Dietro la cattedra
Vorrei scriverle tuttele vostre domandema non esiste un foglio così grande. domande che affiorano ogni giorno differenti perché voi siete fiumi dai tanti affluenti.
Vorrei scriverle tuttele vostre domandema non esiste un foglio così grande. domande che affiorano ogni giorno differenti perché voi siete fiumi dai tanti affluenti.
Anche i grandi a scuola vannotutti i giorni di tutto l’anno.Una scuola senza banchi,senza grembiuli nè fiocchi bianchi. E che problemi, quei poveretti,a risolvere sono costretti:“In questo stipendio fateci starevitto, alloggio e un po’ di mare”.
Arrivederci, me ne vado a scuolaa studiare; lo vedi, ho la cartella!Che? Ti dispiace ch’io ti lasci sola?Non vuoi restar senza la tua sorella?… Oh! sul tuo naso c’è una lacrimona;non pianger, via, ritornerò, sii buona!La mia bambola vuoi? la lascio a te;tienla di conto, sai! (Povera me!…)
Io avevo una matitatutta bella rifinitacol cappuccio nero in testache scriveva lesta lestaparoline e parolonedi carine e di buffone. Ma un bel dì la mia matitasi sentì così sfinitache non volle scriver piùio le dico: ehi matita che fai? Su!.– Non crucciarti o padroncinaho la punta troppo finache non può durare a lungocosì il foglio […]
Nonostante sia trascorsa un’eternità, riesco ancora a ricordare la mia prima elementare: il grembiulino nero, il collettino rigido bianco, il fiocco blu. Allora la scuola incominciava il primo di ottobre, San Remigio, e i bambini che iniziavano la prima elementare erano, perciò, detti remigini. Ovviamente avevo, e ne ero orgoglioso, un bell’astuccio con matite colorate […]
La maestra Barbarella ama cucinare la lasagna:solo uova e pomodoro, poco pepe, sembra proprio una lavagna. Prepara il tavolo su di un ceppo e in gita ama il prato tutto verde,poi la corsa con il sacco e beato a chi non perde. Come è buona, e la vincon tutti la lasagna, che somiglia alla lavagna.
Buongiorno signore, signori e bimbi,sono Corrado, l’asinello laureato,mi occupo di tabelline tutto il dì, eh sì, eh sì, eh sì! Otto per nove settantadue,nel campo dove vivo c’è persino un bue.Che raglia stranamente tale e quale a me, e lo sai che c’è, che c’è, che c’è?
All’inizio del terzo anno della scuola primaria, Kevin, proprio non ne voleva sapere di ritornare in classe con il suo vecchio zaino color blu. -Mamma, io quello zaino non lo voglio più…ormai è vecchio e passato di moda! I miei compagni avranno già acquistato le cose più belle e alla moda!- continuava a lamentarsi. -Pazienta […]
Nel paese di Sgrammatica, i guardiani con le zucche come testa,da mesi già facevano gran festa, e non per via del calendario.Era stato abolito in tutto il regno il famoso dizionario.“Non si usa percké è pezante e ci si stanca bresto!” Questa la grande scusa che, con un annuncio pieno di errori, usarono a pretesto.Chi […]
Fiaba di Valerio Bottino Tanto tempo fa, nel regno degli antichi egizi, viveva una bambina di nome Cleo. Questa bambina non amava fare le faccende di casa: cucinare, mettere a posto, lavare… Lei voleva fare delle cose più impegnative e divertenti, per esempio andare a scuola. Ma lei non poteva andarci, ci andava suo fratello, […]