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La stellina di mare

Fiaba pubblicata da: Nonna Giuly

La piccola stellina di mare sapeva che l’estate era arrivata, l’aveva capito guardando i tanti ombrelloni aperti e  i bagnanti che ormai gremivano la spiaggia.

Come tutte le mattine si era spinta sino a quel punto del bagnasciuga dove l’acqua si congiunge con la sabbia, quindi si era nascosta e si era messa a guardare i bimbi giocare.

Era talmente assorta nell’osservare i giochi dei bambini che si accorse della bimba solo quando questa si sedette accanto a lei, ma ormai era tardi, per la stellina, di nascondersi; così rimasero l’una accanto all’altra guardandosi entrambe timorose.

La stellina osservava la piccola bimba, forse di nemmeno due anni, biondina e paffutella, ma tanto tanto carina e con un visetto dolcissimo con due grandi occhi verdi come il mare, che non sapeva se doveva piangere o no.

La stellina, facendosi coraggio, mosse un tentacolo come per salutare la piccola che la ricambiò subito con un sorriso; a quel punto, poiché la conoscenza era fatta, la stellina si mise a muovere tutti i suoi tentacoli e a quella vista la bimba scoppiò in una sonora risata che fece accorrere la mamma della bimba.

La stellina di mare fece appena in tempo a nascondersi nella sabbia prima dell’arrivo della mamma che chiese alla bimba:
– Perché ridi? Cosa hai visto?

La bimba guardò la mamma e le sorrise, ma non disse nulla e non indicò nemmeno il punto dove era scomparsa la stellina di mare; fu così che nacque una profonda e complice amicizia tra la bimba e la stellina.

Da quel primo incontro, per un tacito accordo, tutti i giorni si incontravano sul bagnasciuga e passavano il tempo una giocare con l’acqua del mare e l’altra con la sabbia.

Passarono così diversi giorni, ambedue non confidando a nessuno il loro segreto.

La piccola stellina sapeva che , se avesse raccontato della sua amicizia con un essere umano, suo padre avrebbe subito detto: – Tesoro, lascia perdere, gli umani sono strani: prima ti sono amici e ti sorridono, poi ti prendono e ti portano via, non curandosi affatto del tuo destino e finiscono per metterti tra le pagine di un libro e ti dimenticano. Non ti fidare.

Suo padre si sbagliava pensava la stellina, perché la sua amica non l’avrebbe mai portata via, del resto perché non poteva esserci una vera amicizia tra loro anche se erano di specie diverse?

Quella mattina era tutta assorta nell’osservare i riflessi del sole nel mare che si accorse della mano della bimba vicino a lei, solo all’ultimo istante.

La stellina si spaventò e si nascose nella sabbia con un rapido guizzo, ma un tentacolo, nella fretta, le rimase scoperto:
– Ecco – pensò rassegnata – ora mi prende e mi porta via –
Invece un dito della manina della bimba si posò su quel tentacolo e lo accarezzò.

La piccola stellina di mare non capiva il significato di quel gesto, ma fu percorsa da un brivido di piacere. Uscì dal suo nascondiglio per guardare la sua amica e la vide mandarle un bacio, mentre sentì la madre dire alla bimba :
– Tesoro, cosa fai?, saluti il mare? Lo sai che tra un anno torneremo, vedrai che il tempo passerà presto. –

A quelle parole la stellina capì, la bimba l’aveva salutata. Si sentì un po’ triste, ma si consolò pensando che non si era sbagliata sul conto della bimba: loro, al contrario di quello che dicevano tutti sui rapporti tra esseri umani ed animali ,erano veramente amiche.

La stellina si tuffò nel mare e corse a raccontare l’eccezionale evento a sua madre che le disse:
– Attenzione tesoro, questa volta ti è andata bene, ma rammenta che non sempre chi si dimostra con te gentile, è veramente tale; gli umani, sappilo, a volte sono lupi mascherati da agnelli e si mostrano buoni con te solo per i loro cattivi interessi. –

Il discorso, fattole dalla madre, piacque alla piccola stellina, e se ne ricordò sempre negli anni che seguirono.

Le giornate estive tornarono a scorrere tranquille per la piccola stellina: di giorno nel mare e di sera, insieme ai suoi genitori ed ai suoi nonni, sul bagnasciuga a guardare il cielo e le stelle cadenti.

Una sera, la piccola stellina di mare chiese:
– Papà dove cadono le Stelle Cadenti ? –
– Non so, ma se cadono nel mare diventano “Stelle marine” – rispose il padre.
– Davvero papà ? – Chiese meravigliata la stellina –
– No, ma è bello pensare che noi siamo stelle cadute dal cielo ! –

E a quelle parole tutti risero.

Del resto, pensandoci bene, che male c’è a credere di essere quello che non si è o che, forse, non si sarà mai?

Basta non far del male a nessuno!



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