La Befana e la Bilancia

Fiaba pubblicata da: filomena di fazio

Erano uscite entrambe dalle mani di Viola. La prima, una splendida entità sovrannaturale a forma di donna vestita di cielo con una perla per collana e un diadema nei capelli. L’altra, una splendida, ma pur sempre brutta, befana, forte solo della sua scopa, con il suo cappellaccio calato sugli occhi e il sacco in spalla, avendo a contorno luna e stelle.

Una cosa le accomunava, la destinazione. Entrambe erano destinate alla medesima casa e questo significò per loro il viaggio che diede inizio a questa storia. Finirono chiuse, per il tempo debito, nella stessa scatola, ma con loro finì in quella scatola tutto il loro mondo magico.

Befana fu creata dopo Bilancia e i suoi occhi si aprirono sulla bellezza dell’altra. Sperò ardentemente di somigliarle, ammirò soprattutto la sua chioma eterea che sembrava fatta di luce e le sue braccia snelle che reggevano le bilance con le perline colorate e come ogni donna si innamorò soprattutto del suo vestito leggero color del cielo.

Sperò fino a quando lo specchio le rimandò la propria immagine e, invece di odiare se stessa per quello che vide, odiò profondamente e visceralmente quell’altra.

Lei Befana, altro che capelli di luce, vestito di cielo, braccia snelle, tanto meno perle e diademi. Quello che vide la orripilò! Un cappellaccio a punta che le copriva tutto il volto, per fortuna forse, visto il naso adunco che sporgeva da esso, una specie di sacco come vestito e al posto delle bilance come perle, una scopa spelacchiata su cui ci doveva anche stare.

Non sapeva di essere splendida nella sua natura! Cosa di cui si avvide subito Bilancia quando gliela misero accanto. Percepì subito la forza magnetica della sua figura, la magia di quella scopa e il mistero che si nascondeva dietro il cappellaccio e il vestito di iuta.

Anzi trovò quasi insignificante il suo vestito di cielo, l’altra sì che aveva personalità! Questi sentimenti accompagnarono le due creature quando le chiusero insieme nella scatola, ma insieme a loro furono messi anche altri due pacchetti di cui non sapevano il contenuto. Contenevano altre due creature che sarebbero state determinanti per il loro destino.

Dicevamo che insieme ai loro sentimenti entrarono con loro anche i mondi di entrambe, il mondo magico di Befana con Folletti, Gufi, Fate, Streghe, Fantasmi e Vampiri e il mondo astrologico di Bilancia con Salamandre, Silfidi, Villi, Ondine, Gnomi e Driadi.

Befana, sentendosi la più sfortunata dalla sorte si diede subito a muovere guerra. Radunò i suoi, indicò gli altri come nemici, addirittura ordinò a tutti di far girare un motto che spaventasse e incutesse timore ai nemici

“ La Befana è della notte la sovrana,
sulla scopa va lontana,
ma se scopri la sua tana
ti trasforma in una rana…”

e aspettò la mossa dell’altra.

Gli Elementali che accompagnavano Bilancia, però, erano tutte creature docili, completamente inoffensive, pronte a reagire solo se venivano attaccate, quindi aspettò invano. Solo i Silfi avevano un carattere minaccioso e pronti a piantare grane, ma essendo spiriti della notte anch’essi erano amici di Vampiri, Gufi, Streghe e tanti altri del mondo della notte di Befana.

Quindi la guerra stava per non scoppiare, ma in uno dei pacchetti insieme a loro avevano racchiuso il Guardiano delle Forze Oscure. Sotto stelle metalliche, ossa intrecciate e una brillante corona riposava il Teschio del Guardiano delle Forze Oscure con in bocca un bracciale a perla metallizzata, simbolo delle parole malvagie. Possedeva anche una catenella color bronzo che delimitava l’ingresso al Mondo delle Forze Oscure dove per entrarvi bisognava volontariamente tirare il suo campanellino.

Le creature delle Forze Oscure fecero di tutto per aizzare le creature del mondo della Notte a muovere guerra usando delle loro parole malvagie e ci sarebbero senz’altro riuscite, soprattutto quando riuscirono a far litigare uno dei Silfi con il Vampiro Sirio. Bilancia e le creature astrologiche tremarono perché quali creature pacifiche non amavano affatto la guerra, ma i due contendenti erano ormai pronti a tirare il campanellino per entrare nel Mondo delle Forze Oscure e chiedere alleati.

Per fortuna tutto questo capitò in una notte con la luna dormiente e si vide l’ultimo pacchettino di cui non si conosceva il contenuto, illuminarsi di uno strano splendore che richiamò libellule argentate e magici boccioli perlati d’azzurro

“ La porta di rame della Casa Errante – esclamò gioiosa Bilancia – La Porta Magica che porta al Bosco Fatato” ed infatti in tutta la sua bellezza comparve, tra i verdi rampicanti, la porticina con la pietra turchese e la sua maniglia fatta di un diamantino azzurro che risplendeva nella notte.

“ Chi non vuole guerreggiare – sollecitò Bilancia – è pregato di entrare dalla Porta Magica e riparare nel Bosco Fatato”

Così tutte le creature astrologiche tranne alcuni dei Silfi si diressero verso la porticina per ripararsi nel Bosco Fatato, ma ugualmente Bilancia pensò di mandare una messaggeria a Befana per intavolare trattative di pace perché, in caso di guerra, i danni sarebbero comunque stati ingenti e la quiete dei due mondi sarebbe stata distrutta. Consegnò al messaggero una sua missiva dove raccontava del suo dispiacimento che le cose stessero andando così, confessando come da quando lei aveva visto per la prima volta Befana era rimasta affascinata dal suo potere e dalla sua personalità e sperato di diventare sua amica.

Quando Befana lesse la missiva non poteva credere alle parole scritte e pensò fossero una ulteriore presa in giro da parte di quella “smorfiosa”.

“ Sono stufa dell’aria svenevole di quella! – disse – Queste cose me le deve dire in faccia se ha il coraggio!” e decise di incontrarla. Ma quale non fu la sua sorpresa quando scoprì che Bilancia pensava davvero quelle cose di lei e passarono l’intera mattinata a chiarire il loro pensiero. Il pomeriggio di quel giorno le forze dei due campi ebbero l’ordine di rientrare, non ci sarebbe stata nessuna guerra!

Intanto erano arrivati a destinazione. Quando il pacco fu aperto era tutto tranquillo, e nessuno potè immaginare quello che era successo durante il viaggio. Si videro solo quattro diari bellissimi, diversissimi tra loro, ma chissà perché da quella notte la proprietaria iniziò a fare sogni magici, stranissimi che le sembravano quasi veri. Ma davvero erano solo sogni?



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