Il Babbo Natale marrone

Fiaba pubblicata da: emilio grimaldi

C’era una volta un Babbo Natale marrone. Tutti gli altri sfoggiavano il bianco della barba e il rosso del cappello, del mantello, dei pantaloni e finanche delle scarpe. Mentre lui era di colore marrone. Aveva sempre la barba bianca, ma il vestito era diverso.

Quando si avvicinava il Natale anche lui andava a fare i regali ai bambini ma appena lo vedevano non pensavano che fosse il buon vecchietto carico di sorprese per loro. Inizialmente lo scambiavano per un vagabondo. Poi, però, quando consegnava i regali, i bambini li accettavano senza tanti ripensamenti. Erano pur sempre delle cose da scoprire. Dei giochi pensati esclusivamente per ciascuno di loro.

Un giorno un bambino curioso lo fermò e gli disse:

“Come mai sei di colore marrone? Ci stai prendendoci in giro fingendoti Babbo Natale?”

“Bambino mio, anche io sono un Babbo Natale. E ora ti racconto la storia del mio colore.”

“Sì, dai. Voglio sentirla!”

“Quando ero abbastanza grande da diventare un Babbo Natale i miei genitori si recarono in una grande città per comprare i vestiti per me e per mio fratello. Faceva molto freddo e la neve superava quasi il metro di altezza.”

“Wow.”

“Arrivati al negozio si resero conto che erano rimasti solo due vestiti. Uno classico, di colore rosso, mentre l’altro era quello che porto io adesso.”

“E perché è marrone?”

“Perché, spiegarono ai miei genitori, il vestito era stato dimenticato sull’erba. E c’era rimasto per un po’ di tempo.”

“E perché?”

“Perché il rosso e il verde insieme danno il colore marrone.”

“E come ha fatto?”

“Il verde dell’erba, prima che cadesse la neve, aveva impregnato tutto il rosso del vestito. Ma così tanto da formare un altro colore.”

“E non ti senti strano a vederti così?”

“Un po’, ma mi sento anche un po’ fortunato.”

“E perché?”

“Perché io porto le sorprese ai bambini come gli altri Babbi Natale, ma nei miei c’è qualcosa in più.”
“E cosa sarebbe?”

“Il colore rosso indica l’energia che ci vuole nella vita, sia per i grandi che per i più piccini. Ma nel mio marrone conservo sempre anche un po’ di verde che significa la ricerca della conoscenza profonda delle cose. E così anche la speranza di un mondo migliore.”

“Che bello!”

“E questa storia la racconti sempre?”

“No, solo ai bambini curiosi come te.”

“Perché?”

“Perché la conoscenza delle cose viene dalla curiosità. Se uno non domanda vuol dire che si accontenta di quello che già sa.”

“Grazie!”

“Ora vai. Ci sono molti altri bambini che mi stanno aspettando e non posso fare tardi.”

“Ma anche a me hai dato un po’ di speranza?”

“Sì.”

“E dov’è?”

“E’ dentro di te. Cercala!”

***

Una favola per Elisa



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