Saverio, lupo di mare!

Fiaba pubblicata da: DanielaZacco

“Saverio fai il letto, Saverio lavati, Saverio vestiti, Saverio fai colazione, Saverio affrettati che sei in ritardo” dice ogni mattina la mamma a Saverio, un ragazzino di otto anni al quale non piace andare a scuola.

Perchè Saverio ama solo i libri; ma non tutti, no; a lui piacciono quelli di avventura: L’isola del tesoro, Mille leghe sotto i mari, Capitani coraggiosi, Moby Dick, ecc.

“Quando crescerò, farò il Capitano” sussurra prima di dormire “e solcherò i mari con la mia nave.”

La sua cameretta è come una cabina, ci sono: una scrivania, uno scaffale con libri e DVD sul mare, un armadio e un letto a castello, tutti di legno blu; uno specchio a forma di oblò e una lampada dipinta con velieri: un regalo dei nonni per il suo ultimo compleanno.

“Quest’anno, chiederò un binocolo ai nonni per il mio compleanno, perchè un comandante senza un binocolo non è un vero lupo di mare” pensa Saverio guardando fuori dalla finestra, lontano fino al porto di Napoli, pieno di navi, traghetti e barche a vela.

Nonno Tano era comandante di un traghetto che trasportava i turisti alle isole del Golfo: Ischia, Capri e Procida; ama raccontare al nipotino storie di pirati e di tesori nascosti quando Saverio trascorre le vacanze estive a casa sua a Ischia.

Alla fine dell’anno scolastico egli va a prenderlo con la sua auto indossando un berretto bianco e blu con un timone sulla visiera.

Il nonno non cambia mai, è sempre un lupo di mare, pensa Saverio, mentre posa lo zaino nel portabagagli e saluta la mamma che gli dà gli ultimi consigli, coperti dal rumore assordante della vecchia auto che sfreccia verso la loro isola del tesoro, dove nonna Mari li aspetta con una squisita pizza ai frutti di mare, la loro preferita.

Di sera il nonno gli legge un libro di avventure e poi a nanna: le notti là sono fresche, profumate di alghe e salsedine, e Saverio si addormenta profondamente, cullato dalle onde che sbattono contro gli scogli.

“Da grande sarò come nonno Tano e troverò tesori nascosti” mormora mentre il sonno fa capolino.

Ma, si sa, tutto può accadere nel mondo dei sogni …

“Capitano Saverio, terra, terra” un marinaio gridò mentre guardava lontano con un cannocchiale.

La nave, un galeone, si era incagliata in una secca e non sarebbe partita fino all’alta marea; la nebbia si stava diradando e un’isolotto appariva in lontananza.

“Ammainate le vele e gettate l’ancora; calate le scialuppe con l’acqua e le provviste:

quando la marea si alzerà, ritorneremo a bordo e andremo via” ordinò il capitano mentre controllava che non esplodesse una rissa.

“Signorsì” gridò l’ufficiale “marinai remate velocemente e fate attenzione alle roccie.”

Arrivati, Capitano Saverio mandò due uomini a perlustrare l’isola: “Capitano, quest’isola è tranquilla. C’è una sorgente di acqua dolce e alberi da frutto ma non abbiamo visto uomini o animali selvaggi: solo scimmie.”

Fecero rapporto i marinai quando ritornarono alla spiaggia dove gli altri avevano costruito una capanna con rami secchi per conservare cibo e acqua.

“Ma ciò che è strano, è che le scimmie indossavano gioielli” conclusero mentre mangiavano qualcosa.

“Avranno trovato un tesoro, sepolto qui forse da un pirata. Più tardi andremo a vedere e, se c’è qualcosa, lo porteremo via. E quando saremo a casa, lo consegneremo al nostro Re che ci darà molte monete d’oro ” rispose Saverio, mentre fissava la foresta pensieroso.

“Speriamo che le scimmie ce lo lascino portare via; sono animali dispettosi” disse il primo ufficiale.

“Se le tratteremo bene non ci causeranno dei problemi: sarà sufficiente non spaventarle” rispose Saverio.

E dopo queste parole il capitano ritornò a scrivere il suo diario di bordo.

Quando il sole era alto sull’orizzonte, avanzarono nella foresta scura e selvaggia e arrivarono a una sorgente dove riempirono le borracce.

Non c’era traccia delle scimmie, quand’ecco apparirne una, tra i rami di un albero, con una lunga collana di perle. Il capitano le lanciò della frutta che l’animale prese velocemente, saltando da un albero all’altro, gridando così forte da attirare le sue compagne. Anche i marinai iniziarono a lanciare della frutta alle scimmie che mangiando buttavano gioielli ai loro piedi: li raccolsero e li misero in un sacco. Questo gioco durò per tutta la settimana: esattamente il tempo perchè si alzasse la marea.

Tornarono alla nave con un grande tesoro destinato al loro Re e si preparono a partire con il vento favorevole in una notte di luna: non prima di aver festeggiato la partenza dall’isola con una bella mangiata di pesce, cantando e brindando al loro Capitano Saverio.

“Saverio, Saverio, svegliati! Senti come strombazza nonno Tano? Su! Sveglia, che oggi andate a pescare” dice nonna Mari mentre alza la tapparella, facendo entrare i caldi raggi del sole a illuminare la stanza.

Saverio apre gli occhi e sorride: l’avventura ha inizio…



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