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La bambina che perse la S

Fiaba pubblicata da: NiMò

C’era una volta una bambina a cui scappò la S di bocca.

 

A volte succede, se uno ride a bocca larga le consonanti possono scappare via  e  per un colpo di tosse possono fuggire anche tutte le vocali. Per questo si mette la mano davanti alla bocca quando si tossisce. Io conosco un tale a cui è successo. Ma questa è un’altra storia.

Dunque  a questa bambina, che si chiamava Laura, un giorno scappò proprio la S. Stava giocando con una sua amica nel giardino della scuola  e si stavano divertendo proprio tanto.

 

Si sa che si può ridere in tanti modi. A chi ride con la I (HiHiHi!) è più difficile che scappi una consonante . Ma Laura rise con la A : -“AHAHAH!”- Una bella risata fragorosa che le fece spalancare la bocca e la S ne approfittò per fuggire. La sua amica Benedetta se ne accorse subito e tentò di riacchiapparla;  ma la S, più furba, si nascose in cima ad un albero. La campanella suonò in quell’istante e le due bambine dovettero rientrare in classe. Ora, se fosse stata sera, non vi sarebbero stati problemi. La S di Sera si ferma volentieri nelle Stanze dei bambini, si riposa sulla Sovraccoperta e Salvaguardia il loro Sonno, favorendo Sogni Sereni.

Ma a scuola era tutta un’altra cosa. Un vero problema. La maestra cominciò il dettato. -” Lesto d’estate il serpente serpeggia, oltre la siepe e oltre lo stagno, sogna il ristoro , sogna un bel bagno.” – Che guaio… Laura si accorse che non riusciva nemmeno a scriverla la S! Così, quando portò il quaderno alla maestra tentò di giustificarsi:- ” Maetra, ho pero la ee!” – La maestra la guardò stranita: -” Che cosa hai detto?” – “Che ho pero la ee!” – ma la maestra, considerando che fosse uno scherzo la mandò al posto minacciandola di una nota.  Prese il quaderno di Laura e cominciò a correggere. Laura scrutava il volto della maestra, sconsolata, sapendo che avrebbe preso certo un brutto voto. Al contrario di Benedetta che era bravissima e che avrebbe preso un bellissimo voto. Quando la maestra rese i quaderni corretti, Laura si accorse di avere il suo dettato pieno di segni rossi (dove mancavano le S), e un bel “quattro ” campeggiava inesorabile sul fondo della pagina . Rileggendo quello che aveva scritto non poteva darle torto: -” Leto d’etate il erpente  erpeggia, oltre la iepe e oltre lo tagno, ogna il ritoro , ogna un bel bagno“.

 

Ma, con grande sorpresa vide lo stesso voto sul quaderno dell’amica. Che cosa era successo?

 

La S, quella birichina, era entrata dalla finestra e approfittando di uno sbadiglio si era intrufolata nella bocca di Benedetta che così ora si trovava con due S. Il suo dettato era pieno di doppie sbagliate e di S inopportune: “-” Lessto d’esstate il sserpente sserpeggia, oltre la ssiepe e oltre lo sstagno, ssogna il risstoro , ssogna un bel bagno.” – Le due amiche si guardarono e poi scoppiarono improvvisamente a ridere. Approfittando di quelle due belle bocche spalancate  la S fece uno splendido tuffo e finalmente tornò al suo posto, soddisfatta di quella sua monelleria. Da quel giorno Laura e Benedetta stettero molto attente a non ridere a bocca spalancata, ma ogni tanto, per gioco, fingono di perdere qualche consonante e con questo meraviglioso gioco hanno inventato un linguaggio segreto. Ma di questo vi parlerò un’altra volta.



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