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Tutte le fiabe che parlano di "curiosità"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "curiosità", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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Il delitto di Via San Polo o La vera storia di Sulpicio De la Rua

Erano giorni difficili nel condominio di Via San Polo, a causa del nuovo inquilino dell’ultimo piano.

Arrivarono prima i mobili. Antichi, probabilmente di un certo valore, ma divorati dai tarli e ben poco curati.

Dopodiché fu la volta dei libri. Voluminosi scatoloni stracolmi di libri. Qualche vicino curioso (soprattutto la signora Amata) era riuscito a dare una sbirciatina. Trattati filosofici, saggistica, teologia, dimostrazioni aritmetiche, qualche rara raccolta di poesie e addirittura libri di magia nera e occultismo.

Infine arrivò lui. Silenziosamente, quasi di soppiatto.

Il signor Ottavio, suo dirimpettaio, aveva passato quasi un’intera giornata a guardare dallo spioncino, per registrare ogni sua mossa.

Il delitto di Via San Polo o La vera storia di Sulpicio De la Rua

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Il vecchio Lev e le sue storie

Lo sapevate che esistono, nel mondo, paesi lontanissimi? Talmente issimi da poter essere visti soltanto nei sogni?

Alla gente comune questi strani luoghi appaiono di sfuggita, durante le soste in mezzo al traffico o al momento del risveglio, quando un occhio è ancora chiuso per colpa del sonno. Nessuno perde tempo in questi posti bizzarri, e quei pochi che vi scorrazzano si contano sulla punta delle dita, le prime quattro della mano sinistra, dal pollice fino all’anulare.

Proprio il pollice è il dito occupato da Lev, un anziano signore che vive da solo nel bosco, in una casetta di legno costruita sui rami di una grande quercia. L’occupazione preferita del vecchio Lev è quella di scrivere i resoconti dei suoi viaggi notturni, senza tralasciare neanche una riga.

Il vecchio Lev e le sue storie

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La bimba del bosco di lecci

Era una bimba, una donna, o forse uno spirito? Neanche lei lo sapeva, era stata sempre sola con il suo cerbiatto e non sapeva chi fosse, quanti anni avesse, che differenza ci fosse tra uno spirito e un corpo, tra un uomo e un fantasma. Conosceva solo il bosco, fitto di lecci, che a lei, piccolissima, apparivano alberi scuri e immensi.
Aveva una nuvola arruffata di capelli rossi, pelle bianchissima e due occhioni scuri, dolci e impauriti, ma brillanti e vivaci. Viveva di notte, riparandosi dalla pioggia in piccoli anfratti, parlando alle stelle e ai fiori, volando sulle ali delle civette per farsi cantare melodie lievi dalla luna, giocava a rincorrere i ghiri e i topi quercini, e non si separava mai dal suo unico amico, un cerbiatto che, come lei, non sapeva crescere ed invecchiare. All’alba i due amici cercavano un morbido letto di muschio e vi si adagiavano per dormire.

La bimba del bosco di lecci

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Windy e il Sole

C’era una volta Windy, una finestra curiosa.

Windy si affacciava su un bosco e trascorreva l’intera giornata a ficcare il naso nei fatti di chi lo abitava.

Windy conosceva tutti gli uccellini che avevano il nido sui rami degli alberi del bosco. Sapeva riconoscerli uno ad uno: li aveva visti nascere, crescere, sposarsi, avere figli, volare via in autunno e ritornare in primavera …

Windy e il Sole