Il Gatto che sapeva volare
Fiaba pubblicata da: Stella Romanelli
Aron sa che può volare, gli altri gatti dicono che non è possibile, lui alza la spalla, poco importa al nostro baffuto amico.
Aron: le tettoia del garage è vicino al ramo del ciliegio, secondo i miei calcoli posso fare un balzo e saltarci sopra, da li posso saltare in alto e spiccare il volo!
Il micione tutto contento e pensieroso salta sul ramo. Movimento di coda, prende la mira dal ramo al garage e opp saltato!
Qui diventa difficile la sfida, ma i veri gatti non hanno paura, come gli diceva sempre il suo maestro di volo Ciotolo. Prende un bel respiro e via, verso il cielo blu.
Ehi cosa succede, Aron vola per un pochino poi comincia a cadere, veloce micione reagisci. Si gira balza sul tetto della macchina parcheggiata sotto, poi a terra.
Aron: uau che salto, credo che il vento non era sufficiente per volare, fino al giardino.
Intanto un gattone rosso a strisce, lo guarda e ride, è Rudi abita nella casa vicino alla sua.
Rudi: tu non la vuoi capire: i gatti non volano! Hai fatto un bel salto, perché non ti accontenti, sei un gatto con i fiocchi!
Aron agita la coda in aria sorride a denti stretti a Rudi e corre via, verso casa. Sul tavolo della sala, la sua amica Giulia, la bambina che gli vuole bene, ha lasciato un libro aperto con delle immagini.
Come le ha chiamate Giulia, quando leggeva ad alta voce per esercitarsi? Si adesso ricorda: mongolfiere! Certo che costruirne una mica è facile, chi lo potrebbe aiutare? Si certo Baldassarre il cane inventore è sempre intento a fare qualcosa di bizzarro.
Aron scende dal tavolo, una visita alla ciotola per fare il pieno d’energia e poi via, infondo alla via, alla casa di Baldassare.
Il capanno degli attrezzi è pieno d’oggetti bizzarri, frutto della fantasia del cagnolino. Con un vasetto di yogurt sulla testa ed una pentola in mano, Baldassare è davvero buffo!
Aron: ciao Baldassare che fai di bello?
Il cagnolino abbassa la pentola scocciato, toglie il vasetto di yogurt vuoto dalla testa.
Baldassarre: ciao Aron, cosa ti serve questa volta?
Aron: cosa stavi facendo?
Baldassare: volevo ascoltare cosa dicevano i corvi, sarebbe interessante capire il loro strano linguaggio.
Aron: io vorrei una mongolfiera, sai che cosa sono?
Baldassare spalanca gli occhi, che domande da osso bucato, chiedere a lui se conosce le mongolfiere.
Baldassare entra in casa e dopo poco, ne esce con una bellissima mongolfiera fra i denti.
Aron è contentissimo, da bravo gatto salta da tutte le parti e si butta a terra rigirandosi sulla schiena.
Aron: davvero perfetta, dove l’hai trovata?
Baldassarre: era uno dei giochi di Sara, lei adesso è cresciuta e non ci gioca più, mette i vecchi giochi in una cesta sotto la scala ed io mi rifornisco per tutto ciò che mi serve per le miei invenzioni! Prova ad entrare nel cestello, dovrebbe andare bene è giusto la tua misura.
Detto fatto Aron salta nella cesta, tutto contento. Certo per farla volare Baldassarre deve fare ancora delle modifiche. Il cagnolino rientra in casa, avanti ed indietro un po’ di volte, alla fine la mongolfiera è pronta per il volo.
Tetto del garage, Aron è dentro la mongolfiera, Baldassare accende il fono da viaggio per far volare il pallone, pronti e via, una piccola spinta!
Sembra stia per toccare a terra, invece si risolleva e lentamente segue il vento.
Aron: sto volando!!!Che meraviglia, ecco la mia casa, i giardinetti, tutto il quartiere.
Sembra che questa sia la volta buona, Aron è riuscito a volare, o no? Cosa succede?
Aron: il pino, quello alto, nooo la mongolfiera si ferma tra i rami.
Aron però è al sicuro. Spegne il fono, prende fra i denti la mongolfiera e scende.
Baldassare arriva correndo.
Baldassare: stai bene?
Aron: si però che disdetta, finalmente ero riuscito a volare, il vento sul muso, il profumo dell’aria fresca.
Baldassare gli sorride.
Baldassarre: dai amico mio, non ti preoccupare, questa volta ci sei andato vicino, sono sicuro che Sonia la gatta pittrice che abita vicino a noi ti ha visto e preparerà un bel dipinto su questa avventura.
Aron solleva la testa di colpo, punta la zampa al cielo esclamando.
Aron: ho già in mente il prossimo tentativo!
Aiuto! Esclama, Baldassare coprendosi gli occhi con una zampa.