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Tutte le fiabe di francesco

Questa la raccolta personale di francesco. Puoi contribuire anche tu al progetto "Ti racconto una fiaba" inviando i tuoi testi attraverso l'apposita pagina invia la tua fiaba.

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Miklós, il rondinino blu

Nella Baviera affrescata dalla festante primavera, viveva nei boschi fioriti, una comunità di rondini che, a ridosso del grande ruscello, conducevano la loro pacifica vita.

Il sole mite e bonario accompagnava, spensieratamente, le loro giornate trascorse tra voli a planare su prati brulicanti di margheritine, e sornioni riposini su ramoscelli verdeggianti cullati dal vento.

Miklós era un rondinino vispo e intelligente, diverso da tutti gli altri piccoli; infatti, a differenza delle altre rondini, lui era interamente blu.

Questa particolare colorazione non gli aveva creato, fino allora, alcun problema; socializzava facilmente con gli altri rondinini ed era ben accetto dall’intera comunità.

Miklós, il rondinino blu

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Il topino Tropez e la pizza ai dodici formaggi

Tropez era un piccolo e simpatico topino, dal ciuffo rosso e dalla parlantina veloce, che lavorava come fattorino per il ristorante “La piccola osteria del gusto” a Montmartre, nella città di Parigi, il cui proprietario era Monsieur Souris, ricco topino trasferitosi in Inghilterra.

Ogni sera, con la sua vespetta gialla, Tropez girava in lungo e in largo per le strade parigine consegnando il piatto forte del locale, ovvero le gustose e famose pizze di Monsieur Le Rongeurs, il più grande chef di tutta la città.

La quattro formaggi era la pizza più richiesta e fuori dal locale i topini facevano la fila per entrarvi.

Tropez,che aspirava a diventare lui stesso chef e pizzaiolo, tra una consegna e l’altra, cercava ogni volta di poter realizzare la pizza dei suoi sogni, quella che secondo lui avrebbe raggiunto il successo immediato in tutta Parigi.

Ma Monsieur Le Rongeurs non permetteva mai a Tropez di avvicinarsi al tavolo di preparazione, né al forno dove il maestoso chef voleva esser il solo e l’unico a prendersi tutti gli onori.

Il topino Tropez e la pizza ai dodici formaggi

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Stella Martina

Nel grande firmamento del cielo, tutte le stelle si preparavano all’Alba che da lì a poco avrebbe anticipato l’entrata del Sole.

Sidrone, una tra le più anziane della sfera celeste, si accorse della nascita di una nuova stella e, nel chiarore dell’aurora, esclamò con voce calma: “Benvenuta tra gli astri, piccola mia! Come stai?”.

La nuova stella restò interdetta: era ancora disorientata e scombussolata; non capiva bene chi avesse parlato, né da dove provenisse la voce.

In più non comprendeva bene in quale luogo si trovasse; forse era notte, per via del buio profondo delimitato soltanto da piccole fiammelle tutt’intorno; o forse era giorno, per via della luce, calda e accogliente, che proveniva dalla sua sinistra.

Stella Martina

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La bambina che visse due volte

Berenice era una dolce e fragile bambina dai lunghi capelli biondi.

I suoi occhi chiari e vispi osservavano il mondo, colorato e sempre mutevole, dall’enorme finestra della sua camera grigia.

La poveretta, infatti, era costretta a rimanere chiusa in casa per via della madre, la signora Fearful, ossessiva e iperprotettiva che temeva costantemente per la salute della figlia.

Berenice, fin dalla nascita, non era mai uscita dalla sua casa.

Viveva in una villa coloniale costruita sulla grande rupe a picco sul mare nelle vicinanze di Sand – Dunes, piccolo paesino di campagna.

Alla povera bambina non era concesso nemmeno di giocare nell’immenso giardino circostante la casa.

La bambina che visse due volte