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Tutte le fiabe di Dora

Questa la raccolta personale di Dora. Puoi contribuire anche tu al progetto "Ti racconto una fiaba" inviando i tuoi testi attraverso l'apposita pagina invia la tua fiaba.

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Il cuore di Evans

Quanto può diventare duro il cuore di un uomo che ha perso la persona amata? Più ancora di quello di una pietra. Era la vigilia di Natale quando la moglie accusò i dolori del parto… Il cuore di Evans

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La vecchina triste

La piccola Maddy passava tutti i giorni davanti alla porta dell’anziana signora Wilkinson e regolarmente, andava a disturbarla suonando il campanello.

“Vattene via!” esclamava lei seccata da dietro la porta “Non voglio visite”.

E la bambina scappava via correndo.

Per questo suo modo di fare che l’aveva isolata da tutti, la signora era stata soprannominata nel quartiere “la vecchina triste”, anche perché nessuno del paese si ricordava di averla mai vista sorridere.

Il Natale era alle porte e Maddy  una mattina ben decisa a non andar via, suonò il campanello.

“Lasciami in pace una buona volta” urlò la donna “Possibile che non hai nulla da fare?”.

La vecchina triste

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Il campo di margherite e la vera bellezza

Al limite della città di Meraviglia, c’era un bellissimo prato ricolmo di margherite e tutte se ne stavano tranquille e beate a prendere il sole, in attesa che i contadini le venissero a raccogliere per abbellire le loro tavole.

Un giorno accadde che tra queste, ne spuntasse una diversa dalle altre.

“Come sei strana”, cominciarono a dirle “Sì, sei proprio stravagante”.

Il piccolo fiore non sapeva neppure che cosa volesse dire quella parola e quindi non ci fece caso.

Il campo di margherite e la vera bellezza

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La piuma dell’angelo

Nell’orfanotrofio di San Germano d’Auxerre erano accuditi tanti trovatelli e tra questi c’era Luc un bambino davvero speciale, perché era molto buono, ma buono davvero.

Se aveva qualcosa, si apprestava a dividerlo con gli altri e se poteva aiutare, non se lo faceva chiedere. Era generoso e d’animo semplice.

Il piccolo, era stato lasciato sui gradini della struttura che aveva solo pochi mesi e da allora, erano già trascorsi otto anni. Stranamente, non aveva trovato nessuno che lo adottasse, sebbene fosse molto grazioso e educato.

Per la sua giovane età, il bambino aveva una saggezza che lasciava tutti sempre a bocca aperta ed era per questo però, lasciato in disparte dagli altri. Troppo diverso dai suoi simili, tanto che trascorreva gran parte del suo tempo da solo.

Un giorno nell’approssimarsi del Natale, Suor Josephine disse:

“Bambini, prendete carta e penna e scrivete la letterina, mettendo che cosa volete ricevere come regalo”.

La piuma dell’angelo

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Una semplice storia di Natale

Nella piccola cittadina di Higen, si conoscevano tutti e qui, le notizie correvano più veloci della luce.

Nonostante fosse dicembre, l’anziano signor Teobert amava stare seduto all’esterno dell’unico bar del paese e osservava l’andirivieni dei passanti. Faceva finta di niente, sbuffando con la sua enorme pipa ma nulla gli sfuggiva.

Così, quando il piccolo Jakob cadde nelle gelide acque del lago per aiutare il suo amatissimo cane, fu il primo a saperlo. La notizia si sparse a macchia d’olio.

Purtroppo, a causa delle basse temperature, si ammalò.

Una semplice storia di Natale

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Il profumo del paradiso

Beniamino era un bambino con un animo dolcissimo, buono e particolarmente sensibile. Quel giorno, si trovava al capezzale della madre morente.

“Non devi essere triste” le diceva la donna per rincuorarlo e rassicurarlo sfiorandogli dolcemente il capo sforzandosi di sorridere “Andrò in Paradiso che è un posto bellissimo”.

Il piccolo però sembrava preoccupato e non convinto da quelle parole.

Il profumo del paradiso

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I due alberi

All’inizio dei tempi, la Natura si divertì colorando il mondo con fiori, prati verdi, piante d’ogni tipo ed alberi. Capitò così che il timido e candido Ciliegio, si ritrovò di fronte all’ardito e prepotente Stepro.

La Natura aveva stabilito delle regole ben chiare e tutti dovevano seguirle attentamente. E bisognava fare attenzione a non commettere errori, perché si vociferava, che era molto, molto severa! Le stagioni,poi, scandivano i periodi ed i cambiamenti da apportare. In primavera c’era il risveglio, seguito dall’estate con l’esplosione di gioia e di vita. L’autunno preparava la strada all’inverno, dove si poteva riposare beatamente per riprendere le forze.

I due alberi

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Senza parole

Al di là delle alte montagne, esiste un paese dove gli abitanti non parlano mai. Questo non perché non ne siano capaci, ma semplicemente perché hanno smesso di farlo.

Un giorno di primavera, arrivò in villeggiatura Fabian, un ragazzino che al contrario degli altri, parlava sempre.

Sceso dal treno, cominciò a salutare tutti quelli che incontrava. Senza mai avere risposta. Gli effetti del suo comportamento furono differenti: chi sorrideva, chi si stupiva e chi s’innervosiva.

Il giovane, non capiva perché nessuno gli rispondesse ed invece di smettere, continuò ponendo mille domande.

Senza parole

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La sfera magica dei ghiacci

Francesca guardava incuriosita quella magica sfera dove, ogni volta che la girava, la neve cadeva.

“Cade, la neve cade” ripeteva come una cantilena.

Incantata da quel rituale, sentì una storia narrare.

Esisteva un regno nel mondo dei ghiacci, antico di secoli. Una leggenda narrava che in quel luogo desolato, era custodita la felicità. Nessuno però sapeva esattamente in che cosa consisteva.

Un giorno avvenne che, nel mondo da noi conosciuto, arrivasse una terribile piaga. Una strana malattia aveva colpito le persone. In modo particolare gli adulti e gli anziani. Sembrava che i bambini fossero immuni da questo strano morbo.

La sfera magica dei ghiacci

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L’orrenda creatura di Nasinlungo

Nel paese di Nasinlungo, si diceva esistesse un mostro. Tutti sapevano che abitava di là del Giardino Felice, ma pare che nessuno l’avesse mai visto. Gli abitanti lo temevano ed il sindaco aveva proibito alla cittadinanza, di oltrepassare la grande siepe.

Era un paese tranquillo e pieno di bambini, tra cui il piccolo Tobias di sette anni.

Un giorno, si allontanò da casa per andare alla ricerca del suo amatissimo gattino, che non riusciva più a trovare. Pensava che sarebbe riuscito a scovarlo e ritornare, senza che i suoi genitori se n’accorgessero.

L’orrenda creatura di Nasinlungo