Una fiaba a due
A – Nonno mi racconti una fiaba ? N – Certo Andrea …”C’era una volta….” A – Sempre …”C’era una volta …” , vorrei una favola di adesso. N – Allora….”C’è un bambino che va… Una fiaba a due
La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "nipote", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".
A – Nonno mi racconti una fiaba ? N – Certo Andrea …”C’era una volta….” A – Sempre …”C’era una volta …” , vorrei una favola di adesso. N – Allora….”C’è un bambino che va… Una fiaba a due
La soffitta della casa del nonno ha grandi travi di legno e un lucernario che guarda il cielo , Marco spesso si perde a rovistare tra gli scatoloni , combattendo con polvere e ragnatele. Ieri… Il diario del nonno
La nebbia riempie la sera l’uccello è nella voliera il nonno seduto in poltrona la testa al cuscino abbandona. Ma Beppe è a casa da scuola vuol tosto imparare una fola al nonno la chiede… Filastrocca di Nonno Frank
Ciao piccolo lettore, eccoci ancora insieme per un nuovo racconto sei pronto? Certo che si! se hai scelto di leggere la raccolta del piccolo lettore non può essere altrimenti, dai viaggiamo insieme con la fantasia… La zia nel pallone
Adelina, ogni sera, legge il libro di preghiera tra le tante di una la sceglie per la nonna. Una breve, graziosa, pero è dimenticata. Chi avrà scritto queste belle frasi? Vediamo, leggiamo un pochino, forse… La piccola preghiera
Boris era un bambino come tanti altri. I suoi 9 anni non gli pesavano più di tanto e passava le sue giornate leggendo, giocando, guardando la tv e divertendosi con i suoi amichetti. La sua mamma e il suo papà gli volevano un gran bene, come tutti i genitori del resto con i propri figli: insomma, tutto sembrava rientrare in quella normalità familiare che è consuetudine nella nostra società.
Un giorno, purtroppo molto triste, il suo ultimo nonno ancora in vita si ammalò gravemente. Quando il dottore uscì dalla sua stanza dopo la sua ultima visita a domicilio, parlò con i genitori di Boris i quali a capo chino ed affranti dal dolore si rivolsero al bambino seduto mestamente in disparte, come se avesse già capito che c’era ben poco da fare.
– Boris, il nonno vorrebbe parlarti. – disse la mamma al filgio.
Con molto indugio e lanciando qualche sguardo dubbioso ai suoi genitori, Boris aprì lentamente la porta entrò nella stanza del nonno.
– Oh, caro Boris ! – esclamò con voce fioca il nonno …. – scusa se è un po’ buio ma, sai, il dottore è un tipo un po’ pignolo e non ama che si sprechi troppa luce in occasioni come queste. –
Drinn… drinn…
Suona la sveglia sul comodino e sembra dire: «Alzati presto mio bel bambino, non fare il pigrone e scalcia il piumone!».
Ma stamattina a Marco non pesa sentire la sveglia che trilla! Gli occhi spalanca e ha già un bel sorriso stampato sul viso, perché mancano solo due giorni a Natale e in viaggio si mette per trascorrere tutte le feste a casa del nonno, che per lui è il più importante del mondo perché è un capitano di lungo corso.
Nonno Alfonso ne ha di storie da raccontare! Son tutte fantastiche e ben si addicono ad un temerario lupo di mare, che a bordo della sua nave ha esplorato ogni baia sperduta ed ogni porto anche se piccolo e nascosto.
“Nonna cosa c’è al di la delle montagne?”
Chiese un giorno la piccola Hope alla nonna, mentre tornavano a casa.”
“C’è un villaggio”.
Rispose la nonna sorridendo”.
“Com’è?”
Chiese Hope saltellando da un piede all’altro.
Dina Sauro poverina
più non trova il suo Saurino
Era lì sull’altalena di liane
che giocava con gli amici
mentre lei seduta all’ombra
sferruzzava una sciarpina
per il vispo nipotino.
Era una giornata di fine ottobre, e la piccola autovettura procedeva lenta sul sentiero alberato, lo scricchiolio della ghiaia sotto le ruote, rendeva ancora più penoso a Jenny, accompagnare la madre. Jenny parcheggio la sua macchina fra due cipressi del viale, non era ancora scesa che sua madre era già arrivata davanti al negozio per comprare dei fiori, ed entrò all’interno de cimitero, Jenny la segui, ma mentre sua madre si spostava per portare i fiori comprati ai defunti, Jenny si fermò accanto alla lapide della tomba di sua nonna. Per Jenny la morte della nonna era stata dolorosa, più di quanto nessuno potesse immaginare.
Jenny quel giorno aveva perso la sua migliore amica, la confidente, la complice di mille avventure, sua nonna era sempre la prima a lanciarsi nei viaggi che la nipote le proponeva, ma Jenny pensava che sua nonna fosse partita per un viaggio fantastico, e che un giorno sarebbe tornata da lei a raccontarle la sua avventura.
In un angolo riparato del bosco, Peter, un vecchio con la barba bianca e il viso grinzoso, sta seduto su un sasso coperto di muschio. Guarda malinconico davanti a sè senza nulla vedere. Una scintilla di luce passa nei suoi occhi umidi. Sta rivedendo come in un film gli attimi belli e brutti della sua vita. Le sensazioni che prova sono tangibili nelle espressioni del suo volto.
Si rivede bambino: in una grande casa colonica addetto al governo degli animali delle stalle oppure curvo sotto enormi fascine di legna caricate sulle sue spalle esili. Continuamente sgridato per qualsiasi cosa giusta o sbagliata che facesse, nessuno teneva conto della sua età – era un bambino – che faceva quello che poteva e nel modo in cui era capace.
La madre di Peter era morta dandolo alla luce e di ciò lui se ne era fatto carico come se la colpa di quello che era avvenuto fosse soltanto sua. Il padre si era poi risposato con una donna che non l’aveva mai amato e che palesemente lo trattava male a differenza di come amava i propri figli – i suoi quattro fratellastri.