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Settimio il Mago dal cappello blu

Fiaba pubblicata da: Monica F.

C’era una volta nella lontana Valle dei Maghi un dolcissimo Maghetto dal cappello blu e gli occhi di una cangiante tonalità viola scuro, di nome Settimio.

Mago apprendista, non ancora dotato di una bacchetta sua, la magica creatura, trascorreva i suoi giorni allenandosi nei propri sortilegi studiando chino dal Grande Libro degli Incantesimi tutte le Formule necessarie da imparare per divenire una bravo mago, col sorriso ben stampato sulle labbra.

Animo nobile e coraggioso, generoso e leale, alla nascita allegro e spensierato, il più vivace fra i suoi fratelli, lui non cullava altro Sogno nel proprio cuore, se non quello di entrare in possesso della sua agognata bacchetta e poter divenire un giorno un Mago a tutti gli effetti, brillante e diligente.

“E ci riuscirò!” levava in alto il mento quando ne parlava “Ci riuscirò!” imbottava sicuro “Ma ci vuole Tempo! Tanto Tempo! Perché ciò avvenga! E’ necessario prima che io impari tante cose e bene!” ripeteva col fare umile e semplice di chi vuole realizzare i propri progetti con vigore e tenacia.

E a quelle parole i bei colibrì dalle ali variopinte, in volo fuori dalla sua finestra, ammirando tanta forza, riprendevano il loro incedere, felici di portare con sè un po’ di quella favola così bella, sperando anch’essi nella sua realizzazione.

“Si! Perché io ci riuscirò!” rincarava di rimando lui.

“A suo Tempo!” era il suo unico e solo ritornello, la sua nenia, la sua sicurezza, fonte inesauribile di felicità, acqua pura per il suo cuore.

E cocciuto si impegnava alacremente con profitto, allenandosi nelle sue misture con foga, felice “Un pizzico di chiodi di garofano fresco! Petalo di iris selvatico! Zenzero! Radice di corniolo in quantità abbondanti! E poi, alla pagina seguente …. Mmh, un pizzico di rugiada d’alba autunnale!” sotto gli occhi benevoli del suo saggio e fedele coniglietto Gabriel, accoccolato ai suoi piedi.

“A suo Tempo! Tutto ha il suo Tempo! E giungerà anche quello giusto per me!”

“E se non dovesse succedere?” le chiese un giorno una piccola margherita curiosa, appresa la sua storia portata dal vento.

“Questo non accadrà!” rispose lui di getto, continuando nella sua attesa ancora più convinto “Perché io ci credo!” sorrise con umiltà, schernendosi.

E una notte all’improvviso, mentre il Maghetto dal cappello blu era ancora in giro lungo la Valle, alla ricerca dei semi utili al suo prossimo filtro, voltando lo sguardo verso il punto in cui la campagna si apriva in due lunghi filari di grano dorato: percependo il proprio petto battere a mille, scorse i raggi della luna carezzare in mille bagliori di luce il Grande Albero al centro della radura.

E fissando i suoi rami fargli cenno di avvicinarsi, camminando adagio, il giovane, contemplò la Pianta porre alle sue radici una bacchetta luminosa dal corpo nodoso, sorridendogli “E’ giunto il tuo Tempo!” risuonò fra le foglie il Grande Albero “E’ questa è la tua bacchetta Mago Settimio! Il suo nome è Desiderio! Prendila e fanne buon uso!”

Allungando le mani Settimio la strinse forte in pugno, raggiante, sorridendo di gioia indicibile – giunto il suo Tempo – annunciando la propria felicità al mondo intero, fra l’ondeggiare radioso delle lunghe spighe mature nei campi, liete di salutarlo al suo passaggio, col nome di Mago, fra il coro dei grilli e delle cicale a festa: Melodia d’amore di impareggiabile bellezza.



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