Filastrocca dei calzini spaiati

Fiaba pubblicata da: Elide Fumagalli

C’era una volta un bel calzino
Bianco, rosso e piccolino.
Un giorno il suo compagno sparì
e lui tutto solo si ritrovò… lì!

Nel cassetto con pazienza aspettava
Ma l’altro proprio non arrivava!
Un giorno allora si fece coraggio
E decise di farsi un bel viaggio.
“Da qualche parte sarà andato a finire
Io quel posto voglio scoprire!”

Arrivò nel paese delle tazze sbeccate
Dove qualcuno le aveva abbandonate
Ma loro facevan festa con biscotti e con il thè
Avevano invitato anche me

Andò nel paese delle pentole ammaccate
Perché da qualche parte erano cascate.
Ma quelle felici d’esser imperfette
Cucinavan marmellate, e polenta a fette.

Arrivò nel paese delle forchette storte
A volte avevano posizioni assai contorte
Per nulla preoccupate di non esser tutte uguali
Inforchettavan pizzette a forma di animali

Arrivò nel paese dei vasi rotti
Caduti nelle stanze e nei salotti
li aveva aggiustati in modo divertente
e contenevan balsami e profumi dell’oriente

Gira di qua e gira di là
Alla fine arrivò in una grande città.
C’erano di calzini un milione
E ogni giorno ne arrivava un vagone!
Ma nessuno di loro cercava il suo compagno
Perché ad esser diversi c’è sempre… un guadagno.

Più colori più fantasia
Più amici sulla via
E allora il calzino disse: “Sapete che farò
Resterò qui e mai più nel cassetto tornerò!”

Ed è per questo mamme, papà e bambini
Che a volte scompaiono i vostri calzini

E ORA CHE COSA succederà?
Che Il mondo spaiato più felice sarà!

La versione audio

 

 



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