Il rubinetto notturno
Da un po’ di tempo Anselmo faticava a prendere sonno, e una volta addormentato si svegliava infastidito. Dormiva in maniera discontinua.
Il mattino, appena alzato, era di pessimo umore, si sedeva a tavola in cucina e attendeva che sua moglie Nora gli versasse il caffè. Nero, amaro, bollente.
Ultimamente gli servivano più di due caffè, per carburare, e una volta schiaritosi le idee rimaneva taciturno e imbronciato per tutto il giorno.
Una notte, come al solito, si svegliò.
“Adesso voglio proprio vedere cos’è che mi disturba”, pensò, completamente lucido.


