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Tutte le fiabe che parlano di "parigi"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "parigi", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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Il topino Tropez e la pizza ai dodici formaggi

Tropez era un piccolo e simpatico topino, dal ciuffo rosso e dalla parlantina veloce, che lavorava come fattorino per il ristorante “La piccola osteria del gusto” a Montmartre, nella città di Parigi, il cui proprietario era Monsieur Souris, ricco topino trasferitosi in Inghilterra.

Ogni sera, con la sua vespetta gialla, Tropez girava in lungo e in largo per le strade parigine consegnando il piatto forte del locale, ovvero le gustose e famose pizze di Monsieur Le Rongeurs, il più grande chef di tutta la città.

La quattro formaggi era la pizza più richiesta e fuori dal locale i topini facevano la fila per entrarvi.

Tropez,che aspirava a diventare lui stesso chef e pizzaiolo, tra una consegna e l’altra, cercava ogni volta di poter realizzare la pizza dei suoi sogni, quella che secondo lui avrebbe raggiunto il successo immediato in tutta Parigi.

Ma Monsieur Le Rongeurs non permetteva mai a Tropez di avvicinarsi al tavolo di preparazione, né al forno dove il maestoso chef voleva esser il solo e l’unico a prendersi tutti gli onori.

Il topino Tropez e la pizza ai dodici formaggi

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Il Natale della piccola fiammmiferaia

– Brrr! Che gelo! Tu guarda se mi tocca fare gli straordinari anche la sera della Vigilia! E tutto per colpa di quello sfaticato di Oliver Twist, che il diavolo se lo prenda! Accidenti a quel Dickens… Che freddo..- brontolò Calpurnia, la piccola fiammiferaia, dirigendosi nel piazzale del paese.

Era la gelida notte della vigilia di Natale, e la bambina aveva una borsa di juta stracolma di scatole di fiammiferi, ben consapevole che non sarebbe riuscita a venderne nemmeno uno. Quale pazzo furioso si sarebbe sognato di uscire di casa proprio Quella sera, con Quella neve e Quel gelo?

– Intanto la lavata di capo e le cinghiate del principale me le piglio io!- esclamava furibonda Calpurnia tra sé e sé. Era una bimbetta di sette anni attiva e molto sveglia per la sua età, le disgrazie della vita l’avevano fatta crescere troppo in fretta.

Quanto avrebbe voluto essere al calduccio sotto le coperte con una tazza di brodo (l’unico lusso che si poteva concedere, solo in alcune occasioni, però), o magari davanti a un bel fuoco scoppiettante, a cantare carole e recitare poesie come tutti i bambini della sua età.

Il Natale della piccola fiammmiferaia