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Tutte le fiabe che parlano di "invidia"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "invidia", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

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Comare Formica

Fiaba di Luigi Capuana C’era una volta una povera donna che viveva del suo lavoro. Arrivata in un paese dove nessuno la conosceva, aveva preso in affitto una cameretta a pian terreno e lavorava, lavorava… Comare Formica

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Il nibbio che voleva nitrire // Audio fiaba

Tratto dalla favola di Esopo.

Un nibbio era invidioso di tutti gli altri animali, era invidioso degli uccelli dalla piume colorate come il pavone dalla splendida coda, denigrava l’usignolo perché gorgheggiava in modo melodioso, era bilioso nei confronti dell’aquila perché era più piccolo e debole del possente volatile.

Insomma tutto il santo giorno si rodeva il fegato e la sua idea fissa era quella di avere una voce più alta e acuta. Voleva educare le sue corde vocali per ottenere suoni più forti e che sovrastassero quelli degli altri animali.

Una giornata d’estate se ne stava appollaiato sul ramo di un albero frondoso a godersi un po’ di frescura. Arrivò un cavallo, tutto sudato perché aveva fatto molta fatica a trainare un carretto e voleva riposarsi e rinfrescarsi. Ma si punse con una pianta spinosa e, dal dolore, lanciò un forte nitrito.

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Il nibbio che voleva nitrire // Audio fiaba

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L’asino domestico e l’asino selvatico // Audio fiaba

Fiaba di Esopo.

C’era una volta un simpatico asinello selvatico che trascorreva le sue giornate in libertà, passeggiando per i campi e mangiando il cibo che trovava. Durante uno dei suoi giri quotidiani ebbe modo di vedere un suo simile, dall’aspetto sano e robusto, che brucava l’erba in un grande prato cintato da un’alta staccionata di legno.

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L’asino domestico e l’asino selvatico // Audio fiaba

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La cornacchia Mildred, e le sue sorelle

Mildred è più giovane delle due sorelle Agata e Tabitha.

Mildred è buona di cuore, ma le due sorelle, sono invidiose di lei, tanto che non le fanno compagnia, ma rabbia.

Un giorno Tabitha, in pericolo in una trappola, chiese aiuto, ma Agata non riuscì a liberarla.

Mildred, disse “se avessi tenuto il becco chiuso, con tutte quelle ciance vergognose, ora potremmo fidarci di te. Ora invece…. uhm…. tu starai lì, così potrai pensare alle mie parole.”

Due giorni passarono, Tabitha gracchiò disperata, e chiese a Mildred “Sorellina, liberami ho sbagliato”,  “sei sei davvero pentita?”.

La cornacchia Mildred, e le sue sorelle

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Helianthus

Tanto tempo fa una farfalla svolazzò intorno alla corolla
di un assonnato girasole e gli disse:
“Ti prego solare fiore, permetti alle mie ali di riposare,
prima del lungo viaggio che devono affrontare.

Non ti sarò di peso, non ti sarò d’impaccio,
leggera mi farò, a mo’ di piumaggio.
Nel ristorarmi ti potrò narrare
il motivo per cui lontano devo andare”.

Helianthus

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Fata e Fattucchiera

La Fata Acquamarina era da tempo oggetto dell’invidia della Fata del Topazio: quest’ultima non poteva sopportare di essere arrivata seconda alla finale del famoso e importantissimo concorso “Miglior Fata dell’Anno”: l’annuale iniziativa aveva luogo a Boscocipresso, e premiava la Fata che più si era distinta per buone azioni e Magia Bianca, dunque la più meritevole.

La Fata del Topazio aveva sempre vinto, fin dalla prima edizione della gara, ormai erano passati più di cinquecento anni. Topazio era diventata famosa, era conosciuta in tutti i Boschi Incantati, avevano versato fiumi di inchiostro, a proposito delle sue vittorie, sul più importante giornale locale, La Penna del Gufo e, al suo castello, Topazio custodiva tutte le coppe in una stanza nella torre più alta, in cima alla scala a chiocciola.

Fata e Fattucchiera

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Fiaba dello Zar Saltan

In una graziosa casetta dalle finestre fiorite vivevano una volta tre sorelle. Un giorno esse stavano filando nel giardino davanti alla casa e chiacchieravano tra loro.

– Se fossi zarina, – disse la prima – cucinerei con le mie mani un banchetto squisito per tutte le genti del reame.

– Se fossi zarina, – disse la seconda – tesserei un abito meraviglioso per ogni abitante della terra.

– Se fossi zarina, – disse la terza dolcemente – regalerei allo zar un figlio eroe.

Fiaba dello Zar Saltan

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Fiaba dello Zar Saltan // Versione di Bel’skij

Tanti tanti anni fa, durante un freddo inverno, la neve era caduta abbondante su un lontano villaggio sperduto nella steppa russa. Dentro le isbe quasi sepolte sotto la coltre bianca, la gente ingannava il tempo chiacchierando; le donne filavano e tessevano accanto alla stufa.

In una di queste casette costruite con tronchi d’albero, tre sorelle in compagnia di una vecchia parente di nome Barbaricha, parlavano del più e del meno: facevano progetti, sognavano, spettegolavano…

– Se un giorno sposassi lo zar, che felicità! – sospirò la maggiore che aveva l’hobby della cucina – Darei grandi feste, cucinerei piatti squisiti per tutti i sudditi dell’impero.

Fiaba dello Zar Saltan // Versione di Bel’skij