La Signora del Lago

Fiaba pubblicata da: Alessandra Santilli Pedagogista

C’era una volta il Regno del Lago, governato da Re Federico e dalla Regina Charlotte, molto amati dal loro popolo perché erano riusciti a sfruttare le ricchezze del territorio, che era florido e fertile grazie ad un grande lago situato al suo interno.

Il regno accanto, invece, era governato da un Re egoista, che aveva portato alla fame il suo popolo e, che, invidioso del Regno del Lago, in una triste serata, tese un agguato a Re Federico e lo uccise.

La Regina Charlotte, che soffriva molto, un giorno andò a passeggiare al lago per trovare un po’ di conforto e decise di fermarsi sulla riva offrendo le sue lacrime all’acqua.

Improvvisamente una leggera brezza si alzò da terra, lievi onde iniziarono ad increspare l’acqua del lago e, dal centro, si eresse la figura meravigliosa di una bellissima donna che le sorrideva; il suo vestito d’argento brillava con il sole creando un bagliore quasi accecante; i suoi lunghi capelli biondi si muovevano lentamente; i suoi occhi azzurri sembravano pietre preziose e la sua pelle era bianca come la luna. La figura disse: “Sono la Signora del Lago, dimmi, Regina Charlotte, cosa ti turba cosi profondamente?”.

La Regina le raccontò la sua storia e le esternò la sua preoccupazione per il Regno visto che non aveva eredi. La Signora rispose: “Tra nove mesi partorirai un figlio a cui dovrai trasmettere i giusti insegnamenti che hanno fatto grande il tuo Regno. Ora vai”. Al tempo dovuto nacque un bel maschietto che la mamma chiamò Roberto.

Il Principe Roberto, però, crebbe viziato ed incapace di assumersi responsabilità e questo fece temere alla Regina per il futuro del suo regno; inoltre, con i suoi capricci, non si decideva mai a prendere moglie perché trovava sempre delle imperfezioni che vedeva solo lui.

La Regina Charlotte decise, quindi, di tornare dalla Signora del Lago che la apostrofò duramente: “Saresti dovuta venire molto prima che tuo figlio diventasse così superficiale ed incapace di sacrificarsi e poter essere, un domani, un buon Re”. Poi aggiunse: “Emana un bando in cui dici che ammoglierai tuo figlio con la prima che si presenti anche se povera o brutta e che deciderà lei come e dove vivere dopo il matrimonio. Ora vai”.

La prima che si presentò al castello fu una contadina giovane e sconosciuta vestita con panni vecchi che ne mortificavano l’aspetto e con una vistosa cicatrice sul sopracciglio destro.

La Regina, dopo aver parlato con lei, chiamò il Principe e gli presentò la sua futura moglie dicendogli che sarebbe dovuto andare a vivere con lei e che si sarebbe potuto portare solo scarpe comode per andare nei campi e vestiti semplici e resistenti.

Partirono subito sopra uno scomodo carro di legno e la contadina, durante il viaggio, si mostrò talmente scostante che lui, già disperato per la nuova situazione, si convinse che non l’avrebbe mai potuta né amare né tantomeno sopportare.

I primi tempi furono duri per il Principe Roberto che usciva la mattina all’alba per lavorare nei campi e per svolgere i compiti che la moglie gli dava e che doveva svolgere bene se non voleva essere severamente rimproverato.

Solo se lui dimostrava impegno nel suo lavoro lei diventava dolce ed amorosa tanto che lui iniziò a dare il meglio di sé nei suoi compiti per poter vivere quei bei momenti con la moglie, che lui, stranamente, iniziava ad apprezzare veramente nonostante l’aspetto ed il carattere duro.

Il tempo passava e, un giorno, la contadina disse al marito che doveva andare dalla Regina Charlotte in quanto aveva espresso il desiderio, essendo ormai anziana, di vedere suo figlio. Il Principe andò da sua madre ma aveva nostalgia della moglie che, nel suo cuore, sentiva di amare.

La Regina gli chiese di accompagnarla al lago e, durante la strada, il Principe Roberto parlò della moglie con amore, elencando i tanti suoi pregi e senza fare nessun cenno alla cicatrice, come se non ci fosse più o non ci fosse mai stata.

Arrivati al Lago apparve nuovamente la Signora con accanto una bellissima ragazza con una cicatrice sul sopracciglio destro e che lei presentò come sua figlia: non era altri che la sua adorata moglie! Si abbracciarono forte e lei gli chiese se voleva che la cicatrice sparisse ma lui rispose che non voleva perché la cicatrice gli avrebbe per sempre ricordato il duro percorso che aveva fatto per diventare un bravo Re.

La Signora del Lago, allora, parlò così: “Hai un cuore d’oro ma non riuscivi a capirlo per via del tuo essere viziato da tua madre. L’unica strada per farlo era quella più dura ma tu hai saputo imparare dalle difficoltà e dai sacrifici. Ora posso dire che il Regno del Lago sarà sempre in buone mani e che ciò che hai imparato vi porterà a vivere con serenità ed amore”.



Contenuti suggeriti: