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L’elfo e la bambina (Un magico incontro)

Fiaba pubblicata da: GIOVANNA MANGONE

– nonna – disse Frida – mi racconti una storia?-si piccola mia- disse la nonna ,andiamo nel mio soggiorno e mettiamoci a sedere sui divani vicino al caminetto ti voglio raccontare una bellissima storia che sa dell’incredibile….

Ascolta….

In un piccolo paese della Germania Est viveva con la zia,una splendida bambina di circa 10 anni aveva un nomignolo molto curioso , la gente del luogo la soprannominava “goccia di latte” perché la sua pelle era trasparente come una goccia , e bianca come il latte.

Era una bambina deliziosa ,esilarante e molto solare un tantino assai vivace però aveva un piccolo difetto era alquanto dispettosa ,gli piaceva scherzare con tutti e a volte la gente povera di spirito si arrabbiava terribilmente.

A quei tempi nel paese girava voce di un antica e misteriosa leggenda che aleggiava fin dai tempi più remoti.

Si diceva , che nei pressi di un lungo fiume si stendeva adiacente un immenso e vasto bosco molto folto e profondo, dove abitavano misteriose creature magiche dai caratteri un po’ burloni.

Questi piccoli omini cosi buffi e bizzarri venivano chiamati dalla voce del popolo ELFI.

– nonna – disse Frida chi sono gli elfi? – Ora te lo dico nipotina mia rispose la nonna.

Gli ELFI sono creature buone e pacifiche che amano tanto gli esseri umani e la natura, amano molto ballare e cantare , ma soprattutto nelle notti estive di luna piena con il cielo trapuntato di stelle si radunano ai margini dei boschi, in luoghi solitari ricoperti da muschio.

Alcuni cantano, e hanno una voce melodiosa altri suonano dolcemente e tutti danzano tenendosi per mano in cerchio formando immensi girotondi.

Spesso decidono di vivere accanto agli uomini, però gli esseri umani non li vedono mai, a meno che , questi non lo vogliono perché non soltanto possono vedere gli uomini, ma anche palesarsi e rendersi visibile ad essi! A volte però, se sentono arrivare qualcuno a loro non gradito si tramutano in lucciole, ceppi, sassi, o radici per non farsi scoprire.

-Nonna vuol dire che se io dovessi incontrare una lucciola o vedere un sasso potrebbe essere un ELFO? Disse Frida – Potrebbe nipotina mia -disse la Nonna , ma queste creature solitamente abitano nei luoghi oscuri, fra immense foreste , conifere brughiere e radure erbose.

Non è facile incontrare un ELFO ma quando capita è davvero un esperienza entusiasmante, e se riuscirai a fartelo amico ti porterà tanta fortuna e felicità…Ma proseguiamo il nostro racconto…Molte illustre persone del paese e dintorni si erano addentrate nel bosco alla ricerca spasmodica degli ELFI, ma i viaggi intrapresi risultarono in quanto vani.

Oramai la gente del paese era molto restia circa quanto si mormorava su questa antica leggenda, in realtà nessuno ci credeva più perché nessuno mai fino ad allora erano riusciti ad incontrare queste magiche creature.

-Nonna- disse Frida ma tu credi agli ELFI? – si piccola mia – rispose la Nonna – Io ho sempre creduto fin da quando avevo la tua età – Adesso però ascolta… Una calda notte d’estate di luna piena quando tutti in paese già dormivano compresa “goccia di latte”, un misterioso puntino verde si accostò lentamente dinanzi al davanzale di una finestra.

Era la finestra della cameretta di “goccia di latte” che ignara di tutto era immersa in un dolce sonno profondo.

All’improvviso si udì un suono festante di campanellini che turbò il sonno di quella dolce bambina , e si svegliò repentinamente e vide sul parapetto della finestra un minuscolo omino colorato molto buffo dal visino verde.

-Nonna com’era il suo aspetto ? Balbettò Frida – Ora te lo dico nipotina mia – disse la Nonna .

Devi sapere che sono creature molto piccole e fragili , sono alti meno di un metro, hanno la testa grossa, due orecchie lunghe a punta , un nasino a patatina ,due vispi occhietti quasi fosforescenti che gli permettono di scrutare meglio il buio durante la notte, indossano sul capo un lungo cappello di piuma , hanno pantaloni e casacca verde con grandi bottoni e calzano su ciascun piede stivaletti a mezza gamba .

“Goccia di latte” quasi non credeva ai suoi occhi ,era rimasta esterrefatta da quella piccola visione , non poteva mai immaginare di poter incontrare un ELFO.

Ma la cosa ancora più misteriosa era che quel piccolo folletto parlava.

-E cosa diceva Nonna – disse Frida ! -Ora ascolta attentamente il mio racconto – disse la Nonna ! “Goccia di latte” apri dirimpetto la finestra della sua cameretta e ancora basita , con la bocca spalancata e con l’espressione di stupore , invitò quel piccolo omino ad entrare nella stanzetta ma lui si rifiutò categoricamente , non entrò ma chiese con voce armoniosa a quella dolce bambina se poteva seguirlo nel bosco ! E le disse “Tu hai avuto il privilegio di vedermi , perché io mi sono visibilmente mostrato a te ,io ti ho scelto perché tu mi possa fare un grande favore , mi accompagneresti nel mio bosco? Ti prego”…-Ma io non conosco il bosco- disse “goccia di latte” – è troppo vasto ed immenso per me, è un luogo dove rischierei di perdermi e poi ho paura…”Non devi avere paura “disse L’ELFO “ prendimi tra le tue mani delicatamente e posami sulla tua spalla destra ,quando ti incamminerai e ti dirigerai verso il bosco un armonioso suono di campanellini ti farà compagnia e ti indicherà la strada da seguire ,ogni suono ha una melodia diversa ed io te la mostrerò fidati non te ne pentirai”.

Goccia di latte sbigottita, dopo molte reticenze accettò perché sapeva in cuor suo che quel magico ELFO l’avrebbe protetta ! Cosi si avviò lungo il fiume che divideva il paese e prosegui il suo viaggio verso il bosco ….

Quel dolce e incantevole suono di campanellini la condusse per tutto il lungo tragitto.

Quella magica notte la madre luna era più splendente che mai ,il cielo era terso , le stelle sembravano nastri d’argento colorati e brillavano con tutta la loro forza ,all’avvicinarsi del bosco si udivano canti melodiosi di uccelli che svolazzavano da un ramo all’altro lasciandosi cullare dal fruscio delle foglie. ”Benvenuta in questa terra viandante “ disse L’ELFO a “goccia di latte” che si trovava a dover esplorare i sentieri che snodavano gli alberi secolari di quel bosco .

Tutto sembrava magico e tutto lasciava presagire come in un sogno…….

Giunti nel cuore dell’incantevole foresta goccia di latte disse al suo piccolo ELFO “Finalmente siamo approdati nel bosco, io ti ho portato fin qui, ma ora come farò a tornare indietro da sola per andare a casa? “ “Che fretta hai?” disse L’ELFO con una voce musicale ,”Rimani qui con me per un po’ ti voglio far conoscere la dimora del mio popolo, però devi sapere che per far questo entreremo nella terra dimezzo” “E che cos’è la terra di mezzo ?” disse “goccia di latte” che se ne stava rannicchiata sotto l’albero più alto del bosco…L’ELFO rispose “La terra di mezzo è un luogo aldilà del tempo e dello spazio che però è in comunicazione con gli uomini ,questo è accaduto a causa dell’iniquità e della crudeltà che gli uomini hanno avuto nei nostri confronti e nella bellezza della natura .

Noi piccoli ELFI amiamo molto la natura ,è il nostro vivo patrimonio secolare, la nostra risorsa , la nostra ricchezza incontaminata per questo va curata e preservata , ma tutto ciò ha fatto siche noi non abitassimo più tra gli uomini ma fra la terra di mezzo “…Goccia di latte” ascoltava con stupore tutto ciò che L’ELFO raccontava e pensava tra se che quella miriade notte fosse solo una bellissima chimera.

-Nonna – disse Frida – esiste davvero un posto chiamata terra di mezzo ? -Si piccola mia – Rispose la Nonna , ascolta il seguito del racconto!…“Goccia di latte” si incamminò nella foresta insieme al suo piccolo ELFO che volle insistentemente condurla nella terra di mezzo e disse “ Tra poco varcheremo i confini di questo immenso bosco li davanti a te troverai giacente un enorme pianta di BIANCOSPINO tutta ornata da fiori bianchi e profumati , è la pianta magica del nostro piccolo popolo”…”Perché è magica? “ disse “goccia di latte” L’ELFO rispose “ perché ogni qual volta che noi la tocchiamo , ogni fiore bianco diventa di un colore diverso ed ogni colore possiede una tonalità diversa è l’unità dei nostri sentimenti”! “Goccia di latte” rispose “ Vuol dire che attraverso questi fiori , io potrò riconoscere lo stato d’animo di ciascun ELFO ? “Si è proprio cosi “ rispose L’ELFO “ ma non è tutto , la pianta del BIANCOSPINO cresce nei tumuli che si formano in cerchi di pietra qui, noi spesso ci raduniamo per divertirci balliamo , cantiamo ,suoniamo facciamo festa ci piace ridere scherzare far baldoria e a volte fare anche piccoli dispetti.

E cosi che qui passiamo il tempo, il nostro mondo è un mondo incantato che nessuno sa neanche voi esseri umani , tranne te che ora sei stata la mia prescelta…! “ Non ti ho chiesto ancora come ti chiami?” Disse goccia di latte.

L’ELFO rispose “ Noi non possediamo nomi come voi essere umani , noi siamo tutti di un popolo, siamo ELFI ci distinguiamo tramite i suoni dei nostri campanellini che portiamo tra le piume dei nostri cappelli colorati! Adesso però entriamo nella terra dimezzo ,ti farò conoscere la stirpe del mio piccolo popolo, entriamo nella porta dei cerchi di pietra” .

“Io sono troppo alta per entrarci mentre tu sei piccolino” disse “goccia di latte” “ Non ti preoccupare “ disse L’ELFO “Questa porta è magica per questo nessuno riesce a vederla ,tranne noi ELFI e adesso te la mostrerò anche a te a grandezza d’uomo “ …“ Goccia di latte” presa dallo sconcerto per tutto ciò che fin d’ora aveva visto ,rimase senza parola in uno stato d’intorpidimento .

All’improvviso quella magica porta piccolina diventò sempre più grande , era tutta argentata come le stelle del firmamento , con rifinitura color oro come la luna che splende nel cielo sconfinato .

Nascosta tra i cespugli del BIANCOSPINO ,la porta si apri lentamente senza far rumore , mille pensieri attraversavano la mente di “goccia di latte” che si diresse verso l’uscio…-Che meraviglia – disse “goccia di latte” Questo è il mio villaggio disse L’ELFO con l’espressione fiera entriamo ,ti farò esplorare le meraviglie della nostra dimora” Il villaggio era bellissimo circondato da un immenso verde lussureggiante , si vedevano sgorgare acque azzurre di grandi laghi che sembravano specchi incantati , grandi giardini di fiori profumati e scintillanti come lumi accesi, tra gli alberi saltavano qua e le bellissime colombe dalle piume variopinte che infondevano l’eco di un dolce e antico canto e tra l’erba danzavano mille lucciole luminose irradiando il borgo di una luce folgorante che sembravano coriandoli di porcellana .

Era proprio un paradiso …“Goccia di latte” scrutava le meraviglie di quel villaggio incantato , non aveva mai visto un posto cosi bello! Nella piazza del villaggio giaceva immobile con grande rilievo un enorme fontana di gesso bianco a forma di farfalla che sembrava una scultura secolare e al centro scorreva a zampillo fiumi d’acqua corrente che al guardare cambiava spesso tono di colore , un po’ azzurra, un po’ blu, un po’ turchese e mentre “goccia di latte” si accingeva a toccarla ,l’acqua variava di colore era freddissima quasi ghiacciata come al polo nord.

Il piccolo ELFO invitò “goccia di latte” ad entrare nella porta dei “forzieri dei tesori” un luogo nascosto del villaggio dove gli ELFI custodivano preziosamente un antico tesoro di famiglia , era un ORACOLO un grande libro rosso legato da un enorme fiocco dorato e conteneva tutta la saggezza del popolo ! “Goccia di latte” sorpresa prese in mano il libro , slegò il fiocco e comincio a sfogliare ad uno ad uno le pagine dell’inveterato oracolo e disse “ Ma è impossibile leggerlo , non appartiene alla mia lingua ” Infatti quel libro era indecifrabile , sembrava tutto scritto in codice effettivamente era impossibile consultarlo .

Il piccolo ELFO rispose “ Questo libro lo possiamo leggere solo noi perché è scritto nella nostra lingua in coboldo” “ma che lingua è ?” disse goccia di latte .

L’ELFO rispose “ E’ il nostro idioma , noi famiglia degli ELFI abitanti della Germania ci siamo dati da secoli un nome i coboldi…”“Capisco” disse “goccia di latte” e depositò il libro che aveva nelle mani nel leggio appartenente alla famiglia degli ELFI ! Dopo questa avventura goccia di latte quella stessa notte decise di tornare a casa , ma prima di salutare, L’ELFO avanzò con discrezione, di colpo si tolse con la manina il cappellino verde di piuma depositato sul capo e disse “Ti consegno il mio cappello perché tu lo serbi come ricordo , prendine cura è un portafortuna , racchiude un campanellino dal dolce suono soave mi raccomando” “Goccia di latte” commossa dalle parole del piccolo ELFO disse “Grazie di tutto amico mio prometto che custodirò con affetto questo piccolo cappellino e diventerà il simbolo della nostra eterna amicizia” L’ELFO sorrise , ma di colpo un fitta nebbia bianca si alzò da terra come una nuvola, avvolgendo la foresta ed il villaggio degli ELFI e come per incanto tutto spari….

“Goccia di latte” con l’aiuto magico del cappellino di piuma verde trovò la strada per raggiungere casa e arrivata a destinazione sali nella sua cameretta , poggiò il cappellino nel suo comodino ai piedi del letto e si riaddormentò profondamente ! La mattina seguente svegliandosi vide che alcuni oggetti di sua appartenenza che stavano nella stanzetta sparirono istantaneamente e disse “ Ma dove è sparita la mia borsetta? E le scarpe? E i libri? E tutti i miei oggetti sulla scrivania? Qualcuno di nascosto è entrato in camera mia?….

E’ già qualcuno dispettoso e burlone era entrato nella cameretta di “goccia di latte” ma chi mai sarà stato? -Nonna disse Frida che racconto stupendo, ma poi come finirà? “ Il finale lo sai già nipotina mia” disse la Nonna “Ora vai a giocare con le tua amichette , sono giù in giardino che ti aspettano , io nel frattempo metterò un po’ di ordine nel mio soggiorno, poi verrò subito da te” “Va bene Nonna adesso vado a giocare” disse Frida .

Mentre la Nonna spolverava i libri della sua biblioteca dietro gli scaffali del secondo piano tirò fuori una bellissima scatola fiorata , la prese tra le mani la poggiò sul tavolo e la apri con delicatezza c’era ancora il cappellino di piuma verde ben custodito….

Eh si , bambini! Era proprio lei la famosa “goccia di latte” la bambina che vide il folletto, la Nonna rise sul suo volto solcato dalle rughe e pensò ad alta voce “Non ti dimenticherò mai , sei sempre nel mio grande cuore mio piccolo ELFO ,e ti racconterò ogni qualvolta che un bambino mi chiederà di te.



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