Era una bella mattina d’inizio estate.
In un bel paesino di mare la giornata era appena cominciata e la gente si stava preparando per andare in spiaggia o a fare spesa.
Quel giorno era quello dedicato al mercato e nella via del centro c’erano tante belle bancarelle colorate sulle quali erano esposti i più svariati articoli: vestiti, biancheria da casa, oggetti ricordo, articoli da mare. C’era un gran vociare di persone e tutto era in fermento, chi si fermava per acquistare, chi per chiacchierare un po’, mentre nell’aria si assaporava l’odore della salsedine e dei fiori ed il sole riscaldava la pelle ed il cuore.
Proprio di fianco alla via del mercato, più in basso rispetto al livello della strada, c’era un piccolo rigagnolo che nella stagione invernale diventava un torrente e che era separato dal paese da un muricciolo in cemento e sormontato in alcuni punti da ponticelli di legno che consentivano di attraversare da una riva all’altra.
Qui viveva l’anatra Caterina.
Ogni giorno era abituata a farsi una bella nuotata nelle acque limpide insieme alle altre anatre.
Erano davvero tante e la cosa buffa era che, nelle ore centrali della giornata, si potevano vedere tutte schierate sui vari massi in mezzo all’acqua, immobili, con la testa infilata sotto le ali, mentre schiacciavano un bel pisolino in compagnia.
  L’anatra che sognava il mercato