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Tutte le fiabe che parlano di "uguaglianza"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "uguaglianza", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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Piccolo blu e Piccolo giallo

Fiaba di Leo Lionni Narrato da Giulia Martinelli Musicato e effettato da Luca Gallini http://www.youtube.com/watch?v=NQwXPlEEjWM Video tratto dal progetto FAVOleLETTE.    

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Il soldatino bionico

C’era una volta un soldatino di nome Billy che è stato regalato a un bambino di nome Tom il giorno di natale da suo nonno.

Il nonno di Tom “Auguri di buon natale Tom questo regalo speciale è per te, apparteneva a me quando ero bambino come te!!” Tom scarta il regalo e apre la scatola dall’aspetto antico ma ben tenuto.  Era un bellissimo soldatino di legno. Tom fu molto contento del regalo, lui ama i soldatini né ha una colezione bellissima.

Tom: “Grazie nonno è bellissimo lo metterò insieme agli altri soldatini così può fare amicizia con gli altri miei amici soldatini!!”

Tom aveva molta fantasia amava parlare con i suoi giocattoli. Il Soldatino Billy si sentiva solo in quella stanza, non conosceva nessuno, era tutti soldatini belli e forti ma lui non si perse d’animo e cominciò a provare a fare amicizia con loro.

Il soldatino bionico

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Il bizzarro paese

C’era un Paese in cui le auto costavano in base alle prestazioni che erano in grado di fornire; se andavano veloci costavano un tot, se avevano la carrozzeria pregiata un tal’altro, se consentivano di azionare i vetri in modo automatico, erano addirittura considerate un privilegio.

C’erano auto che era impossibile trovare sul mercato da tanto erano prese d’assalto dalla gente; c e n’erano alcune che ognuno avrebbe fatto carte false pur di avere per sè e che facevano impazzire gli operai, costretti dalle elevatissime richieste a frenetiche giornate di extra lavoro in fabbrica.

Quando i fortunati scorrazzavano per la contrada con l’auto nuova di pacca, segnalata dal vermiglio acceso della carrozzeria lucentissima, era tutto un commento di favore e invidia: “To, hai visto Ernesto, con la VX nuova? chissà come avrà fatto a comprarla! vedi tu se anche io il prossimo anno non me ne compro una, addirittura più bella!” e a seguire un coro di appunti rancorosi e astiosi.

Il bizzarro paese

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Miklós, il rondinino blu

Nella Baviera affrescata dalla festante primavera, viveva nei boschi fioriti, una comunità di rondini che, a ridosso del grande ruscello, conducevano la loro pacifica vita.

Il sole mite e bonario accompagnava, spensieratamente, le loro giornate trascorse tra voli a planare su prati brulicanti di margheritine, e sornioni riposini su ramoscelli verdeggianti cullati dal vento.

Miklós era un rondinino vispo e intelligente, diverso da tutti gli altri piccoli; infatti, a differenza delle altre rondini, lui era interamente blu.

Questa particolare colorazione non gli aveva creato, fino allora, alcun problema; socializzava facilmente con gli altri rondinini ed era ben accetto dall’intera comunità.

Miklós, il rondinino blu

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La pazienza del popolo: a tirar troppo la corda…

C’era una volta un regno dove la legge era uguale per tutti, ma c’era anche un uomo molto ricco che non si sentiva uguale a tutti gli altri.

Allora andò nelle piazze del regno a dire che non era giusto che un ricco per andare davanti al giudice facesse la stessa strada del povero.

Il popolo ascoltò le sue parole, e si disse d’accordo.

Così da quel momento furono costruite due strade, una disadorna e semplice per i poveri, l’altra fastosa e comoda per i ricchi.

Ma il ricco non era soddisfatto di quella richiesta disse: non è giusto che un ricco si siede sullo stesso scranno del povero, il suo deve essere più alto e più consono alla sua persona. Andò nelle piazze a predicare questa nuova richiesta. Il popolo lo ascoltò e gli diede ragione.

Così da quel momento furono fabbricati due scranni, uno piccolo e disadorno per i poveri, l’altro alto e fastoso per i ricchi. Ma il ricco non era contento di quella distinzione, e disse: non è giusto che con lo stesso codice penale si giudichi il ricco e il povero. Andò in tutte le piazze e convinse il popolo ad adottare due codici, uno severo e duro per i poveri, l’altro blando e leggero per i ricchi.

La pazienza del popolo: a tirar troppo la corda…