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Il marchese dal mantello di zibellino

Fiaba pubblicata da: GIOVANNA MANGONE

Abel e Rauol sono due gemellini molto svegli ma diversi tra loro. Vivono con la mamma che fa la sarta in un fatiscente casolare ai piedi di una rocciosa montagna dove, sorge una grande cascata le cui acque scorrono impetuose.

Ad Abel piace molto studiare è un bambino volenteroso e virtuoso vuole imparare tante cose e aspira a diventare un architetto molto in vista ma, per diventare un architetto deve studiare di buona lena e sacrificarsi per raggiungere gli obiettivi. Invece Raoul è sempre svogliato non piace affatto studiare per lui, è solo una perdita di tempo gli piace vagabondare da un posto a l’altro e correre come un capriolo per i sentieri delle montagne.

Abel, Raoul – grida la mamma – il vostro zainetto è pronto, ho riordinato i libri, andate a prepararvi ,fate colazione e dopo correte subito a scuola è tardi ed io devo andare a lavoro.

Abel il più giudizioso rispose – Arrivo mamma sono pronto per andare a scuola non vedo l’ora di incontrare i miei compagni e la mia cara affezionata maestra.

Raoul lo svogliato esclama – Mamma oggi non voglio andare a scuola ,non voglio studiare e non voglio fare i compiti è una noia. La mamma angustiata si dispera terribilmente e impensierita disse – Oh Signore mio ,questo mio figlio non vuole fare nulla è uno sfaticato, mi sa che resterà ignorante a vita e da grande non troverà neanche un buon lavoro per colpa della sua insipienza. Intanto l’inverno anticipò la sua venuta, la neve fece la sua prima apparizione, la montagna era tutta bianca, gli alberi verdi reggevano pesi enormi di neve che si ammassavano in un bianco candore, la cascata era quasi ghiacciata e regnava un religioso silenzio….

Era uno spettacolo meraviglioso. Venne la sera ed il freddo si faceva sempre più intenso. A tavola bambini- disse la mamma – la cena è quasi pronta ma, prima di cominciare rivolgiamo una piccola preghierina a Gesù Bambino che è tanto buono per ringraziarlo ogni giorno di tutti i dono che ci offre e per aiutarci nel nostro cammino. Abel e Raoul si misero in raccoglimento e dopo aver recitato la preghierina mangiarono tutta la minestra di verdure.

Dopo aver cenato stanchi e infreddoliti si addormentarono nei loro lettini .La mattina seguente Raoul decise di uscire frettolosamente di casa per girovagare tra le bianche montagne senza avvisare la mamma che verde di rabbia esclamò – Quando rientrerà a casa se la vedrà con me. Intanto Raoul contento e spensierato si godeva il suggestivo panorama innevato .

All’improvviso lungo il pendio della montagna incontra un anziano signore distinto e perbene che indossava sul suo capo un grande cappello nero a forma di cilindro ,sul viso portava dei piccoli occhiali da vista e in mano reggeva un bastone di oro zecchino e spesso copriva le spalle con un lungo mantello di zibellino.

Raoul non sapeva che quell’anziano signore era un Marchese un potente feudatario che abitava in una grande villa sulla cima della montagna in compagnia dei suoi fedeli cani e di un giovane novellatore. Il marchese era una persona colta ed istruita amava tanto leggere e a casa, possedeva una vasta quantità industriale di libri che li custodiva dentro ad una grande biblioteca antica.

Quando d’inverno le serate erano lunghe e tediose, il marchese si accomodava dinnanzi alla bella fiamma di ceppi del suo caminetto, avvolto nel suo inseparabile mantello di zibellino e con la sedia a dondolo ed un libro in mano insieme al suo novellatore, si addentrava nel mondo magico della lettura.

L’anziano marchese era molto malato, faceva tanta fatica a camminare ,le sue gambe erano tremolanti e stanche e, il suo volto era solcato dal tempo. Raoul notò subito l’anziano signore tutto curvo che a sua volta disse – Piccino, vieni qui e aiutami a sorreggermi ,sono molto stanco e malato e le mie povere gambe fanno fatica a camminare vorrei riposare un po’.

Raoul, in quel momento non sapeva cosa fare, perchè quell’anziano signore, era molto alto e robusto e non era semplice poterlo sorreggere ma, ci provò lo stesso, mise il braccino dietro la schiena del marchese e, lo aiutò con molta fatica a camminare ad agio… di colpo, vide una panchina e Raoul lo fece sedere per farlo riposare .

L’anziano marchese ansante cominciò a dialogare con Raoul che gli fece tante domande e poi disse – come trascorri le giornate piccino? Cosa ti piace fare di bello? Raoul non sapeva cosa rispondere ma poi esclamò – mi piace tanto giocare, correre saltare, scorrazzare per i sentieri…mi diverte. – E’ la scuola? – disse il marchese – non ti piace andare a scuola per imparare tante cose belle? No – rispose Raoul con area affermativa ! la scuola non fa per me ,non mi piace fare i compiti e neanche studiare.

L’anziano marchese guardò Rauol con un espressione rigida di rimprovero e disse –con due occhietti cosi intelligenti e vispi avresti potuto ottenere dei buoni risultati e diventare il primo della classe. Raoul lo guardò negli occhi con forte stupore… quel vecchietto cosi misterioso aveva catturato repentinamente la sua attenzione tanto che, lo riteneva simpatico e anche molto saggio, e poi disse – a me la scuola non piace. Il marchese rispose –Devi sapere caro Raoul, che la scuola è il tempio del sapere, ti insegna tante cose prima di tutto a diventare un vero uomo colto e istruito ,lo studio è la conoscenza delle vita è un dovere, ma anche un diritto …..chi sa leggere e scrivere è un principe, quindi solo andando a scuola puoi indossare la corona !

Per esempio se tu studiassi potresti diventare un medico molto bravo e stimato da tutti ,aiuteresti il prossimo, la gente malata come me, ti occuperesti dei più bisognosi soccorreresti l’umanità, saresti apprezzato e rispettato e poi potresti curare anche me…sono solo e ho tanto bisogno di amore e di cure.

Raoul confuso e fiero rispose – A mio fratello Abel piace molto studiare ,lui da grande vuole diventare un architetto e costruire il mondo. Il marchese replicò – Abel è un bambino diligente e assennato e ama sacrificarsi per raggiungere i suoi obiettivi ,dovresti prendere esempio da lui …ricordati che nella vita bisogna studiare tanto se vuoi diventare grande e ci vuole molta dedizione ,amore e sacrificio sono questi i comandamenti che devi seguire piccolo mio.

Raoul ascoltò con prestante attenzione le parola del marchese e si convinse li per li ,che quei generosi consigli lo avrebbero aiutato molto. Intanto dal cielo cominciarono ad arrivare grigi nuvoloni dense di pioggia, un forte vento si alzò come una furia, e piccoli fiori cristallini scendevano lentamente coprendo l’asfalto di bianco candore.

Il freddo era pungente, il marchese buono si tolse il suo mantello di zibellino dalle sue spalle e lo diede a Raoul e disse – Piccino mio ! indossalo tu a me non serve più fa tanto freddo, questa pelliccia ti riscalderà è un regalo, tra poco arriverà Natale e il dono più bello che mi potresti fare è quello di studiare e andare a scuola, mi devi promettere che in futuro apprezzerai i miei consigli cheti guideranno come una luce il tuo cammino.

Raoul felice fece appena in tempo a ringraziare il marchese che all’improvviso spari tra la bianca neve….Quella notte tornando a casa capi finalmente che, quel saggio estrano marchese aveva perfettamente ragione. Senza un’adeguata istruzione non si può diventare grandi.

Raoul cominciò cosi, a studiare tanto, che fu il primo della classe, divenuto grande si trasferì in città prosegui gli studi universitari conseguendo una laurea in medicina e diventò il medico più in vista della città. Aiutò l’umanità e si prese cura dimolta gente bisognosa.

Orgoglioso di se pensò – Dedizione amore e sacrificio sono i miei tre servitori che mi hanno aiutato nel cammino della mia vita per diventare un vero uomo ! E il mantello di zibellino? Raoul non se ne separò mai se lo portò con sé sempre anche nei suoi viaggi …..fu proprio i consigli di quel marchese che misteriosamente sparì tra la neve delle montagne a cambiare la vita di Raoul …….e di tanti altri bambini che divenuti grandi trovarono la loro strada.



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