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Tutte le fiabe di Chignola annalisa

Questa la raccolta personale di Chignola annalisa. Puoi contribuire anche tu al progetto "Ti racconto una fiaba" inviando i tuoi testi attraverso l'apposita pagina invia la tua fiaba.

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Il gigante e il piccolo popolo

Scese la sera sulla foresta ai piedi della grande montagna.

Le ombre si fecero spazio tra gli alberi nascondendo i sentieri e costringendo i fiori a chiudere le loro corolle. Gli insetti ritornarono nelle loro casette, imitati da scoiattoli passerotti e altri animali del bosco.

Solo due abitanti del piccolo popolo si attardarono, presi com’erano dalla raccolta di succose bacche e piccoli ramoscelli che servivano per il fuoco dei loro camini.

Essi appartenevano alla grande famiglia degli gnomi e vivevano da sempre nella foresta.

Il gigante e il piccolo popolo

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Edgar il cantastorie

Ciao bambini mi presento sono Edgar il racconta storie, e  oggi ho intenzione di raccontarvi una storia speciale.

Voi sapete come  è fatto il mondo ?

Certo lo sapete.è come una palla tutta tonda con tanti  colori.

Ma dovete sapere che non sempre è stato così.

Tanto tempo fa, infatti la nostra terra aveva solo due colori ; il verde dei boschi e il blu dell’acqua.

In questa terra di soli due colori vivevano due popoli.

Edgar il cantastorie

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Silvì, la fatina del bosco

Lontano nel tempo e lontano dai villaggi popolati da, donne, contadini, bambini, principi, re e regine, si stendeva vasta e maestosa una meravigliosa foresta.

I suoi alberi toccavano il cielo, le loro fronde  accarezzavano il sole mentre la brezza giocava con le  foglie sue più tenere.

Anche questa, come il villaggio era abitata ma il suo popolo era invisibile agli occhi degli umani  e aveva l’importante compito di vigilare attento su tutto ciò che accadeva al suo interno specialmente quando la gente del villaggio  si avventurava lungo i sentieri stretti e sinuosi .

I misteriosi abitanti della foresta erano le splendide fate silvane che si nutrivano della linfa vitale delle piante e si ricaricavano di energia con i caldi raggi del sole .

Silvì, la fatina del bosco

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La città della musica

Era scesa la notte sulla grande città, si erano spente le luci, i fumosi camini delle fabbriche avevano smesso di lanciare al cielo i loro vapori  grigi e puzzolenti.

Per le vie deserte solo qualche macchina e qualche gatto che rovistava tra i bidoni.

Tutto taceva ma verso l’alba le saracinesche del deposito si alzarono per far uscire i camion che  dovevano portare via le immondizie .

Erano tanti i mezzi che uscivano per  ripulire la grande città . Ognuno di loro  era incaricato di raccogliere  un materiale diverso, chi il legno, chi la plastica, un altro il vetro e a seguire anche un camion per le lattine e le scatolette di metallo.

La città della musica

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Storia del gatto Oscar

Nella casa di nonna Gina viveva un gatto tutto grigio.

Era un gatto , molto bello e nonna Gina  lo coccolava e gli preparava sempre buoni pranzetti, latte a colazione e pezzetti di carne a mezzogiorno.

Questo gatto fortunato si chiamava Oscar e amava scorrazzare nel giardino della casa di nonna Gina.

Una mattina, però, quando mise il naso fuori dalla porta si fermò perplesso.

 “dove è finito il prato e cosa è questa cosa bianca?”

Oscar non aveva mai visto la neve e quella notte ne era caduta tanta da ricoprire ogni cosa.

Nonna Gina lo sollecitò a uscire  e  se pur riluttante Oscar si avventurò all’esterno e lentamente mosse i suoi passi sulla morbida coltre bianca.

Storia del gatto Oscar

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Il piccolo alpinista

Le campane suonavano a festa quella domenica mattina nel piccolo villaggio ai piedi della grande montagna.

Un bel sole primaverile illuminava la piazza riscaldando un po’ l’aria frizzante che scendeva dalle altre vette.

Gli abitanti di quel paesino erano per lo più boscaioli ed abili alpinisti.

Durante la settimana gli uomini lavoravano nei fitti boschi, tagliando i rami secchi e preparando la legna per gli inverni rigidi e nevosi.

La domenica invece, dopo la messa, partivano, con i ragazzi alla volta della grande parete rocciosa e scalarla era una sfida  alla quale nessuno voleva rinunciare.

Così, se il tempo lo permetteva, tutti si preparavano a partire.

Il piccolo alpinista

ragnolandia

Ragnolandia

Nel regno di Ragnolandia  si stava preparando una grande festa.

Tutti gli abitanti del bosco si erano radunati nella radura per salutare la nascita di tanti nuovi ragnetti.

Oscar, il sindaco, salì sul tronco più alto, batté due delle sue otto zampette e dichiarò aperti i festeggiamenti.

La festa fu un successo e quando la luna spuntò da dietro il monte, il toc -toc del picchio si zittì, gli uccellini tornarono ai nidi, le lucciole spensero le loro lucine, le mamme dei ragnetti si affrettarono ad accompagnare i loro piccoli nei morbidi lettini.

In quei giorni l’aria si fece più frizzante, l’estate volgeva al termine e le attività nel regno si facevano sempre più frenetiche.

Ragnolandia

bruco-pasticcione

Il bruco pasticcione

Questa è la storia di un bruco verde nato tra le mura di una vecchia fattoria.

Un bel mattino egli si svegliò, si guardò intorno e decise che era tempo di curiosare un po’in giro.

Lentamente scivolò lungo la parete ma ……

”Che male, questo muro è troppo ruvido!” si lamentò il bruco.

E con un balzo atterrò sulla sabbia.

In quel momento passò di lì la gallina Gelsomina:

Il bruco pasticcione

gino-aeroplanino

Gino, l’aeroplanino

In mezzo al deserto, tra cactus, sassi e serpenti, si trovava una costruzione un po’ traballante.

Al suo interno erano stipati vecchi aeroplani che, stanchi di volare, si rifiutavano di accendere i motori.

Un giorno, mentre una tempesta di sabbia sferzava le grigie pareti dell’hangar, un grosso camion rumoroso, raggiunse la saracinesca che chiudeva l’entrata del deposito.  

Un omino, con un buffo cappello calato sugli occhi, scese dal camion e, litigando col vento che sollevava la sabbia, aprì il lucchetto e sollevò il pesante portone.

Gino, l’aeroplanino