Gli occhi degli alberi
Luca saliva il sentiero del bosco inoltrandosi tra felci e arbusti dove gli alberi erano più alti. Ad un tratto gli si presentò davanti un grande acero con gli occhi. Con gli occhi? Sì due… Gli occhi degli alberi
La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "occhi", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".
Luca saliva il sentiero del bosco inoltrandosi tra felci e arbusti dove gli alberi erano più alti. Ad un tratto gli si presentò davanti un grande acero con gli occhi. Con gli occhi? Sì due… Gli occhi degli alberi
Madrina dei fiori si accorse che Elfo lettore, il quale leggeva con attenzione, non vedeva. Gli alberi lontani non li vedeva; ma conosceva i nomi, allora pensò ad una malattia contagiosa; lo isolò, ma quando… L’elfo miope
Temporale d’agosto tutti fuori a battere le mani vitalità di uno scricciolo biondo occhi verdi maliziosi eccitati dalla gioia spensierata età di legno verde tenero nei sandali l’acqua sguazzava gioiosa come i piedini arrossati… A mio figlio
L’audio fiaba è realizzata dall’Associazione CulturAbile, scritta e letta da Loredana Simonetti.
Lungo il sentiero che costeggia il Rio delle Cicale, Gillo Talpa, seduto sul tronco di una quercia secolare, ormai a riposo, tiene compagnia ai suoi pensieri, assaporando il clima mite degli ultimi giorni di primavera.
Le zampe poggiano su un piccolo bastone, che fa ciondolare un po’ a destra e un po’ a sinistra, con cadenza regolare, come se accompagnasse un motivo musicale; il pelo, color castano, è opaco ma, nonostante abbia perso la sua lucentezza, è morbido e ordinato. Gillo, nella sua assoluta cecità, ha un aspetto sereno.
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All’angolo della via, ogni giorno vedevo un vecchietto: stava appoggiato al muro, dalla parte del sole, a chiedere l’elemosina. Più di una volta ho cercato di parlargli, ma lui non poteva rispondermi perchè era muto. Aveva due occhi celesti piccoli e ridenti.
Quando mi vedeva da lontano, cominciava a sorridermi e mi faceva festa con gli occhi e con le mani.
Un giorno si fermò vicino al vecchietto un furgoncino, dal quale un garzone scaricava cassette di uva fresca venuta dalla campagna. Il garzone le portava in un negozio accanto. Mentre il vecchietto guardava quel lavoro, gli occhi gli brillavano ed io pensavo: – Quanta gente in questo mese va a vendemmiare! Forse questo poveretto ricorda qualche vendemmia fatta con gli amici quando era giovane.
Se guardi il mondo adesso con gli occhi di un bambino
anche ciò che è “brutto “ti sembrerà carino!
Il traffico in città,il tram tutto affollato
sarà come una festa e tu… un invitato.
Sorridi a tutti quanti perchè non costa niente
e se lo fai più spesso è proprio divertente!
Alta sulla città, in cima ad un’imponente colonna, si ergeva la statua del Principe Felice. Lui era tutto coperto di sottili foglie d’oro finto, come occhi aveva due zaffiri lucenti, e un grande rubino rossi… Il principe felice
“I pesci non chiudono gli occhi”, di Erri De Luca edito da Feltrinelli, è un romanzo autobiografico, dalla scrittura facile che molto spesso diventa pura poesia e racconta della natura, della natura umana e delle passioni. Il movente di tutte le storie di E. De Luca è:“Riacciuffare un pezzo del passato e costringerlo ad esserci di nuovo.”
Mi piace riportare la trama scritta sulla copertina del libro
“ A dieci anni l’età si scrive per la prima volta con due cifre. È un salto in alto, in lungo e in largo, ma il corpo resta scarso di statura mentre la testa si precipita avanti. D’estate si concentra una fretta di crescere. Un uomo, cinquant’anni dopo, torna coi pensieri su una spiaggia dove gli accadde il necessario e pure l’abbondante. Le sue mani di allora, capaci di nuoto e non di difesa, imparano lo stupore del verbo mantenere, che è tenere per mano.”
Ho letto e riletto questo libro con piacere, forse perché mi rimanda ad una esperienza scolastica, un laboratorio di clinica dell’apprendimento, “Sum, ergo cogito”, un’esperienza molto coinvolgente e stimolante che ho svolto insieme ad altri colleghi, in cui il testo narrativo diventava un “pretesto” per alunni e insegnanti, per raccontare e raccontarsi, per ascoltare e ascoltarsi, in un clima di condivisione di idee e di emozioni.
“Storie di sguardi magici” è una trilogia di videofiabe, realizzate da Rosa Tiziana Bruno in collaborazione con l’artista varesino Enrico Colombo. In realtà le video fiabe sono veri e propri libri, che raccontano cantando, che… Storie di sguardi magici