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Tutte le fiabe che parlano di "bosco"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "bosco", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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Edgar il cantastorie

Ciao bambini mi presento sono Edgar il racconta storie, e  oggi ho intenzione di raccontarvi una storia speciale.

Voi sapete come  è fatto il mondo ?

Certo lo sapete.è come una palla tutta tonda con tanti  colori.

Ma dovete sapere che non sempre è stato così.

Tanto tempo fa, infatti la nostra terra aveva solo due colori ; il verde dei boschi e il blu dell’acqua.

In questa terra di soli due colori vivevano due popoli.

Edgar il cantastorie

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Silvì, la fatina del bosco

Lontano nel tempo e lontano dai villaggi popolati da, donne, contadini, bambini, principi, re e regine, si stendeva vasta e maestosa una meravigliosa foresta.

I suoi alberi toccavano il cielo, le loro fronde  accarezzavano il sole mentre la brezza giocava con le  foglie sue più tenere.

Anche questa, come il villaggio era abitata ma il suo popolo era invisibile agli occhi degli umani  e aveva l’importante compito di vigilare attento su tutto ciò che accadeva al suo interno specialmente quando la gente del villaggio  si avventurava lungo i sentieri stretti e sinuosi .

I misteriosi abitanti della foresta erano le splendide fate silvane che si nutrivano della linfa vitale delle piante e si ricaricavano di energia con i caldi raggi del sole .

Silvì, la fatina del bosco

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Il concerto di mezzanotte

Quel giorno Aurora era davvero eccitata ed entusiasta per ciò che avrebbe fatto con i suoi amici la sera stessa.

La notizia era arrivata nel primo pomeriggio quando, mentre era al parco a giocare, aveva trovato un misterioso volantino nascosto tra le foglie di un cespuglio. Dopo averlo raccolto senza farsi vedere, lo aveva letto apprendendo con gioia la novità prima che questi si dissolvesse nell’aria.

Non stava più nella pelle e non vedeva l’ora di dirlo anche ai suoi genitori i quali, già lo sapeva, non l’avrebbero presa sul serio, perchè certamente, quelle non erano notizie molto credibili per i grandi.

Bisogna dire però che Aurora era una bambina speciale, o meglio, lo erano i suoi amici i quali non potevano dirsi bambini come gli altri, ed in effetti non lo erano, in quanto erano dei giocattoli.

Il concerto di mezzanotte

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Un bambino

C’era una volta un bambino che si chiamava Lorenzo.

Un giorno andò nel bosco con la sorellina Federica. Trovarono dei cespugli di more e ne mangiarono tante. Poi trovarono anche una bella casetta e decisero di entrarvi per salutare i padroni di casa. Ma, una volta dentro, videro delle cose straordinarie: le pareti erano ricoperte di gioielli e appena i due bambini pensavano qualcosa, si realizzava.

Ed ecco allora arrivare una bellissima torta, del succo di frutta, dei giocattoli. I due bambini capirono ben presto che si trattava di una casa magica, ci presero gusto ed iniziarono a desiderare le cose più stravaganti.

Un bambino

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Cristina e la sua avventura

Una bimba dai grandi occhi marrone e dai riccioli neri di nome Cristina vive in una minuscola casa nel bosco.

La bimba dai grandi occhi trascorre il giorno insieme al suo fedele amico Nusy. Il suo fidato e affettuoso compagno è infatti un cane dal pelo lungo e dagli occhi dolci che lei ha chiamato Nusy, ficcanaso, perchè è sempre curioso e ficca il suo umido naso dappertutto. Giocherellone e coccolone è sempre con lei, non la lascia mai, dove va la sua padroncina là è Nusy .

Il papà di Cristina fa il taglialegna e sta sempre nel bosco a controllare che gli alberi siano sani e rigogliosi. Quando vede un albero malato lo taglia e vende la legna che ne ricava. Controlla gli animali. Se ne trova uno ferito lo cura in una stanzetta della sua casa e quando sta bene lo rimette in libertà.

Torno torno alla casa ci sono tanti alberi che la riparano dal freddo d’ inverno e tanti fiori che la rallegrano in estate e in primavera con il loro sfarfallio di colori. In autunno tutta la natura cambia e le foglie incominciano a farsi di tante tonalità diverse e poi lentamente a staccarsi dai rami e cadere. Quando poi c’è vento volano in aria creando tanti vortici che le fanno ruotare in alto per poi ammucchiarle secondo come soffia il vento.

Cristina e la sua avventura

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Gino, l’aeroplanino

In mezzo al deserto, tra cactus, sassi e serpenti, si trovava una costruzione un po’ traballante.

Al suo interno erano stipati vecchi aeroplani che, stanchi di volare, si rifiutavano di accendere i motori.

Un giorno, mentre una tempesta di sabbia sferzava le grigie pareti dell’hangar, un grosso camion rumoroso, raggiunse la saracinesca che chiudeva l’entrata del deposito.  

Un omino, con un buffo cappello calato sugli occhi, scese dal camion e, litigando col vento che sollevava la sabbia, aprì il lucchetto e sollevò il pesante portone.

Gino, l’aeroplanino

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i libri non crescono sugli alberi!

Martina sta andando dalla sua amica Lunetta. Lunetta ama molto i libri. Ogni tanto glieli presta. Ma Martina è un poco invidiosa.

Anche Lei ama molto leggere ma libri non ne ha. Il papà le dice sempre:”i libri non crescono sugli alberi!” e Martina pensava: ma se invece crescessero sugli alberi? Allora ritorniamo a poco fa. Martina è da Lunetta. Ma invece di chiacchierare e giocherellare come al solito, hanno deciso di andare nella foresta.

“Forse”, diceva Martina, “sugli alberi troveremo dei libri”.

Mentre camminava ha trovato un segno per terra. Era una freccia. Allora Lunetta e Martina si sono diretti verso il punto indicato ed hanno trovato un buco sotterraneo nascosto. Ci sono enrate dentro e hanno visto una piccola fatina! La fatina abitava lì sottoterra e coltivava delle pianticelle.

i libri non crescono sugli alberi!

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Il bosco delle radici gnomate

PERSONAGGI: la principessa Dorothy, il principe Allan, il gufo Gusatutto, lo gnomo Malignomo, il bambino Samy, il cavallo Cremcaravallo.

C’era una volta un bosco, molto diverso dall’aspetto rispetto agli altri boschi a voi noti. I suoi stupendi pini, i castagni e le querce secolari, nonché le rocce, le grotte e le casette dei boscaioli, erano imprigionati da enormi e fitte radici che uscivano dalla terra allungandosi a dismisura e attorcigliandosi attorno a tutto quello che trovavano davanti. Fu lo gnomo Malignomo, con il suo incantesimo, ad assegnargli tanti anni fa questa triste sorte dopo una lunga e sofferente notte insonne. Da allora fu chiamato: “Il bosco delle radici gnomate” e fu inserito con tale nome anche nelle enciclopedie di botanica di tutto il mondo.

Perché il nostro Malignomo decise di fare una cosa così tremenda, vi chiederete di sicuro?

In quel bosco, all’epoca, quando era ancora giovane, bello e prosperoso, viveva da tanto tempo chiusa in una torre d’avorio, la principessa dai capelli d’oro di nome Dorothy, che a sua volta fu vittima di un altro incantesimo. Dorothy era sempre da sola, si annoiava e piangeva, piangeva e si annoiava e nel frattempo i suoi bellissimi capelli crescevano, crescevano, crescevano. Poiché l’unica stanza della torre era molto stretta per contenere tutto quel groviglio di capelli, Dorothy li fece uscire dalla finestra e presto i suoi capelli si stesero anche tra gli alberi del bosco come un soffice tappeto setoso.

E fin qua ci siamo.

Il bosco delle radici gnomate

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Un coniglietto per amico

In un grazioso boschetto ci vive un’intera famiglia di coniglietti tutti bianchi, soffici e morbidi come le nuvole; solo un di loro ha delle macchiette nere sulle zampine e una sul musetto di nome Randy.

Un giorno Randy e i suoi amici giocando e saltellando allegramente, senza rendersene conto, si ritrovarono in una parte del bosco che nessuno di loro conosceva.

Lì c’erano dei funghetti che giocavano a scacchi , le farfalle si specchiavano come principesse, i fiori danzavano come ballerini, e i grandi rami emettevano una musica curiosa e divertente.

Un coniglietto per amico

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La Fata Gelsomina

C’era una volta una contadina che pianse tutte le sue lacrime per la perdita del marito, ma nessuna di esse poté ridarle lo sposo. Così, con il cuore ferito continuò a occuparsi del solo amore rimastole: il loro bambino.

Egli, benché fosse bello come il sole al mattino, aveva un difetto, quello di diventare un mostro appena un no gli veniva detto.

Gli occhi si trasformavano in due uova al tegamino, il naso lungo e rosso tale e quale a un peperoncino.

Le orecchie come cimbali s’ingrandivano e, stonati come coperchi sulla testa, rintronavano.

La bocca spalancava pari a quella dell’ippopotamo che sbadiglia e, i denti, mamma mia, con quelli del pescecane facevano pariglia!

La Fata Gelsomina

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Villy il passerotto Vigile

Orlando, il Gufo saggio, voleva che nel suo bosco regnasse la pace e la serenità tra gli animali.

Era sua abitudine girovagare e fermarsi a discutere con gli animaletti, quando la sua attenzione si fermò su un piccolo passerotto che stava in disparte, aveva il beccuccio nascosto sotto un ala e stava con il broncio e tutto arrabbiato. Che hai? Disse Il Gufo Orlando, perché sei così triste?

Il passerotto rispose: Sono triste e arrabbiato perché i miei fratelli e gli animaletti del bosco mi prendono in giro, perché io non faccio Cip! Cip! M a non so perché, mi esce come voce, il suono di un fischietto. Ed era proprio vero sembrava un fischietto.

Non preoccuparti gli rispose il Gufo saggio, studierò qualcosa per far sì che tu sarai utile…..

Il giorno dopo, nel bosco delle ciliegie, c’era una gran confusione, proprio vicino al laghetto, era successo un incidente.

Villy il passerotto Vigile

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Chi ha mangiato la mela dorata?

Era da poco passata l’estate e iniziato l’autunno pieno di colori caldi.

Sulle foglie degli alberi del bosco chiamato “Il bosco della Grande Quercia” c’erano tutte le sfumature di giallo, marrone e arancione. Anche quelle già cadute erano ancora piene di colori e a ogni soffio di vento si sollevavano da terra, unendosi a quelle che cadevano, in un’allegra danza multicolore. Scendeva il crepuscolo sul bosco, il sole si tuffava lentamente dietro le montagne. Il crepuscolo, come una coperta di seta arancione, trasparente, senza far rumore scendeva come una carezza.

Quel pomeriggio inoltrato una strana agitazione percorreva il bosco. Qualcosa succedeva o stava per succedere, in ogni caso quella non era una qualsiasi sera autunnale.

Il gufo Bruno aveva già preso la sua solita posizione su uno dei rami della Grande Quercia e si stava strofinando gli occhi. Quella sera ci sarebbero stati così tanti eventi importanti!

Chi ha mangiato la mela dorata?