Ninna nanna della guerra
Ninna nanna ninna nanna fate la ninna fate la nanna Fantasia in voli inseguir farfalle ed aquiloni manine bianche stretti al petto ed al seno ancor a succhiar latte e amore Mamma papà la prima… Ninna nanna della guerra
La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "guerra", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".
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Di Gianni Rodari Dopo la pioggia viene il sereno brilla in cielo l’arcobaleno: è come un ponte imbandierato e il sole vi passa, festeggiato. E’ bello guardare a naso in su le sue bandiere rosse… Dopo la pioggia
Ai bordi di un villaggio abitava un serpente che viveva nascosto sotto le fronde. Cauto e silenzioso osservava, con i suoi occhi rosso fuoco, l’andirivieni degli abitanti lungo la strada che arrivava in paese. Ogni… Il serpente dispettoso
Marisa se ne stava in giardino a fissare le prime nubi, messaggere dell’inverno ormai imminente. Seduta sulla panchina di pietra, un po’ annoiata, un po’ impigrita dall’ozio del periodo estivo, s’era, strano a dirsi, quasi… La colomba azzurra
C’erano una volta, in un principesco castello di cristallo, quattro principesse che vivevano serene. Il nome che portavano rispecchiava in toto il lor carattere: Gioia, Allegria, Felicità e Speranza. Ogni giorno c’era una festa in… La breve fiaba delle emozioni e dei sentimenti
Erano uscite entrambe dalle mani di Viola. La prima, una splendida entità sovrannaturale a forma di donna vestita di cielo con una perla per collana e un diadema nei capelli. L’altra, una splendida, ma pur… La Befana e la Bilancia
C’era una volta una bellissima volpe dal pelo fulvo e gli occhi di una cangiante tonalità viola scuro, di nome Anastasia.
Rimasta orfana alla nascita, perduto il proprio branco per mano degli Esseri Umani, impegnati in una delle loro sanguinose guerre, che avevano trasformato la sua Foresta, un tempo pacifica e serena, in un terreno di scontro raso al suolo all’urgenza dalle loro battaglie, creature mai paghe di potere e conquiste, che col loro fucile tonante avevano distribuito morte e penuria, costellando di bombe e trincerando di filo spinato ogni dove, la piccola bestiola, ferita ed impaurita, scoperta in fin di vita da un soldato in sopralluogo, era stata raccolta sotto la sua protezione e portata al Campo chiamata da lui col nome di Anastasia.
C’era una volta, un bellissimo cucciolo di lupo dagli splendidi occhi viola e il pelo color del miele di nome Scheggia. Allegro, paffuto e pieno di vita, la creatura cresceva accanto ai suoi genitori all’interno del suo branco fiero e orgoglioso, imparando le leggi che regolavano la natura, pronto un giorno a divenire anch’egli un lupo adulto forte e responsabile, capace di dirigere un gruppo suo.
Ma di colpo una mattina, al far dell’alba, mentre tutti gli animali della foresta erano ancora addormentati e il cielo si stava lentamente aprendo coi suoi tenui colori, un boato enorme fece tremare ogni cosa e svegliatisi di soprassalto sotto i colpi inferti dalle granate, a far sussultare il suolo e scuotere gli alberi alle radici facendoli cadere uno ad uno, le bestie sgomente si guardarono impaurite, percependo l’odore acre dell’Uomo venire a disseminare penuria e morte.
Sull’arcobaleno colorato
ci stava un bambino spensierato.
Il suo nome era Carletto
e aveva davvero un bel visetto.
Se ne stava col nasino all’insù
per vedere le stelle cadere giù.
Ogni tanto scendeva a visitare la Terra,
constatando che non era più tanto bella.
Nel regno antico di Baribò
c’era un pigro Re che diceva sempre “Boh!”.
Era triste e pauroso quell’ometto
e al posto della corona indossava un elmetto.
Aveva paura in ogni dove, sopra, sotto, qui e là.
Non si fidava di nessuno, per paura non assaggiava nemmeno un babà.
“Chissà cosa ci metton dentro, non si sa mai!”
Si cucinava lui da sé, una scorta di bignè, per evitare guai.
Figurarsi che nel suo regno c’era un omino coi palloncini.
Era ben voluto, allegro assai, tanto gentile coi bambini.
Il Re cosa decise? Indovinate, quell’omino non c’è più.
E’ stato messo su di una zattera e spedito in Perù.
Ma i palloncini son rimasti e son tutti colorati.
Saranno la gioia di tutti: bimbi, bimbe e appena nati.
Gridava un bambino
piccino piccino.
«E’ Natale,
non vale,
smettete la guerra:
la Terra
sta male,
soprattutto a Natale.
Se il mitra non tace,
se manca la pace,
perché siamo nati?
Chi corre nei prati?»
Cento anatre nuotano insieme
nessuno le obbliga, né le trattiene
si guardano negli occhi e si vogliono bene
le cento anatre che nuotano insieme.
Cento soldati marciano insieme
il dovere li obbliga, la paura li trattiene
la guerra non è un gioco, lo sanno bene
i cento soldati che marciano insieme.