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Tutte le fiabe che parlano di "gallo"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "gallo", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

il piccolo gallo

Il piccolo gallo

Piccolo e allegro, ma si rifiutava di cantare all’alba. Così il cane sonnecchiava, il silenzio regnava e lui controllava. Solo controllava. Un giorno il padrone prese un gallo anziano che cantava, insisteva perfino, il silenzio rompeva. Il… Il piccolo gallo

non e tutto come sembra

Non è tutto come sembra

Fu in una notte uggiosa e malinconica, che Biagio, il gallo della fattoria “La birolla”, raccontò una delle sue tante storie. Questa in particolare, però, era diversa da tutte le precedenti, per la semplice motivazione… Non è tutto come sembra

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Il gallo di Simeri Crichi

A pochi salami piccanti da Catanzaro, c’è un bel paese, Simeri Crichi, dove un gallo, forse cedrone, sin dalle due del mattino faceva Chicchirichì.

Nessuno poteva più dormire in quel mondo di baccano, nemmeno gli alberi e le foglie, i peperoncini poi, dal tanto frastuono non diventavano piccanti, allora tutti gli abitanti gli regalarono una coperta e due soffici cuscini.

Il gallo di Simeri Crichi

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Il galletto Chicchirichì

Il galletto bianco e rosso
pennuto e cresta alta
lui ha un arem tutto suo
di gallinelle a suo comando
si alza la mattina presto
prima che spunti il sole
lui è un bel furbone.
col suo potente
chicchirichi’ saluta il sole
che sta nascendo
sveglia tutti del vicinato
lui canta il mezzodi’
pure la sera

Il galletto Chicchirichì

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L’ultimo canto del gallo

C’era una volta una piccola casupola diroccata, abitata da tre animali: un cane, un gatto ed un gallo.

Un tempo quel rudere era la casa di un contadino, una persona per bene, che non aveva nessuno a cui lasciare i propri averi.

Così i tre animali, alla morte del padrone, avevano cercato di convivere dividendosi i compiti: il cane faceva la guardia, il gatto andava a caccia di topi e di selvaggina, e il gallo dava la sveglia, salutando il sole giorno dopo giorno.

Il cane e il gatto, dopo anni di lotta, erano riusciti a mantenere la pace, e il gallo, che se ne stava in disparte, era molto affezionato ad entrambi.

La tranquillità fu peró sconvolta dall’arrivo di una volpe, furba e maliziosa, che aveva chiesto ospitalità in cambio di un contributo alle provviste.

L’ultimo canto del gallo

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La terza notte

La piccola gallinella fece, per la prima volta, tre uova e si mise, pazientemente, a covarle.

Mentre i giorni lentamente passavano, la dolce gallinella immaginava come potevano essere i suoi piccoli e non vedeva l’ora della schiusa, avvicinandosi alla schiusa si mise ad ascoltare i piccolissimi movimenti delle tre uova.

Passarono così circa tre settimane e finalmente, una notte, la gallinella avvertì la schiusa del primo uovo e , successivamente, quella del secondo.

Tutta eccitata attese la schiusa del terzo che però non avvenne.

L’alba la sorprese preoccupata ed agitata perché si chiedeva come mai il terzo uovo non si apriva, anche se si ripeteva che presto sarebbe accaduto.

La terza notte

fattoria-magica

La fattoria magica

“La fattoria magica” è una favola… ecologista,  scritta da Stefania Parigi, è recitata da Alessandra De Luca e Diego Baldoin e distribuita dall’associazione “Aiutare i bambini” Racconta la storia di un buffo gallo e dei… La fattoria magica

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Il buon giorno del galletto

Un “tittirittòòò”…si sente dal tetto ,il giorno chiaro annuncia un galletto!
Al calduccio mi sento protetto e mi rigiro ancora nel letto .

Dal comodino già vedo le”otto”, un buon caffè ora mi faccio.
Con molta fretta vado di sotto…la caffettiera mi fa un gran botto,
l’acqua non esce dal rubinetto…sicuramente qualcosa si è rotto!

Ooohhh che bel giorno si è appena rifatto,
spero che il seguito non sia ancor più brutto!
Vado  a lavoro  e trovo un casotto ,il nostro capo sta dando di “matto”,
nessuno si spiega che cosa è successo, di certo sento che grida di “brutto!”

Il buon giorno del galletto

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I musicanti di Brema

Un uomo aveva un asino che lo aveva servito assiduamente per molti anni; ma ora le forze lo abbandonavano e di giorno in giorno diveniva sempre più incapace di lavorare.

Allora il padrone pensò di toglierlo di mezzo, ma l’asino si accorse che non tirava buon vento, scappò e prese la via di Brema: là, pensava, avrebbe potuto fare parte della banda municipale.

Dopo aver camminato un po’, trovò un cane da caccia che giaceva sulla strada, ansando come uno sfinito dalla corsa. “Perché‚ soffi così?” domandò l’asino. “Ah,” rispose il cane, “siccome sono vecchio e divento ogni giorno più debole e non posso più andare a caccia, il mio padrone voleva accopparmi, e allora me la sono data a gambe; ma adesso come farò a guadagnarmi il pane?” – “Sai?” disse l’asino. “Io vado a Brema a fare il musicante, vieni anche tu e fatti assumere nella banda.” Il cane era d’accordo e andarono avanti. Poco dopo trovarono per strada un gatto dall’aspetto molto afflitto. “Ti è andato storto qualcosa?” domandò l’asino. “Come si fa a essere allegri se ne va di mezzo la pelle?

I musicanti di Brema

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I musicanti di Brema

Un uomo aveva un asino che lo aveva servito assiduamente per molti anni; ma ora le forze lo abbandonavano e di giorno in giorno diveniva sempre più incapace di lavorare. Allora il padrone pensò di… I musicanti di Brema