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La pesca viaggiatrice

Fiaba pubblicata da: Redazione

C’era una volta una piccola pesca,che stava sempre sopra il suo albero e si annoiava molto, un giorno passò sotto il suo albero un lupetto, che le disse: “Pesca perché sei triste?” e la pesca rispose: “Mi annoio molto,e mi piacerebbe fare un viaggio”.

Il lupetto cercò di farle cambiare idea ma la pesca era molto ostinata e alla fine il lupetto diede un forte colpo all’albero e la pesca fece un grandissimo volo, giù e giù dall’albero fino ad atterrare nella morbidissima erba.

La pesca era felicissima,finalmente avrebbe fatto il suo viaggio.

Salutò le sue sorelline pesche e si incamminò. Arrivò a una fonte dove fece un grande bagno e nuotò, nuotò, fino a quando sentì una strana malinconia, un dolorino dentro di se che le ricordava casa.

Ma andò ancora avanti. Arrivò in un piccolo paesino, le casette erano rosse, gialle,arancioni, blu verdi , tutte colorate, l’aria profumava di buono e c’erano tante vecchine sedute nelle sediette fuori dalle case.

Una vecchina chiamò la pesca e le disse :” Pesca dove vai? Cosa ci fai tutta sola?” – e la pesca le raccontò che era scesa dall’albero e aveva iniziato un viaggio.

La nonnina le rispose :”Piccola pesca seguimi” la portò davanti a un grosso albero di pesche e continuò “Cara pesca tu hai fatto un grosso viaggio, ti sei divertita molto ma ora non ti manca casa?”.

La pesca guardò l’albero e il dolorino dentro di se tornò.

Pensò alle sue sorelline pesche e al fatto che non si annoiava poi così tanto, si girò verso la vecchina e disse: “Grazie vecchina,io ora ho visto molte cose, viaggiare è bello ma ora devo tornare a casa.”

La pesca tornò al suo albero, ci risalì sopra e raccontò il suo viaggio, di come aveva toccato l’erba, l’acqua, di come aveva visto le vecchine, le case colorate e altre pesche decisero di partire.

La pesca le salutò e disse loro: “Sono felice che state partendo, viaggiare serve a conoscere il mondo, e sarò qua quando tornerete a casa, sono certa che amerete quello che vedrete ma nessun posto è bello come casa”.

Finì di salutare le pesche e le guardò allontanarsi sorridendo, coricata tra le foglie del suo grande albero.



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