Chi è Felipe?
Una Domenica Mattina io Papà e la mia Mamma andammo al lago a vederne il risveglio dopo il lungo inverno . I cigni e le anatre si cominciavano a far sentire e sul lungo lago… Chi è Felipe?
La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "libro", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".
Una Domenica Mattina io Papà e la mia Mamma andammo al lago a vederne il risveglio dopo il lungo inverno . I cigni e le anatre si cominciavano a far sentire e sul lungo lago… Chi è Felipe?
Marco va volentieri dal nonno perché ha tanti libri in un grande scaffale vicino al camino. Oggi, come in altri giorni, guarda, prende un libro e lo sfoglia, ne prende un altro con curiosità e… Marco e il libro del nonno
C’era una volta, in una maestosa pasticceria di Parigi, un piccolo libricino. Non era un ricettario e non era nemmeno un libro comune come tutti gli altri. Come fosse finito in quella pasticceria, nessuno lo… Il libro delle golosità
C’era una volta uno scrittore che non sapeva più cosa scrivere. Una volta era stato capace di scrivere tanti bei racconti per i bambini, ma ora, davanti al foglio bianco, vedeva solo un buco e… Bruco il lettore
C’era una volta un castello molto affollato. Vi abitavano infatti il re, la regina, il principe, la principessa, il mago, la strega e le fatine, ognuno con il suo seguito di amici, nemici, parenti e… La favola del buon compleanno
Suoni musiche danze scossa di gioia ti guardo e rido nel vedere la bellezza tua sei tanto fragile mammetta mia un ramoscello al vento al cuor mio vedo la pallida pelle splendere come girasoli al… Non stupì … (Amore di mamma)
C’era una volta un libro di incantesimi, di quelli di una volta. Il suo nome, non a caso, era Magic. Questo libro voleva tanto essere letto da una strega o da un mago perché era stanco di starsene da solo lì in quella grotta tutta polverosa, di quelle grotte di una volta, umide e buie, dove non entrava mai nessuno.
Un giorno passò di là un topolino e Magic gli chiese: – Ciao, chi sei e che cosa stai cercando?
– Come, un libro che parla?!
Magic rispose: – Ma anche tu sei un topo che parla!
– Sì! È vero. Io mi chiamo Oscar e sto cercando qualcosa da mangiare. Tu che sei del luogo, mi puoi aiutare?
Era una fredda mattina di dicembre ed Elisa si stava preparando per andare a scuola; frequentava, orgogliosamente, la quarta elementare. Sua sorella Laura, tre anni più piccola, non ne voleva sapere di alzarsi dal letto.
“Fa freddo fuori!” strillava.
“Ma dai Laura!” la incitò la mamma, “Oggi a scuola la maestra Silvia vi legge le favole”
“Le favole sono stupide!” affermò con grinta Laura e si infilò con la testa sotto le coperte.
Elisa intanto aveva finito di bere il suo latte, aveva preparato lo zaino e si era imbacuccata con cappotto, sciarpa e guanti. Sua madre le infilò il berretto di lana, calzandoglielo fin sugli occhi e gridò, per farsi sentire da Laura: “Noi siamo pronte e ce ne andiamo! Qualcun altro vuol venire a scuola?”
Alice Cascherina uscì da un racconto di Gianni Rodari e se ne andò in giro per il parco.
Tanto prima o poi sarebbe cascata da qualche parte, e il nonno l’avrebbe sicuramente trovata. L’ultima volta era finita nel taschino della giacca del papà, e si era impiastricciata la faccia con l’inchiostro della penna a sfera. Alice si incamminò versò una fontanella per cercare di pulirsi.
La fontanella era davvero molto grande per lei, e la bambina rischiò di annegare.
Per fortuna Gioacchino pettirosso, che svolazzava nei dintorni, planò a salvarla appena in tempo, prima che la povera Alice perdesse i sensi. La bimba salì sul dorso di Gioacchino che la portò sul ramo di un alberello.
Alice notò che quel ramo era stranamente liscio rispetto agli altri, molto nodosi, e cominciò a saltellarci sopra divertita.
– Ahi, ahi, mi fai male così- si lamentò una vocetta squillante.
Alice Cascherina si guardò intorno incuriosita e si trovò faccia a faccia con… Pinocchio.
Questa è la storia di un racconto noioso che nessuno riusciva a leggere fino alla fine.
Dopo le prime righe cominciavano tutti a sbadigliare e richiudevano il libro.
Il povero racconto era davvero triste perché si sentiva solo e abbandonato, e privo di utilità.
La situazione peggiorò nel momento in cui il libro venne relegato nello scantinato della biblioteca, allora sì che si scordarono tutti del racconto noioso. Sparì dagli scaffali e dai cataloghi, tanto non lo leggeva nessuno, e il libro finì per coprirsi di una fitta coltre di polvere.