Il Natale della piccola fiammmiferaia
– Brrr! Che gelo! Tu guarda se mi tocca fare gli straordinari anche la sera della Vigilia! E tutto per colpa di quello sfaticato di Oliver Twist, che il diavolo se lo prenda! Accidenti a quel Dickens… Che freddo..- brontolò Calpurnia, la piccola fiammiferaia, dirigendosi nel piazzale del paese.
Era la gelida notte della vigilia di Natale, e la bambina aveva una borsa di juta stracolma di scatole di fiammiferi, ben consapevole che non sarebbe riuscita a venderne nemmeno uno. Quale pazzo furioso si sarebbe sognato di uscire di casa proprio Quella sera, con Quella neve e Quel gelo?
– Intanto la lavata di capo e le cinghiate del principale me le piglio io!- esclamava furibonda Calpurnia tra sé e sé. Era una bimbetta di sette anni attiva e molto sveglia per la sua età, le disgrazie della vita l’avevano fatta crescere troppo in fretta.
Quanto avrebbe voluto essere al calduccio sotto le coperte con una tazza di brodo (l’unico lusso che si poteva concedere, solo in alcune occasioni, però), o magari davanti a un bel fuoco scoppiettante, a cantare carole e recitare poesie come tutti i bambini della sua età.