Terrestre

Fiaba pubblicata da: daniela p.

Una piccola luce si vedeva in lontananza nel cielo di una sera di settembre.

A guardarla sembrava una stella, ma una stella non era.

Si muoveva lentamente, ondeggiando, roteando su se stessa come una ballerina che fa piroette.

La luce si avvicinava sempre di più, diventava sempre più grande, fino a che si poteva distinguere quello che era : no, non era una stella, era un’astronave. Tonda, con tante piccole finestrelle e lucine che si accendevano come in un albero di Natale.

Si appoggiò dolcemente su un prato, i motori si spensero, ma le luci rimasero ancora accese a lampeggiare.

Si aprì uno sportello, come se fosse un ponte levatoio, ne venne fuori una scaletta e uno stivale argentato, poi un altro stivale e infine apparve quello che probabilmente era l’autista di quel marchingegno. Capelli verdi, riccioli e lunghi fino alle spalle, due occhioni grandi e una bocca sorridente.

Aveva indosso una tuta color azzurro. Non camminava, saltellava come uno scoiattolo.

Era incredulo di fronte a questo nuovo mondo che gli si apriva davanti. Camminava per il prato, cogliendo i profumi, guardando i colori, pensando che i suoi capelli assomigliavano a quella cosa che vedeva in terra … a ciuffi… Distratto come era non si accorse di dove stava andando e inciampò in un ostacolo… le gambe di un bimbo che, sotto la chioma di un albero stava leggendo.

Si guardarono negli occhi i due, entrambe non potevano credere a quel che vedevano.

Il bambino le aveva sempre lette sui libri queste cose, ma non pensava che potesse capitare davvero… l’altro esserino non sapeva dove si trovava, ma intuiva che quella creatura che aveva davanti era un terrestre. Ma la cosa che lo incuriosiva di più era quell’affare che il terrestre aveva in mano … Il bambino si accorse che l’attenzione del piccoletto era tutta per il suo libro. allora iniziò a parlare dicendo: “Sai questo è un libro, lo usi quando hai voglia di leggere, quando vuoi viaggiare con la fantasia. Si imparano tante cose sai, è come un amico che ti fa compagnia … ti racconta storie, favole.”

Ma il piccolo esserino non capiva una parola, poteva solo guardare la luce e l’entusiasmo negli occhi del terrestre.

E proprio in quel momento suonò come una specie di allarme, era il segnale che l’astronave si stava mettendo in moto, era ora di ritornare a casa per il piccolo esserino … con il libro che il suo amico terrestre gli aveva regalato.



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