Il gatto Piombino e la luna : storia di una amicizia
Che luna tonda, bella e rubiconda”, pensò gatto Piombino
Era un ammasso di peli grigio fumo da cui uscivano due orecchie grandi e un muso piccolo a punta, con una spruzzata di neve bianca.
Piombino era un cucciolo di gatto sopravvissuto alla volpe che affamata si aggirava, in quei giorni, nel bosco fitto, vicino alla casa di sassi. I suoi fratellini erano partiti, portati via da una auto rossa rombante dentro una cesta di vimini al seguito di una signora non molto simpatica.
Si erano salutati con malinconia e ora, il gattino solo, osservava la luna.
Il mico le chiese con un miagolio:“Perchè sei cosi triste?”
“Illumino la notte degli uomini, ma la mia luce non è molto intensa. Un tempo tutti mi portavano rispetto, ma ora, le luci della città, il video dei computer sono diventati più rassicuranti. Che devo dire? Mi sento inutile.” rispose il satellite luna con una lacrima di pioggia.












