La befana vien di notte
Era la notte tra il 5 e il 6 Gennaio. Le feste ormai erano giunte al termine. Come diceva un antico proverbio “L’Epifania tutte le feste si porta via.” Ivan e Mattia non erano molto… La befana vien di notte
La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "dolci", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".
Era la notte tra il 5 e il 6 Gennaio. Le feste ormai erano giunte al termine. Come diceva un antico proverbio “L’Epifania tutte le feste si porta via.” Ivan e Mattia non erano molto… La befana vien di notte
Babbo Natale ce l’ha fatta! Anche quest’anno s’è compiuto il prodigio; in una notte soltanto è riuscito a portare un giocattolino ad ogni bambino, che in ogni angolo della terra lo aspettava al calduccio nel proprio lettuccio.
Evviva! Babbo Natale può finalmente prender tre giorni di ferie, prima di pensare ai preparativi per l’anno a venire e, di filato, va a fare windsurf alle Maldive.
Le feste però non sono finite! Cari bambini state tranquilli, perché… col sacco pieno di dolci, chi arriva aggrappata a una scopa di notte con le scarpe che son tutte rotte?
È proprio lei, la cara Befana che vola soave nel cielo ammantato di stelle e vi riempie le calze di caramelle.
Fiaba di Emma Tartaglione
C’era una volta un villaggio dove gli abitanti si vestivano con delle tuniche molto lunghe e colorate ed erano sempre allegri. Un giorno però in questo villaggio
arrivò una regina molto perfida che comandò a tutti i suoi sudditi di festeggiarla un giorno a settimana.
La domenica tutti i cittadini del villaggio erano obbligati a fare festa alla regina e dovevano mangiare torte, pasticcini, cioccolata…
Mangiavano talmente tanto, che erano diventati tutti grossi grossi e, invece di camminare, rotolavano come palle!!!
Fernando era un bimbo di otto anni, biondino e paffutello, che somigliava a tanti suoi piccoli colleghi che ogni giorno vanno a scuola. La scuola di Fernando si trovava proprio di fronte ad una pasticceria ed ogni giorno il bimbo posava gli occhi sulle vetrine, piene di dolci e leccornie di ogni tipo, desiderando di mangiare tutte quelle cose, belle e buone. “Potessi averne almeno un poco…” sospirava sgranando gli occhi e con la bocca aperta per la meraviglia.
Vasi di vetro, pieni di confetti dai colori variopinti, facevano da cornice a torte ricoperte di cioccolato e da un punto all’altro della vetrina, le specialità più diverse si presentavano con nomi illustri scritti, insieme ai paesi d’origine, su biglietti di cartoncino dorato. Sacher Torte – Austria, Baklava – Turchia, Tarte Tatin – Francia, Cheesecake – Inghilterra. Per una volta erano i dolci a disegnare la carta geografica del mondo e chissà quant’era buona…
C’era una volta una mia zia
che lavorava in pasticceria.
Aveva le mani di burro e di strutto
ed assaggiava sempre tutto.
Cuoceva leccornie e imbottiva bignè
montava la panna e la crema al caffè.
Con granelli di niente ed un po’ di farina
faceva una torta sopraffina.