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Cristina e la sua avventura

Fiaba pubblicata da: MARISAGI

Una bimba dai grandi occhi marrone e dai riccioli neri di nome Cristina vive in una minuscola casa nel bosco.

La bimba dai grandi occhi trascorre il giorno insieme al suo fedele amico Nusy. Il suo fidato e affettuoso compagno è infatti un cane dal pelo lungo e dagli occhi dolci che lei ha chiamato Nusy, ficcanaso, perchè è sempre curioso e ficca il suo umido naso dappertutto. Giocherellone e coccolone è sempre con lei, non la lascia mai, dove va la sua padroncina là è Nusy .

Il papà di Cristina fa il taglialegna e sta sempre nel bosco a controllare che gli alberi siano sani e rigogliosi. Quando vede un albero malato lo taglia e vende la legna che ne ricava. Controlla gli animali. Se ne trova uno ferito lo cura in una stanzetta della sua casa e quando sta bene lo rimette in libertà.

Torno torno alla casa ci sono tanti alberi che la riparano dal freddo d’ inverno e tanti fiori che la rallegrano in estate e in primavera con il loro sfarfallio di colori. In autunno tutta la natura cambia e le foglie incominciano a farsi di tante tonalità diverse e poi lentamente a staccarsi dai rami e cadere. Quando poi c’è vento volano in aria creando tanti vortici che le fanno ruotare in alto per poi ammucchiarle secondo come soffia il vento.

Cristina ama stare dietro le finestre e vedere le foglie danzare nell’aria o vedere la neve cadere e creare dei merletti sui rami degli alberi.

La primavera è la stagione che preferisce con tutti i suoi colori brillanti e accesi, gli uccelli che ritornano, gli animali che si risvegliano dal lungo sonno invernale e le giornate che si allungano.

La sua vita trascorre serena e felice. Passano gli anni e dentro di sè comincia a chiedersi cosa c’è al di là degli alberi.

Allora chiede al padre quando torna la sera : ” Papà, tu che vai sempre per i boschi cosa c’è al di là del prato che circonda la nostra casa? Gli alberi del bosco sono uguali ai nostri? E i fiori? Gli uccelli? Gli animali? Ci sono altre case? altri bambini? “

Queste domande gli fa ormai tutte le sere e il padre risponde sempre allo stesso modo : ” Piccina mia, il mondo non è diverso al di là del prato, gli alberi sono gli stessi e così anche i fiori, gli uccelli e gli animali. Ci sono posti con tante case e posti con poche case ed è la stessa cosa per i bambini”.

“Mi porterai a vedere quelle case e a conoscere quei bambini, papà?” Chiede allora la bimba dai grandi occhi.

“Non ora, bimba mia. Hai solo otto anni, è troppo presto. Sei amata qui, ci sono io e c’è il tuo cane, sei al sicuro. Il bosco non è sempre un bel posto dove andare, ci si può perdere facilmente, i sentieri e gli alberi sono uguali, gli animali non sono buoni come Nusy e le persone non sempre amabili. “

Dopo cena la mette nel suo bel letto caldo e le legge storie di luoghi incantati, di maghi, di fate e di re fino a quando la bimba non si addormenta.

Ogni mattina prepara qualcosa da mangiare per sè per la figlia e per il cane e dopo aver affidato al fedele Nusy la sua bambina se ne va nei boschi.

Sì, Cristina è felice nella sua piccola casa nel bosco, ma ormai grande è il suo desiderio di sapere cosa c’era oltre la loro radura.

Così un giorno di primavera decide di esplorare il mondo oltre i suoi alberi. Organizza un panierino per sè e per il suo amico inseparabile, prende dei nastri colorati e insieme a Nusy si mette in viaggio. Ha deciso di portarsi tanti nastri perchè non vuole perdersi nel bosco e mentre cammina vuole legarli ai rami così che il ritorno le sarà facile.

Cristina percorre curiosa e stupita i sentieri del bosco. Gli alberi sono enormi e ci sono tanti uccelli, tanti scoiattoli e di tanto in tanto si fanno vedere dei cerbiatti. Poi vede tanti altri animali e tanti fiori che non ha mai visto prima. La bimba non dimentica di fare dei fiocchi colorati ad ogni bivio e ad ogni cambio di sentiero per essere sicura di rifare la stessa strada per tornare alla sua piccola casa.

Che avventura sta vivendo!

Quando il sole è alto e comincia a sentire lo stimolo della fame si siede su una grossa pietra e mangia il suo pranzo dividendolo con il suo peloso amico.

Dopo essersi rifocillata si rimette in viaggio per tornare a casa. Affretta il passo incitando il suo fidato amico a fare altrettanto per arrivare prima del padre perchè sa che non è contento di sapere che la sua piccina se ne va da sola in giro per il mondo.

“Come è stata la tua giornata bimba mia?” le chiede il padre quando torna dal lavoro.

“Le solite cose: ho giocato con Nusy, ho curato i fiori, ho spazzato le foglie, le cose che faccio sempre.” Risponde lei. Ma quella sera mentre il padre le domanda della sua giornata non riesce a guardarlo negli occhi.

E’ la prima volta che dice delle bugie al suo caro babbo ma il giorno dopo vuole conoscere un altro sentiero del bosco e sa che quel papà così fiducioso non è contento di sapere che lei se ne va sola nel bosco e perciò glielo avrebbe proibito.

Il mattino seguente Christine si rimette in viaggio: percorre altri sentieri, annoda altri fiocchi colorati ad altri rami e vive una nuova avventura. Poi di corsa a casa.

“Come è stata la tua giornata bimba mia?” le chiede il padre quando torna dal lavoro.

“Le solite cose: ho giocato con Nusy, ho curato i fiori, ho spazzato le foglie, le cose che faccio sempre.” Risponde lei. Ed anche quella sera mentre il padre le domanda della sua giornata non riesce a guardarlo negli occhi.

E così il giorno seguente e il giorno seguente ancora. Le sue avventure sono sempre più belle e non vuole rinunciarvi.

Poi al quarto giorno si accorge di non avere più nastri, li ha usati tutti.

” Ma io conosco il bosco ormai, e i fiocchi che ho messo mi indicheranno il ritorno”. Così si mette in viaggio una volta ancora con il suo inseparabile amico e il panierino.

Prende un sentiero che ha già percorso perchè vi sono fiocchi colorati ad ogni bivio e ad ogni cambio di sentiero. Cammina cammina e ad un tratto vede luccicare qualcosa in lontananza.

C’è uno sfarfillio di luci e colori che non ha mai visto prima. Comincia a correre curiosa, poi si ferma all’impovviso: davanti a lei un prato bello da togliere il fiato e lontano un cielo blu intenso capovolto.

Proprio lì, sotto gli alberi, c’è una folla enorme di narcisi dorati che ondeggiano e danzano al vento. Oltre questa marea di narcisi che dondola la testa in una danza allegra, la bimba vede una distesa di acqua blu luccicante bella da togliere il fiato.

Mentre cammina tra queste fila incessante di narcisi davanti a quel cielo blu capovolto sembra a Christine di camminare in cielo tra le stelle luccicanti che la invitano a ballare con loro.

Le sembra di stare nei libri che le legge il padre la sera e che le parlano di luoghi incantati, di maghi, di re e di fate.

La bimba gioca con i fiori e si avvicina all’acqua ma non osa toccarla perchè non sa cosa sia e anche Nusy sembra spaventato.

Poi pensa a suo padre e vuole fargli vedere quelle cose meravigliose che ha scoperto, vuole tornare subito a casa per raccontargli tutto e si gira in cerca dei suoi fiocchi colorati.

Ma intorno a sè vede solo narcisi e lontano, molto gli alberi.

Si avvicina agli alberi ma ancora non riesce a vedere i suoi nastri. Comincia a entrare nel sentiero tra gli alberi lasciandosi alle spalle quel luogo di fate, di principi e principesse cercando di guardare lontano in cerca dei suoi fiocchi. Ma non vede nulla.

Nusy la guarda con quei suoi occhi buoni. La sente spaventata ma non sa perchè. Non è sola, lui è con lei come sempre pronto a proteggerla contro tutti e contro tutto.

Christine continua a camminare ma non sa dove sta andando.

Intanto si sta facendo buio. Gli alberi diventano giganti cupi e minacciosi, e non si sente più il cinguettio degli uccelli ma ululati e fruscii pericolosi. La bimba si sente sempre più piccola e si stringe sempre di più al suo fedele cane che invece sembra diventare più grande e con il pelo sempre più irto come pronto per il combattimento.

Cristina pensa al suo babbo che ora sarà a casa e la starà cercando sempre più preoccupato di non trovarla alle sue solite incombenze. Pensa alle loro chiacchiere spensierate durante la cena, alla sua stanzetta e al suo letto comodo e alle fiabe che il papà le legge.

Cristina comincia a piangere, è buio ormai e non vede nè gli alberi, nè alcun sentiero. Sente solo rumori che le incutono grande paura. E’ anche tanto stanca e ha fame. Vorrebbe fermarsi, ma ha paura. Vorrebbe andare avanti, ma dove?

I suoi singhiozzi non si fermano. Si aggrappa al suo cane e chiama il padre come se lui potesse sentirla: ” Papà, papà, mi dispiace di averti disobbedito. Ho tanta paura, aiutami papà. Non me ne andrò più da sola per i boschi. Quanto dolore ti sto dando. Non sono a casa e tu starai impazzendo a cercarmi. “

Come una risposta alle sue preghiere si sente una voce:” Eccomi Cristina, non avere paura. Sono qui con te ed ora ti porto a casa.”

“Ma babbo, come fai ad essere qui? O come sono felice di vederti”. Cristina si aggrappa al padre, lo bacia, si stringe a lui e non lascia le sue braccia sicure e confortanti.

Mentre tornano a casa il padre le racconta che si era accorto delle sue bugie, così quella mattina non era andato a lavorare, ma si era nascosto per vedere cosa faceva. L’aveva seguita da lontano, aveva visto i nastri e poi l’aveva vista correre senza mettere fiocchi.

L’aveva vista giocare con i narcisi e correre dietro agli uccelli.

Aveva tremato quando si era avvicinato all’acqua e aveva respirato con sollievo quando se ne era allontanata.

L’aveva seguita per tutto il giorno.

Quando si era fatto buio vedendola correre senza seguire nessuna direzione ma girare in tondo tra gli alberi aveva capito che era veramente spaventata ed era venuto in suo soccorso.

“Pensavi veramente che non mi sarei accorto di nulla? Tu sei amata e la tua migliore avventura è proprio questa. Quando sarai più grande mi accompagnerai tra i boschi e vivrai le tue avventure con me, al sicuro. Giocherai tra i narcisi con me e andremo sul lago tra le onde scintillanti. Scoprirai il mondo con me. Non avrai bisogno di fiocchi e non avrai paura di nulla entre terrai la tua mano nella mia . Non ci sarà avventura migliore! “

Cristina si addormenta così tra le braccia sicure del suo papà, cullata dal suono dolce della sua voce e capisce che quello è il suo luogo incantato e la persona che la tiene in braccio è il suo re e lei la sua principessa.

Non ha bisogno di altro per ora.

Le avventure possono attendere perché sa che le vivrà tutte tra le braccia sicure del suo babbo.



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