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Tutte le fiabe che parlano di "futuro"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "futuro", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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La Centrale del latte

C’era nello spazio sopraurbano una centrale lattonica di latte mucchevole. Naturalmente tutti i neonati correvano con le loro culle-scooter-robottizzate dagli interspazi urbani nei pressi della centrale. L’odore lattinico era assai forte e gradevole e assumeva… La Centrale del latte

a spasso nel tempo scioglilingua

A spasso nel tempo

Passo ripasso, passando provando, che passo il passo nel passo del tempo che passo in un giorno di spasso che passando trovo a passo, che seppur il tempo passa, la notte non passa, presente passato… A spasso nel tempo

filastrocca-rap-forse-un-giorno

Filastrocca rap. Forse un giorno …

Forse un giorno,
il mondo cambierà quando un bambino africano sarà giudicato miglior cuoco,
o se il sole con i suoi raggi faccia luce dove è ancora buio.

Cambierà tutto, cambierà in meglio.
Sono mille sogni, sorrisi da portare nello zaino
e camminare, camminare, e poi correre a perdifiato.

Qualcuno vede ancora Mary Poppins volare,
sui tetti di un mondo con un quarto di cielo.
Qui Peter Pan ormai è grande, dicono si faccia persino la barba, e
ad ogni angolo i giochi dei Clown interrotti da gente balorda.
Per continuare a sorridere variopinti aquiloni lassù,
tra nuvole che, per chi non sogna, sono a forma di niente.

Filastrocca rap. Forse un giorno …

grande-conchiglia-portafortuna

una grande conchiglia portafortuna

Questa storia è ambientata nel futuro, più o meno nel 2100, e queste cose sono tratte dal diario segreto, tradizione delle ragazze ancora non persa, di Lilla, la protagonista, tradotte in italiano perchè in futuro si userà un’altra lingua. Ogni tanto c’è qualche parola la cui traduzione è scritta tra parentesi.

23 luglio 2100

Caro diario, abbiamo affittato una nuova casetta al mare, è incredibile ciò che sono riuciti a fare gli scienziati per far scomparire il sasso (è un falso amico, nel futuro sasso vuol dire inquinamento), mio nonno mi ha fatto vedere delle foto dei suoi tempi e il mare era ridotto davvero male. Con mia zia e la famiglia di Tea, la mia migliore amica, abbiamo affiato questa casa. Tea e io dormiamo in una stanza, il mio fratellino e i miei genitori in un’altra e i genitori di Tea in un’altra ancora. Abbiamo passato tutto il giorno a nuotare e mia madre mi ha comprato una maschera a raggi x, riesco a vedere i pesci nascosti tra le alghe, è davvero vuellare (termine del futuro per dire fantastico)!

una grande conchiglia portafortuna

cera-una-volta-lauretta

C’era una volta…

Una mattina luminosa e gelida del freddo mondo dell’anno 2159, due bambini arrancavano su per una strada che era una lastra di ghiaccio: Enea camminava barcollando come un ubriaco, rischiando continuamente di scivolare.

Sua sorella, Penelope, si teneva al gancio della sua giacca termo-riscaldata e lo seguiva, timorosa anche lei di finire per terra.

-Vai piano- si lamentava -altrimenti scivoliamo e ci bagniamo-

-Non posso camminare più lentamente di così, siamo in ritardo! Ulisse ci sta aspettando già da un po’, saremo gli ultimi, vedrai-

Enea e Penelope erano sgattaiolati fuori di casa mezz’ora prima; i loro genitori erano in missione e nessuno poteva accorgersi di quella fuga. Ma non avevano potuto prendere il moto-jet, perché il sistema di sicurezza li avrebbe tracciati e scoperti. Il loro amico Ulisse li aveva contattati la sera precedente perché qualcuno del gruppo aveva fatto una scoperta interessante.

C’era una volta…

ricompensa

La ricompensa

Un bel giorno il Califfo Haroon-Al-Raschid, mentre era a caccia, incontrò un uomo anziano che piantava un albero di noci.

“Questo vecchio uomo è pazzo!” disse il califfo; “si comporta come fosse ancora giovane, e potesse godere i frutti di questo albero”.

Mentre anche il suo seguito si prendeva gioco del vecchio, il Califfo si avvicinò e chiese all’uomo quanti anni avesse.

“Ottant’anni compiuti, mio signore; a, grazie a dio, sto come se ne avessi trenta!”.

“Quanto tempo pensi di vivere,” continuò il Califfo, “per piantare, ad un’età così avanzata, giovani alberi che daranno i loro frutti solo tra molti anni? Perchè perdi tempo in un’occupazione così inutile?”.

La ricompensa

la-tristezza

La tristezza

La tristezza e’ un cane abbandonato
la gente non dona niente a quel cane

la gente  piange
lacrime cadono dalla faccia di un bambino

di un’adulto e delle donne come diamanti 
altre volte ti viene da piangere per la felicita’

che nasce un bambino 
che adottano un cane
che le persone povere hanno una casa dove vivere 

La tristezza

porgo-sfera-cristallo

Ti porgo la sfera di cristallo

Ti porgo la sfera di cristallo
Forse con essa ti sentirai a cavallo.

Cavalcando un tempo che hai pensato 
e che non hai lasciato al fato.

Forse quel momento un tempo lo hai deciso
e poi te lo ritrovi quasi tale e preciso.

Possiam dire che è stata la fortuna o la maledizione 
se vogliam per forza trovarci una ragione.

Ma i tuoi sogni potrai realizzare 
se ad essi vita continuerai a dare.

Forse il futuro tanto sperato 
nelle tue mani è posato.

Ti porgo la sfera di cristallo

ragazza-scrittrice

La ragazza scrittrice

C’era una volta una ragazza che si chiamava SARA,lei da grande voleva diventare una scrittrice famosa, infatti scrisse sul suo quaderno una storia che parlava di come è difficile essere adolescenti.

Dopo aver finito di scrivere questo libro Sara lo fece leggere a sua madre che si chiamava Flora.

Flora rimase meravigliata dal tipo di scrittura che usava.Infatti disse a Sara «Ti farebbe piacerebbe frequentare un corso di letteratura?»  e Sara rispose «Altro che se mi piacerebbe,sarebbe una cosa strabiliante».

La mamma di Sara si mise subito a lavoro, cercò subito qualche scuola professionale che si basava su quel tipo di progetto, ma non trovò proprio nulla.

La ragazza scrittrice