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Cenerentola è una fiaba popolare, originaria probabilmente della Cina o, secondo altri dell’antico Egitto.

E’ stata narrata in centinaia di versioni in gran parte del mondo, ed è parte dell’eredità culturale di numerosi popoli.

In occidente le versioni più note sono quelle di Giambattista Basile (La gatta Cenerentola), di Charles Perrault e dei fratelli Grimm; tra le versioni standard moderne si deve probabilmente indicare anche quella narrata nell’omonimo film d’animazione di Walt Disney del 1950.

“Ti racconto una fiaba” raccoglie qui tutte le versioni classiche e tutte le variazioni inviate dai nostri autori.

cenerentola

Nella fiaba di Cenerentola c’è tutto quello che una fiaba deve avere: la matrigna, l’invidia, la perseveranza, l’amore, il riscatto sociale, il lieto fine, la magia …

Tantissima la letteratura di interpretazione della fiaba, da Balzac a Bettelheim, che si sono succedute nell’analisi di ogni elemento della fiaba, dal nome di Cenerentola (che pare un’errata traduzione) al significato simbolico della scarpetta (che solo per Perrault è di vetro).

Ye Xian, la Cenerentola orientale

Degna di nota la fiaba Ye Xian, fiaba cinese del IX secolo, che ha molti elementi in comune con la “nostra” Cenerentola.

Ye Xian era la figlia di un sapiente che aveva due mogli. Quando la madre ed il padre morirono, Ye Xian fu costretta a diventare serva dell’altra moglie del padre (la matrigna di Ye Xian) e della figlia. Malgrado vivesse una vita oppressa dai lavori domestici, trovò sollievo quando poté stringere amicizia con un bellissimo pesce che viveva nello stagno. Il pesce era la reincarnazione della madre, che da allora si prese cura di lei.

Arrabbiata per il fatto che Ye Xian avesse trovato la felicità, la matrigna uccise il pesce e lo servì per pranzo a sé e alla figlia. Ye Xian fu devastata dal dolore fino a che lo spirito della madre non ritornò e le disse di seppellire le lische del pesce in vasi di ceramica posti ad ogni angolo del suo letto base.

Nei giorni successivi ebbe luogo la festa locale di primavera, che costituiva l’occasione in cui le giovinette avevano l’occasione di venire a contatto con i loro potenziali spasimanti. Non volendo rovinare le probabilità della propria figlia, la matrigna di Ye Xian obbligò la figliastra a rimanere a casa per pulirla. Dopo che la matrigna e la sorellastra furono partite per la festa, Ye Xian fu visitata ancora dallo spirito di sua madre. La madre le disse di cercare nei vasi che contenevano le ossa dei pesci. Fatto questo Ye Xian trovò vestiti molto fini, ed un mantello di piume di Martin Pescatore, dei gioielli e un paio di sandali dorati per andare alla festa.

Ye Xian indossò i vestiti e si recò a piedi alla festa. Si divertì fino a che non si rese conto che la matrigna avrebbe potuto riconoscerla. Fuggì, dimenticando accidentalmente un sandalo dorato. Quando arrivò a casa, nascose di nuovo i vestiti nei vasi vicino al letto. Quando la matrigna e la sorellastra rientrarono, discussero le possibilità di matrimonio della sorellastra e fecero cenno ad una misteriosa fanciulla che si era presentata alla festa. Non sapevano di stare parlando di Ye Xian. Il sandalo dorato fu trovato e scambiato da vari commercianti fino a che non giunse nelle mani del re di un regno vicino. Affascinato dal sandalo di così piccole dimensioni, il re emise un bando per ricercare la ragazza. Proclamò che colei che fosse riuscita a calzare il sandalo sarebbe diventata sua sposa. Il sandalo fu portato infine alla casa-caverna di Ye Xian, e sia la sorellastra che la matrigna effettuarono la prova ma senza successo. Il sandalo invece risultò coincidere perfettamente con la misura del piede di Ye Xian.

Nel tentativo di dissuadere il re dallo sposare Ye Xian, la matrigna dichiarò che era impossibile che Ye Xian fosse stata alla festa. Lei stessa aveva visto la fanciulla che indossava il sandalo dorato alla festa, i vestiti fini che portava ed inoltre affermò che Ye Xian era stata al paese per tutto il tempo. Ye Xian dimostrò a quel punto la verità indossando i vestiti che aveva alla festa insieme all’altro sandalo dorato. Il re, affascinato dalla bellezza del Ye Xian, affermò che l’avrebbe sposata. La matrigna fece un tentativo finale allo scopo di dissuadere il re dallo sposare la figliastra, accusandola di avere rubato il sandalo alla ragazza misteriosa. Per punire le due donne per la loro crudeltà e disonestà, il re proibì a Ye Xian di portarle a vivere con lei. Trascorsero così il resto della vita nella loro casa-caverna finché non morirono schiacciate dalle pietre. [Wikipedia]

 

scarpette cristallo

Scarpette di cristallo

Nel regno piccolo e grazioso della valle fantasia, Yasmine principessa dei dolci pensieri,  compiva sedici anni. Alla festa di compleanno furono invitate tre fate del regno. Una regalò una rosa bianca “questa è la  rosa… Scarpette di cristallo

gatta cenerentola

La gatta Cenerentola

Questa versione di Cenerentola è una delle versioni più note, tratta da “Lo cunto de li cunti” di Basile, tradotto dal dialetto in italiano da Benedetto Croce. C’era, dunque, una volta un principe vedovo, il quale aveva… La gatta Cenerentola

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Madama Holle // Audio fiaba

Tratta dall’omonima fiaba dei fratelli Grimm.

Una vedova aveva due figlie. Una era bella e laboriosa, l’altra brutta e pigra. Ma la donna aveva molto più affetto per quella brutta e pigra perché era figlia sua, mentre l’altra era costretta a sbrigare tutte le faccende di casa come una serva, una cenerentola.

Tutti i giorni la povera ragazza, seduta accanto al pozzo che c’era sulla via maestra, doveva filare, filare e filare fino a che le dita cominciavano a sanguinarle.

Un giorno successe che il fuso si era tutto imbrattato di sangue e la ragazza si spenzolò nel pozzo per sciacquarlo, ma il fuso le sfuggì di mano e cadde giù.

Clicca su “Leggi tutto” per ascoltare la fiaba.

Madama Holle // Audio fiaba

La favola di Fuoriposto

In un regno, pare che si chiamasse Fuoriposto,
nessuno voleva starsene, appunto, al proprio posto.
Cenerentola voleva fare la Bella Addormentata nel Bosco.
Gli spaghetti si preparavano con il ketchup anziché utilizzare il sugo.
Peter Pan voleva diventare grande prima del tempo, e Raperonzolo si chiamava Ugo.

Lavorava in un grande mercato di cicorie, e la mattina, se andava bene, si alzava alle quattro e ventisette del mattino.

Il pizzaiolo, ascoltando tutto ciò, adesso vuole far l’attore e anziché infornare margherite le raccoglie in un verde prato.

La favola di Fuoriposto

mikela-cenerentola-moderna

Mikela, la cenerentola moderna

Poco tempo fa (anzi sta succedendo mentre leggi), in una grande metropoli moderna, c’è una ragazza come tante, ke si kiama Mikela.

Scrive sempre con la k al posto del ch e a volte anche della c dura. Su tutti i giornali c’è skritto che il figlio di un kantante famosissimo, il preferito di Mikela, cerka una fidanzata.

Quindi questo kantante ha invitato tutte le ragazze in piazza per una kanzone, e il figlio del kantante avrebbe scelto tra loro la sua fidanzata. Anke Mikela voleva partecipare, ma le cugine kattive non volevano, perkè avevano bisogno di qualcuno ke badasse alla casa mentre loro erano in piazza. Sapete, nelle grandi metropoli ci sono sempre i ladri, e se Mikela non avesse tenuto d’okkio la casa, loro sarebbero sikuramente entrati.

Mikela, la cenerentola moderna

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Cenerentola // Video LIS

C’era una volta un uomo ricco, che rimase vedovo molto presto; egli aveva una figlia, e ogni giorno andavano a trovare la mamma ed a portarle dei fiori.

Dopo qualche tempo il padre si risposò con una donna che aveva già due figlie, così essi andarono a vivere nella casa dell’uomo. Le figlie della donna erano dispettose e monelle, così per la piccola bambina non furono giorni felici. Esse dicevano, “dovrebbe stare in salotto con noi?

Chi mangia il pane deve guadagnarselo!” Le tolsero i suoi bei vestiti, le fecero indossare una vecchia palandrana grigia, e le diedero un paio di zoccoli. “Guardate la principessa, come è agghindata!” esclamarono ridendo e la condussero in cucina. Là dovette sgobbare da mattina a sera, alzarsi prima di giorno, portare l’acqua, accendere il fuoco, cucinare e lavare.

Per giunta le sorelle gliene facevano di tutti i colori, la schernivano e le versavano ceci e lenticchie nella cenere, sicché doveva raccoglierli a uno a uno. La sera, dopo tante fatiche, non andava a letto, ma si coricava nella cenere accanto al focolare. E siccome era sempre sporca e impolverata, la chiamavano Cenerentola.

Clicca su “Leggi tutto” per guardare la fiaba il LIS (Lingua italiana dei segni).

Cenerentola // Video LIS

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Cenerentolo

C’era una volta, un ragazzo che si chiamava Tommy, ma veniva da tutti soprannominato CENERENTOLO! Vi chiederete perché?!?

Proprio come la famosa storia che conoscete benissimo, SÌ! proprio quella: Cenerentola. A casa doveva fare tutto lui, il papà gli diceva: “CENERENTOLO! Vai a fare la spesa in paese!” La mamma: “CENERENTOLO! Metti in ordine la tua camera e vai a tagliare la legna!”

Povero Tommy non riusciva mai ad andare a giocare con i suoi amici perché doveva sempre stare a casa a studiare o a fare tutte le faccende.

Un giorno però mentre andava a fare la spesa incontrò un suo compagno di classe che lo invitò al suo compleanno!!! Era così felice che accetto subito!

Cenerentolo

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I dodici mesi

C’era una volta un vedovo con una figlia, di nome Marouckla, che si era risposato e, dalla seconda moglie, aveva avuto un’altra figlia, Helen. Presto egli morì e la vedova mostrò di odiare Marouckla, che era più graziosa di sua figlia.

Marouckla non capiva questo odio, non comprendeva perché la matrigna fosse sempre arrabbiata con lei, ma sopportava in silenzio i lavori più pesanti che le venivano ordinati: pulire le stanze, cucinare, lavare, cucire, filare, tessere, portare il fieno, mungere la mucca…

Helen, invece, non faceva niente, era sempre ben vestita e passava da un divertimento all’altro.

I dodici mesi

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Fiabe in città

Questa storiellina è accaduta veramente, negli scaffali di legno di una piccola biblioteca di paese che quasi nessuno bazzicava più. Si sa che, al giorno d’oggi, i bambini preferiscono la tv, il computer ed i videogame ai libri, che sembrano invece testimonianze dell’antichità come i dinosauri, le piramidi o i primi arnesi degli uomini delle caverne. Nessuno legge più e i libri soffrono, anche se spesso non ce ne accorgiamo.

Un bel giorno, un bimbo chiamato Matteo, capitato per caso in quella biblioteca, prese un libro di fiabe, vecchio e polveroso, che nessuno apriva più da anni. Il povero libro aveva la copertina rosa dalle tarme, le uniche bestiole che frequentavano assiduamente gli scaffali della sala di lettura.

Fiabe in città

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Uno strano Cappuccetto

Come trascorrere un piovoso pomeriggio d’autunno, in quel di Gorizia? Chiudersi in casa sarebbe un’idea, magari davanti ad una tazza di te o di cioccolata calda. La piccola Matilde e il nonno Armando trascorrevano così tutti i pomeriggi d’ottobre e l’autunno passava davanti alla loro finestra, velocemente e in punta di piedi.

“Nonno, nonno … come giochiamo oggi?” Chiedeva Matilde, ancora sudata per l’ultima corsetta intorno alla stanza.

“Posso raccontare una storia” rispondeva il vecchio Armando, che tentava inutilmente di leggere il giornale. “Ti racconto la fiaba di Cappuccetto rosso o quella di Biancaneve. Quale preferisci?”

“Ufffffffffff … sempre le stesse storie. Basta! Sono stanca e mi annoio” sbuffava la bimba, con il muso ancora sporco di cioccolato.

“Scommetto che questa non l’hai mai sentita” disse allora il nonno, ormai rassegnato a chiudere definitivamente la Gazzetta. “C’era una volta, in un paese lontano, una bimba che indossava sempre un mantello ed un cappuccio verdi, e per questo tutti la chiamavano Cappuccetto verde.

Uno strano Cappuccetto

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Cenerentola // Audio fiaba

Cenerentola è una fiaba molto popolare. Originaria probabilmente della Cina o, secondo altri, dell’antico Egitto, è stata narrata in centinaia di versioni in gran parte del mondo, ed è parte dell’eredità culturale di numerosi popoli.

In occidente le versioni più note sono quelle di Charles Perrault (a sua volta basata su una precedente trascrizione di Giambattista Basile di un’antica fiaba giuglianese) e dei fratelli Grimm; come versione standard moderna, però, si deve probabilmente indicare quella narrata nell’omonimo film d’animazione di Walt Disney del 1950.

In Cina il piede piccolo, detto loto d’oro, era considerato simbolo di bellezza e di qualità femminili; la costrizione dei piedi in scarpette sempre più piccole tramite fasciatura si sviluppò nei secoli fino all’eccesso.
(introduzione tratta da Wikipedia). 

Clicca su “Leggi tutto” per ascoltare l’audio fiaba.

Cenerentola // Audio fiaba