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Tutte le fiabe della categoria "Le vostre fiabe"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi appartenenti alla categoria "Le vostre fiabe", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

elfo

Il canto dell’elfo

C’era una volta, nell’arco di cielo che ancora oggi guarda l’Elba, una stella luminosa. Era talmente luccicante che la regina delle stelle le aveva dato il nome di Splendente.

Si mormorava nel firmamento che il suo brillare dipendesse dal fatto che fosse innamorata. Anche durante le ore del giorno, quando la luce del sole nascondeva ogni astro, Splendente fissava lo sguardo sull’Elba verso una chiazza verde al centro dell’isola. Proprio in quel punto, viveva l’ultimo degli elfi. Splendente con l’ espressione sognante lo osservava  per ore quasi stregata dal suo canto melodioso e dalla sua gioia di vivere. L’ultimo elfo le pareva  felice perché non faceva altro che saltellare e cantare tutto il giorno. Viveva da solo ormai da dieci anni e quando sua madre dovette lasciarlo lo fece a malincuore, sapendolo l’ultimo della specie, perché senza speranza, ma  era stato un miracolo tanto  inaspettato che non poterono fare a meno di chiamarlo Dono. Il padre di Dono era svanito, non nel senso di distratto, era proprio scomparso  e a sua madre non rimase altro che seguirlo. Questo è il destino degli elfi e delle fate che si uniscono: per sempre!

Il canto dell’elfo

biscia_lucertola

Tutto è possibile (la biscia e la lucertola)

Giovannino abitava in una piccola casetta in campagna.

Questa casetta era situata in una montagna dove si vedono solo pochi alberi e sassi enormi.

Un deserto …..apparentemente! In realtà quella montagna aveva tanto da insegnare a Giovannino.

Un giorno, andando in giro per la montagna, da una certa distanza, vide una biscia molto grande e lunga, aggrovigliata con una piccola lucertola.

Nonostante la sua paura per i serpenti, si avvicinò per soddisfare la sua innata curiosità ma, non riusciva a vedere esattamente.

“Beh”…..pensava, “la biscia sta mangiando la lucertola”.

Tutto è possibile (la biscia e la lucertola)

cometa

L’angelo di Giosafat

Sette lunghe lune erano trascorse da quando Ram, maharaja di Benares nell’India del nord, aveva fatto uno strano sogno. Aveva visto cadere nel cuore della notte una grossa palla di fuoco  che aveva  illuminato così tanto la terra da far apparire le acque del fiume Gange, dorate. Si era svegliato di soprassalto per l’immenso chiarore e,  sudato per il calore di quell’evento,  si era precipitato verso la finestra per la curiosità . La vista di una notte placidamente stellata invece,  lo fece tornare sui propri passi fin sotto la calda coperta di pecora che scostò istintivamente.  La luce abbagliante del sogno però, stentava a scomparire, così che il povero Ram si ritrovò ad affrontare il giorno con gli occhi e il corpo affaticati. Da sette mesi ormai gli capitava la stessa cosa ogni notte e per quanto egli fosse un saggio rinomato per lo studio della medicina e delle stelle, non servirono le sue conoscenze a rendere più serene le sue notti. Nell’ala ovest del  gran palazzo del saggio Ram, viveva la serva

L’angelo di Giosafat

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Queeek

Nera, nella penombra e in apparente tranquillità, la predatrice puntava con sguardo acuto il suo bottino.
Lo sguardo fisso, verde, inquietante e attento.
Le pupille si allargarono per puntare meglio lo sguardo e il verde degli occhi quasi non si vedeva più.
Quel verde meraviglioso, quasi di smeraldo che era splendido e inquietante allo stesso tempo.
Nulla l’avrebbe fermata, nulla avrebbe potuto anteporsi tra lei e la sua preda.
Silenziosa, quasi immobile, nascosta quanto basta per vedere e non farsi vedere, scrutava l’ambiente che la circondava così da avere tutto sotto stretto controllo.
Qualsiasi preda che se ne fosse accorta per tempo sarebbe scappata il più velocemente possibile pur sapendo che le possibilità di mettersi in salvo erano sempre meno.
Le orecchie della bestia fungevano da radar: ogni singolo movimento e rumore esterno sarebbero stati captati e una volta individuati e riconosciuti, dimenticati o studiati. Queeek

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Incontro con il gatto e il ritratto a 3

  Piri e Lapis stanno passeggiando per un viottolo di campagna: che bell’aria si respira in questo periodo di primavera. I raggi del sole penetrano tra un ramo e l’altro, le foglie nate da poco sono di un colore verde brillante, fresche.

Mentre i nostri amici sono intenti a camminare e ad rimirar questo spettacolo della natura, …inciampano su un gatto …un gatto?

Si, un gatto, che li aveva raggiunti piano piano.Drin drin il rumore di un campanellino risuona in quella pace: è un gatto comune con striature color bianco grigio, con zampe lunghe e slanciate che gli danno una particolare eleganza.

Incontro con il gatto e il ritratto a 3

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mentitori

Il mondo dei mentitori

Il mondo dei mentitori è un mondo pericoloso, dove ognuno è capace solo di raccontare falsità.

Tra loro s’intendono, manco fosse normale. Tra loro dirsi “ t’odio”  e andarsene via a braccetto è ordinaria amministrazione tra innamorati. Tra loro dire “ t’aspetto”  e poi non farsi trovare pare pure gesto di cortesia.

Impossibile vivere in quel mondo, impossibile sopportare questa mancanza di rispetto profonda.

Nel nostro mondo dirsi “ti odio” è un’affermazione inequivocabile, certo, è un po’ più complesso con il “ti amo”, ma almeno sul “t’aspetto” non v’è dubbio.

Nel mondo dei mentitori, invece,  è tutto un giocare all’inganno. Nel mondo dei mentitori quando si dice “giusto” è “sbagliato”, quand’è colpevole liberano il ladro, quand’è innocente castigano il bimbo. Nel mondo dei mentitori la confessione è affar di Satana, altro che …

Ma noi no. Ah, noi no. Noi il giusto e lo sbagliato sì che lo sappiamo distinguere e, quando non siamo in grado, c’abbiamo pure i nostri santi avvocati che ci aiutano a meglio comprendere. Poi la nostra confessione  è affar divino, altro che …

Il mondo dei mentitori