piccole sorgenti sgorgava acqua limpida che serviva a mille usi. Anche gli animali collaboravano alla vita del bosco per far funzionare ogni cosa a puntino. Mentre il gufo faceva il postino, portando le notizie da una parte all’altra, il pipistrello era il parrucchiere di tutti.

Il porcospino monello

foglie

Foglie

Tutto cominciò in primavera: anzi, un po’ prima, vale a dire alla fine dell’inverno.

Eh sì, l’inverno era stato duro, come si suol dire, ma ora si avvicinava alla fine, le giornate si allungavano un poco ogni giorno e la luce aveva un’altra sfumatura.

Gli alberi del bosco si svegliarono dal loro lungo letargo, i rami neri e nudi tesi verso il cielo come braccia imploranti; poi si accorsero che era ancora presto, che le notti erano ancora gelide e, come vecchi saggi, si riaddormentarono.

Non passò molto tempo che, però, si risvegliarono nuovamente e molti di loro scoprirono sulle loro membra antiche piccole gemme verdi chiaro: un impeto di gioventù che veniva a dare gioia e voglia di vivere ai vecchi saggi del bosco.

Foglie