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Tutte le fiabe che parlano di "fame"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "fame", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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Il topo e il gorgonzola

In quella assolata giornata di febbraio, Robertino, laborioso topolino, era molto stanco. Viveva nella sua casetta in cantina con tre amici molto golosi ed egoisti che non gli lasciavano mai nulla! Aveva lavorato tutto il… Il topo e il gorgonzola

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I profumi dell’Africa

Mancavano pochi giorni alla fine della scuola. L’aria calda dell’estate cominciava a farsi sentire e a Nick l’idea di trascorrere parte delle vacanze estive con suo padre in Africa lo convinceva sempre di più. Nick… I profumi dell’Africa

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Una strana amicizia

In un bosco, non tanto lontano da quì, un orso bruno usciva dalla sua tana per andare, come ogni mattina, a pesca di salmoni.

Non sapendo che quella mattina sarebbe stata diversa dalle altre, avvicinandosi alla riva del fiume  nel punto dove le rapide sono molto forti e rumorose, l’orso udì un lamento.

“Aiutatemi, vi prego, sono bloccato quì tra le rocce e se non torno subito nell’acqua, morirò”.

E poi ancora “aiuto …..aiuto….aiuto”.

Mentre l’orso aveva già l’acquolina in bocca dalla mattina appena sveglio, vide una coda agitarsi da dietro un grosso sasso ed avvicinatosi meglio notò che la coda apparteneva ad un grosso salmone; forse il salmone più grande che avesse mai visto nella sua vita.

Una strana amicizia

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Roy il topolino ingordo

Nelle vie oscure e periferiche di Londra, al di fuori di vecchi ristoranti vi sono collocati degli enormi contenitori di rifiuti, così non appena scende la sera spuntano qua e là piccoli roditori.

Roy è uno di loro, esso attende fiducioso il calar delle tenebre per soddisfare la sua insaziabile fame. Sempre al suo fianco l’amico fidato Pik, che lo segue un po’spaurito. Roy è un topo coraggioso consolidato dall’idea di saper affrontare ogni eventuale circostanza usando il suo ingegno per le diverse strategie.

Roy sa perfettamente che per soddisfare la sua insaziabile fame deve riuscire a superare ogni ostacolo che gli si pari davanti, per cui tutte le volte che deve sfamarsi obbligatoriamente è costretto ad escogitare un nuovo piano. Una delle tante sere Roy, assieme all’amico Pik, decidono di appostarsi nella parte retrostante del ristorante del signor Max.

Roy il topolino ingordo

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Il topo e la ranocchia // Audio fiaba

Brano tratto dalle favole di Esopo.

Un dolcissimo topolino di campagna, col musetto simpatico e due occhioni scuri, vagando tutto solo per i campi, incontrò un bel giorno una buffa sgraziata ranocchia.

Osservandosi al principio dubbiosi, i due fecero ben presto amicizia.

“Sai, mi piacerebbe sapere come ti procuri il cibo” chiese quella.

Clicca su “Leggi tutto” per ascoltare l’audio fiaba.

Il topo e la ranocchia // Audio fiaba

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La rana Gaia e la piccola mosca

C’era una volta, in un bel bosco pieno di piante e di stagni, una giovane rana di nome Gaia. Gaia era il terrore degli insetti dello stagno: ogni mosca ed ogni zanzara che passava dalle sue parti, lei le guardava dritte in faccia ed in un secondo… allungava la sua lingua veloce ed appiccicosa e… gnam, era bell che divorata!

Un bel giorno, Gaia sentì il ronzio del batter d’ali di un insetto. “Sta per arrivare la mia cena”, pensò. Alzò gli occhi al cielo pronta a lanciare la sua tremenda lingua sul malcapitato insetto, ma sentì dei rumori strani, che la distrassero. Erano dei singhiozzi, e provenivano proprio dall’aria. Era un piccola mosca, che volava tutta timorosa e che ogni tanto, tra una lacrima e l’altra, chiamava i suoi genitori.

“Papà, mamma! Papà, mamma, dove siete?”, gridava la moschina. Ed alla vista di questa scena, la rana Gaia si intenerì… Anzichè afferrare al volo l’insetto, si rivolse a lei, chiedendole: “Ehi, tu, piccola mosca, perchè piangi?” 

La rana Gaia e la piccola mosca

gatto-martina

Un gatto

Un gatto bislacco
leccava in un piatto
ciò che restava
di un ricco
banchetto.

Poi, soddisfatto,
si sdraia sul petto
e finge un attacco

Un gatto

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Il topolino e l’elefante

C’era una volta un elefante che doveva fare un lungo viaggio.

C’era una volta un topolino che doveva fare un lungo viaggio.

Si misero d’accordo e viaggiarono insieme.

Il topolino prese uno straccio e ci mise dentro un pò di pane e un po’ di formaggio.

E l’elefante si procurò due grosse ceste e le riempì ben bene di paglia e se le posò sul groppone.

Il topolino e l’elefante

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Celestino Mingherlino e il tarlo Anatolio

Arriva l’autunno, con le prime foglie che cominciano a cadere. Presto il terreno si ricoprirà di un soffice manto giallo e rosso. L’aria al mattino si farà più frizzante, e le giornate si accorceranno.

“È ora di fare il cambio degli armadi” constata Celestino, affacciato alla finestra.

Sul tavolo in cucina c’è un cestino colmo di castagne da arrostire. “ Voglio invitare qualche vicino a cena per inaugurare la stagione” pensa Celestino, sempre di buonumore e pronto a offrire la propria generosità.

“Castagne arrosto, purè di patate, stufato di manzo e cavolfiore gratinato”. Che acquolina. Non può certo mancare lo strudel di mele. E nemmeno le pere al vino.

Celestino Mingherlino e il tarlo Anatolio

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La neve in cortile

Il cortile per Caterina è una seconda casa, lì trova i suoi animali, i suoi giochi anche per la neve.

Durante le nevicate la bimba esce per portare i cibo ai suoi ospiti. Con il freddo lei ritrova il merlo, la ballerina bianca e altri piccoli amici.

Non la spaventano i fiocchi di neve vuole salvare gli ospiti invernali. Sono infreddoliti ormai poiché la neve non si ferma; si posa rende le loro abitudini difficili.

La neve in cortile

celestino-mingherlino-marmellata-alchechenge

Celestino Mingherlino e la marmellata di alchechenge

Ortensia la Fata della Lana era un’instancabile lavoratrice.

Viveva assieme alla figlia Betulla in un grande Castello al di là del Monte Alto.

All’interno del Castello, Ortensia dirigeva un grosso centro di produzione della lana a livello artigianale, che esportava in tutto il mondo.

Migliaia di fate erano impegnate nella realizzazione di splendidi capi di lana pregiata accuratamente selezionata dalla stessa Ortensia, che si recava personalmente a visionare capre e pecore presso un allevamento specializzato, piuttosto lontano, oltre le colline diametralmente opposte al paese, e al Monte Alto.

Celestino Mingherlino e la marmellata di alchechenge