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Tutte le fiabe che parlano di "magia"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "magia", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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Un bambino

C’era una volta un bambino che si chiamava Lorenzo.

Un giorno andò nel bosco con la sorellina Federica. Trovarono dei cespugli di more e ne mangiarono tante. Poi trovarono anche una bella casetta e decisero di entrarvi per salutare i padroni di casa. Ma, una volta dentro, videro delle cose straordinarie: le pareti erano ricoperte di gioielli e appena i due bambini pensavano qualcosa, si realizzava.

Ed ecco allora arrivare una bellissima torta, del succo di frutta, dei giocattoli. I due bambini capirono ben presto che si trattava di una casa magica, ci presero gusto ed iniziarono a desiderare le cose più stravaganti.

Un bambino

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L’unicorno Andromeda

L’Unicorno Andromeda amava galoppare nella foresta ricca di alberi dalle ricche fronde cariche di grandi foglie lucenti e dai fiori multicolore profumati e dalle più svariate speci.

Esso giovane e spavaldo di una bellezza incantevole passava le sue giornate a girovagare a curiosare sperando di imbattersi sempre in qualche nuova avventura. Nel suo gironzolare aveva trovato una serie di amici: Baffo il coniglietto, Geremia il topolino, Ben il cane, Rufus il gatto, Annabella la cerbiatta, Bianca la capretta, Carbone l’orsachiotto e Pasqualino il merlo.

Erano diventati amici inseparabili e passavano gran parte del tempo insieme dopo che,diligentemente avevano fatto tutti i compiti di scuola.

L’unicorno Andromeda

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1,2,3, Magia // Video fiaba

Senza trucco e senza inganno, le mie magie sono le più belle del mondo. Pallina rossa, concentrazione e formula magica:
Nu sballao la pirilinca, pimenca pitonca capitancapinca. E la pallina….

Diventa verde!!!! Senza trucco e senza inganno. Vera magia signori e signore, ladies and gentlemen, bambine e bambini, dolci e carini.

Un altro gioco di prestigio, solo per voi gentile pubblico, senza calamite, tasche segrete o fili nascosti. Ecco una pallina piccola gialla, basta la formula magica:
Nu sballao la pirilinca, pimenca pitonca capitancapinca.

1,2,3, Magia // Video fiaba

libri-crescono-alberi

i libri non crescono sugli alberi!

Martina sta andando dalla sua amica Lunetta. Lunetta ama molto i libri. Ogni tanto glieli presta. Ma Martina è un poco invidiosa.

Anche Lei ama molto leggere ma libri non ne ha. Il papà le dice sempre:”i libri non crescono sugli alberi!” e Martina pensava: ma se invece crescessero sugli alberi? Allora ritorniamo a poco fa. Martina è da Lunetta. Ma invece di chiacchierare e giocherellare come al solito, hanno deciso di andare nella foresta.

“Forse”, diceva Martina, “sugli alberi troveremo dei libri”.

Mentre camminava ha trovato un segno per terra. Era una freccia. Allora Lunetta e Martina si sono diretti verso il punto indicato ed hanno trovato un buco sotterraneo nascosto. Ci sono enrate dentro e hanno visto una piccola fatina! La fatina abitava lì sottoterra e coltivava delle pianticelle.

i libri non crescono sugli alberi!

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La fata del lago dorato

Al di là delle alte montagne risiedeva un piccolo villaggio denominato “Lago d’oro”.

Al suo centro sorgeva uno specchio d’acqua che irradiato dai raggi del sole gli conferiva il colore dell’oro. Nel villaggio girava voce che nelle profondità di quelle acque giacessero sul fondo molte pepite d’oro.

La voce si sparse in breve tempo, così cominciarono ad arrivare una grande quantità di persone con l’intento di fare fortuna. Ai margini del lago nella sua piccola casa viveva una giovane donna di nome Emma, abitava assieme alla sua famiglia, il marito ed i suoi due figli. Emma conduceva una vita semplice e morigerata, cresceva i suoi bambini come solo una buona madre sa fare.

La fata del lago dorato

grande-conchiglia-portafortuna

una grande conchiglia portafortuna

Questa storia è ambientata nel futuro, più o meno nel 2100, e queste cose sono tratte dal diario segreto, tradizione delle ragazze ancora non persa, di Lilla, la protagonista, tradotte in italiano perchè in futuro si userà un’altra lingua. Ogni tanto c’è qualche parola la cui traduzione è scritta tra parentesi.

23 luglio 2100

Caro diario, abbiamo affittato una nuova casetta al mare, è incredibile ciò che sono riuciti a fare gli scienziati per far scomparire il sasso (è un falso amico, nel futuro sasso vuol dire inquinamento), mio nonno mi ha fatto vedere delle foto dei suoi tempi e il mare era ridotto davvero male. Con mia zia e la famiglia di Tea, la mia migliore amica, abbiamo affiato questa casa. Tea e io dormiamo in una stanza, il mio fratellino e i miei genitori in un’altra e i genitori di Tea in un’altra ancora. Abbiamo passato tutto il giorno a nuotare e mia madre mi ha comprato una maschera a raggi x, riesco a vedere i pesci nascosti tra le alghe, è davvero vuellare (termine del futuro per dire fantastico)!

una grande conchiglia portafortuna

amuleto-magico

L’amuleto magico // Video fiaba

Videofiaba prodotta dalla classe IV

Scuola Primaria plesso De Amicis Marina Picena, 1° ISC

Programma di animazione teatrale Il Contafavole

In collaborazione con l’Assessorato P. Istruzione e Giovani

Animatore teatrale del Comune, Porto S. Elpidio, Ermanno Pacini

Clicca su “Leggi tutto” per guardare la video fiaba.

L’amuleto magico // Video fiaba

martello-magico

Il martello magico

C’era una volta un calzolaio di nome Mariotto
batteva la pelle dura col martello per farne delle morbide scarpe

Batteva e ribatte….

e canticchiava, ogni giorno una dolce filastrocca
che faceva cosi’….

Piccina, picciotta sveglia la notte, dorme la stella, vola cicala, torna la fata

Batteva, batteva e ribatteva con forza

Stanco di battere col martello tutto il giorno andò a dormire per riposarsi un pò

sul  suo misero letto di paglia
vicino a lui dormiva pure il suo cane

era un cane peloso lo chiamavano, Geraldo

Il cane che non abbaia mai
e gioca sempre a tressette

Il martello magico

stellino-stellina

Stellino e Stellina

In un tempo molto lontano
in un castello fatato
viveva un gattino bianco
chiamato Stellino

Era stato stregato da una strega cattiva
che lo teneva chiuso in soffitta
senza farlo uscire

Era sempre sorvegliato da un grosso cane cattivo
che lo mordicchiava e lo feriva
Il gattino, prima di essere stregato
era un bel bambino biondo, gli piaceva giocare
felice e libero con i suoi amici

Una strega cattiva è molto gelosa
 un giorno gli donò un gattino  bianco
stregato  in regalo 

Stellino e Stellina

stregonze-torta-anniversario

Le due Stregonze e la torta di anniversario

Fuori città, sul confine del bosco vivono una mamma e sua figlia.

Non sono, però, una figlia e una mamma di quelle normali che incontri per caso in luoghi abituali.

Sono due tipe parecchio stranucce.

Una, la mamma, di nome fa Auronza, è bassa e cicciotta, ha piedi lunghi e puzzoni. La figlia al contrario è alta e stampella. Un palo di luce con ampia gonnella!

La casa è tutta rattoppata col tetto coperto di paglia, finestre rotte e porta bucata.

Che combinano questa mattina? Il gatto è preoccupato quando trafficano in cucina. È un gatto di strega abituato a tante cose magiche, ma con loro che non ne fanno mai una buona, non può star tranquillo povera bestiola.

Le due Stregonze e la torta di anniversario

gatto-pantaloni

Il gatto nei pantaloni

Zlatan era un piccolo e buffo ragazzino con un fisico minuto rispetto ai suoi coetanei, portava dei pantaloni ascellari ed una maglietta tutta rammendata.

Le sue scarpe poi bucate e di qualche numero più grande. Portava gli occhiali fin dai cinque anni e non passava giorno che sbattesse la testa addosso a qualche porta oppure che si schiantasse su qualche albero con la bici.

Zlatan si considerava un piccolo mago che voleva stupire tutti con i giochi di prestigio e non c’era giorno che raccontasse dei suoi numeri prestigiosi.

Le uniche persone che gli davano fiducia erano il papà Ettore e soprattutto mamma Irma che passava dei pomeriggi assieme a fare i compiti e lui gli era sempre accanto mente lei si muoveva ai fornelli. Un giorno Zlatan prese un uovo e disse alla mamma che lo avrebbe trasformato in un scoiattolo “Abra cadabra cominciò a pronunciare” e dopo qualche attimo lancio l’uovo verso l’alto e … splash l’uovo si era trasformato in una frittata.

Un boato si levò dal giardino da dove i suoi 4 fratelli sbirciavano la scena nascosti dietro la finestra.

Il gatto nei pantaloni

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Paul il Re mago

C’era una volta un regno, dove viveva un Re, una Regina e il loro bambino di nome Paul. Il bimbo aveva doti speciali e magiche, e amava tanto il mondo della magia. Il padre desiderava che il figlio imparasse un mestiere, e così quando compì sette anni, decise di mandarlo alla scuola del regno. Paul si rese subito conto che a scuola non avrebbe mai imparato un mestiere, poiché quello che apprendeva ogni giorno era spesso inutile, e spesso ripetitivo e quindi noioso.

Un giorno gli apparve l’Angelo custode che gli propose di chiedere al padre di lasciare la scuola per un po’ e andare con lui nella foresta per diventare un mago. Paul, contentissimo per la proposta, corse dal padre e gli chiese: “Caro papà, vorrei lasciare per un mese la scuola per tentare di diventare un mago, andrò a vivere nella foresta in compagnia del mio angelo custode, poi tornerò da te, me lo lasci fare?” Il padre, che inizialmente era contrario, dopo un momento di perplessità rispose: “Va bene Paul, se alla fine del mese, quando tornerai al castello, io non ti riconoscerò, vorrà dire che sarai diventato un vero mago, ed io ti consentirò di lasciare la scuola e ti nominerò Re; se invece ti riconoscerò dovrai tornare a scuola”. Paul accettò e l’indomani si avviò con gioia nella foresta con l’Angelo.

Insieme passarono circa un mese in cui camminarono intensamente, e l’Angelo insegnò a Paul le leggi eterne dell’universo, gli mostrò le erbe e le radici selvatiche con cui prepararono diverse pozioni, e lo addestrò nel fare gli incantesimi. Paul era ormai quasi diventato un mago.

Una mattina si alzarono come sempre di buon’ora e l’Angelo disse a Paul: “Caro Paul, ci mancano solo tre giorni per terminare il nostro lavoro insieme e durante questo breve periodo ti mostrerò l’ultima cosa importante affinché tu possa diventare un grande mago, poi potrai tornare nel tuo castello”. I due ripresero il viaggio e dopo una giornata di lungo cammino lasciarono la foresta per entrare in una cittadina confinante.

Paul il Re mago