Latte di luna
Un tempo la Luna fu dimenticata dagli abitanti di un villaggio, non molto lontano da qui. Vivevano la loro vita in modo frenetico, dimenticandosi spesso di ammirare la bellezza delle cose che il Signore aveva… Latte di luna
Un tempo la Luna fu dimenticata dagli abitanti di un villaggio, non molto lontano da qui. Vivevano la loro vita in modo frenetico, dimenticandosi spesso di ammirare la bellezza delle cose che il Signore aveva… Latte di luna
In quella assolata giornata di febbraio, Robertino, laborioso topolino, era molto stanco. Viveva nella sua casetta in cantina con tre amici molto golosi ed egoisti che non gli lasciavano mai nulla! Aveva lavorato tutto il… Il topo e il gorgonzola
Il giorno di Halloween Fantasma Formaggino, incontrò l’amico Fantasma Cioccolatino. “Facciamo una gara, c’è un premio per chi arriva primo: una zucca! La zucca più ricca e più desiderata!” “Va bene, ci sto, sono sicuro… Fantasma Formaggino e Fantasma Cioccolatino
Non lontano da Asiago,
viveva assai felice un bimbo mago.
Era talmente buono e saggio
che gli abitanti decisero che doveva contar i buchi del formaggio.
Uno, due, tre, ogni fetta quarantatré.
E segnava proprio tutto
dalla mattina alla sera, ed era bello,
tanto bello che decise di contar tutte le stelle.
Una mattina, era presto, dei bimbi su nel cielo videro un nuvolone,
ma compresero che nuvola non era, bensì un grande provolone.
Tutti intorno fissando in alto quella forma così strana,
che dolce e gustosa e accompagnata con il pane è così buona.
Ma dove andasse non si sa, forse nel Gran Regno delle Forchette,
che a dire il vero è assai lontano, bisogna attraversar montagne di porchette.
Fiumi interi di salsicce, mortadelle e prosciutti crudi e cotti,
sino a giungere in quel posto dove per guardiani troviamo due agnolotti.
Tropez era un piccolo e simpatico topino, dal ciuffo rosso e dalla parlantina veloce, che lavorava come fattorino per il ristorante “La piccola osteria del gusto” a Montmartre, nella città di Parigi, il cui proprietario era Monsieur Souris, ricco topino trasferitosi in Inghilterra.
Ogni sera, con la sua vespetta gialla, Tropez girava in lungo e in largo per le strade parigine consegnando il piatto forte del locale, ovvero le gustose e famose pizze di Monsieur Le Rongeurs, il più grande chef di tutta la città.
La quattro formaggi era la pizza più richiesta e fuori dal locale i topini facevano la fila per entrarvi.
Tropez,che aspirava a diventare lui stesso chef e pizzaiolo, tra una consegna e l’altra, cercava ogni volta di poter realizzare la pizza dei suoi sogni, quella che secondo lui avrebbe raggiunto il successo immediato in tutta Parigi.
Ma Monsieur Le Rongeurs non permetteva mai a Tropez di avvicinarsi al tavolo di preparazione, né al forno dove il maestoso chef voleva esser il solo e l’unico a prendersi tutti gli onori.
Due topolini erano ghiotti di formaggio.
Ne mangiavano di ogni genere, ma il loro preferito era di gran lunga il groviera. Lo raccattavano un po’ qua e un po’ là, dove capitava, soprattutto nel retrobottega del droghiere e nel cortile interno della cucina di un ristorante molto rinomato in città.
Era buono soprattutto quando il cuoco lo cucinava assieme all’erba cipollina e alcune strane spezie, e ci faceva le salse da mettere nelle insalate o in qualche piatto esotico.
Accadde però che il ristorante chiuse.
Nella torre più alta del Castello Magico Diroccato, il Fantasma Formaggino vagava senza pace, solo e pensieroso. Aveva un’aria malinconica e lontana, e si teneva la testa pesante e dolorante (pensava troppo) con la mano, fluttuando a mezz’aria.
Quale onta, quale smacco, quale disdetta essere un fantasma a metà!
Si sentiva incompleto, proprio uno scherzo della natura. Gli altri fantasmi erano nati per terrorizzare le persone, e svolgevano il loro ruolo con orgoglio e impegno.
Formaggino non avrebbe mai potuto spaventare qualcuno con quel nome e quell’aspetto: era piccolo e paffuto, e faceva tenerezza più che paura, simpatia più che terrore.
Racconta una leggenda orïentaleche un certo Topo, sazio ormai del mondo,d’un formaggio d’Olanda a far la vitadi buon romita si ritrasse in fondo,lontano dal mondano carnevale. Ivi era solitudine perfettaper tutto il giro del formaggio,… Il topo eremita