L’aquilone
Se tirasse un po’ di vento mi divertirei un pochino di più, invece sono giorni che non si vede nemmeno un soffio leggero. Non mi vedete perchè abito quassù, su questa nuvola color panna: certo… L’aquilone
La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "nuvola", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".
Se tirasse un po’ di vento mi divertirei un pochino di più, invece sono giorni che non si vede nemmeno un soffio leggero. Non mi vedete perchè abito quassù, su questa nuvola color panna: certo… L’aquilone
Il mio papà è una nuvola. Me lo ha spiegato lui prima di andare via, lassù in alto. Io papà non lo volevo in cielo ma qui con me a fare le trecce a Marika… Il mio papà è una nuvola
Parte prima La partenza di Pata Nel paese dove il vento non soffia, Pata aveva ripreso la vita di sempre, ma senza Pùnfete. Era un grande giardiniere, il più bravo curamargherite del mondochec’è. Da ogni… Pata e l’acqua asciutta
C’era una volta… il meraviglioso mare azzurro, trasparente e terso illuminato dal Sole Regale tipico dell’ appuntamento con il Solstizio d’Estate. Quel mare stava lì, ad osservare che senza strade raggiungeva l’infinito ugualmente mentre gli… Il Gran Ballo d’Estate tra la Nuvola ed il Mare
– Buongiorno mondo! – dice il Sole mentre la terra si stiracchia. Il Sole non vede l’ora che la terra si svegli perchè gli piace stare in compagnia. Poi però tutti hanno qualcosa da fare… Sole e Nuvola
Un giorno il pastore Luca trovò una pecora con una zampa ferita, perciò la curò.
Allora il pastore portò la pecora nel suo gregge, però un giorno il pastore si rese conto che la pecora dormiva continuamente perciò la abbandonò nel bosco, ma la pecora era furiosa, ma così tanto che all’improvviso opra di essa si formò un gigantesco uragano e intorno una tempesta minacciosa e un forte tuono colpì la pecora e l’animale come per magis incominciò a parlare e da quel momento decise di venticarsi del pastore.
Così magicamente incominciò a cavalcare una nuvola e raggiunse il gregge del pastore e liberò tutte le pecore e apprena il pastore vide quel che stava succedendo raggiunse la pecora malefica che ad un certo punto gli disse “tu, pastore malefico dopo avermi trovsto e curato, mi hai abbandonato sola e infreddolita, meriti una punizione” così come per magia la pecora fece ammalare il pestore e la pecora se ne andò.
Racconto popolare rielaborato da Paulo Coelho.
Una nuvola giovane giovane (ma è risaputo, la vita delle nuvole è breve e movimentata) faceva la sua prima cavalcata nei cieli, con un branco di nuvoloni gonfi e bizzarri. Quando passarono sul grande deserto del Sahara, la altre nuvole, più esperte, la incitarono: “Corri, corri, se ti fermi qui sei perduta”. La nuvola però era curiosa, come tutti i giovani, e si lasciò scivolare in fondo al branco delle nuvole, così simili ad una mandria di bisonti sgroppanti.
“Cosa fai? Muoviti!” le ringhiò da dietro il vento. La nuvoletta però aveva visto le dune di sabbia dorata: uno spettacolo affascinante….. e planò leggera leggera. Le dune sembravano nuvole d’oro accarezzate dal vento. Una di esse le sorrise. “Ciao”, le disse. Era una duna molto graziosa, appena formata dal vento, che le scompigliava la luccicante chioma. “Ciao. Io mi chiamo Ola”, si presentò la nuvola. “Io Una”, replicò la duna. “Com’è la tua vita lì giù?”. “Be’….sole e vento: Fa caldo ma ci si arrangia: E la tua?”. “Sole, vento e grandi corse nel cielo”.
Spesso popolate da animali parlanti, le favole di La Fontaine sono ricche di riferimenti critici e ironici alla società del XVII secolo e sono caratterizzate da uno stile allo stesso tempo raffinato e semplice, che ha profondamente rinnovato il genere letterario della favola.
La favola è narrata dall’attore Marco Messeri ed è disponibile per gentile concessione di Emons Audiolibri.
Su questo passo
vinto è il Topo dal Gatto, e vinto il Gatto
dal Cane, e il Can dal Lupo, e via di corsa
avria potuto il favolista antico
per questo immenso circolo salire
ancora al Sole e renderlo marito.
Clicca su “Leggi tutto” per ascoltare l’audio fiaba.
Il topolino trasformato in fanciulla // Audio fiaba letta da Marco Messeri
Era una calda mattina di maggio. Sul cielo azzurro il Sole e una piccola nuvoletta bianca giocavano a rincorrersi. Quella mattina il Sole era veloce e la nuvoletta non riusciva proprio a prenderlo.
Gli venne un idea…
Chiamò il suo amico vento e lo salutò:
– “ Buon giorno, vento! Per favore potresti aiutarmi a prendere il Sole? “
– “ Certamente! “ e il vento soffiò.
Nel bosco di Lilybets si estendeva, un tempo molto molto lontano, un territorio famoso perche’ composto in profondita’ da una roccia preziosa e molto dura. Le marmotte “scavatrici”, che commerciavano da generazioni ogni tipo di pietra, marmo e granito in tutto il Regno del Nord avevano da decenni messo gli occhi su quel tesoro e tante volte si erano date da fare per lavorarlo. Pero’, pur essendo tecnici molto preparati, erano sempre stati costrette ad arrendersi: piu’ volte al giorno, infatti, si udiva in ogni angolo del bosco “Strrrrrrrrrrrrrrrrrr…….ROOOOOOOORRRRR…TACK “ che indicava, in successione, la fase di primo stridolio dell’attrezzo sulla pietra, il tentativo di spezzarla ed, infine, il tonfo netto della punta che si spezzava improvvisamente.
Quella roccia pura ed inattaccabile, cosi’, continuava a rimanere li’ sola ed annoiata, finche’, un giorno, una nuvola carica di pioggia prese ad osservarla incuriosita e decise di rimanervi sopra per un po’. La pioggia scendeva ora leggera, come una dolce fresca carezza, ora violenta e gelida e, con il tempo, Pietra di Luna e Nuvola strinsero un’incantevole amicizia.Nuvola raccontava all’amica di paesi lontani abitati da bimbi e dall’allegria che solo la loro innocenza sa donare, da amanti sinceri ed appassionati e da generosi anziani che coltivavano con amore la terra nonostante gli acciacchi dovuti all’eta’.
C’era una volta una bambina che viveva in una piccola casa che era a pochi metri dal mare.
La bambina, ogni mattina, si affacciava al balcone per ammirare il mare ed il suo viso era accarezzato dal suo respiro di salsedine.
Il primo giorno di primavera la bambina si affacciò di buon’ora sul balcone ed incominciò ad osservare l’orizzonte dove il cielo ed il mare diventano un’unica creatura della natura. Un improvviso e leggiero fiato del mare sfiorò i suoi occhi color della pece.
La bambina percepì un piccolo dolore all’occhio sinistro: una ciglia era stata rapita dal sospiro del mare. “Riportala immediatamente qui! ”, urlò l’occhio sinistro della bambina. Anche la ciglia cercò di dire qualcosa ma fu fermata dal lieve sorriso del mare. “ Non preoccuparti.
Un Bramino, che vide un topolino
cader dall’ugne di un grifagno augello,
lo raccolse pietoso. Io lo confesso
l’avrei lasciato stare,
ma forse il mondo è bello,
perché non è dappertutto lo stesso.
In quei paesi là
si prova, per esempio, verso i topi
quel sentimento quasi di pietà,
che si sente da noi per un fratello.