La signora del tempo (4) / La trasformazione

La signora del tempo (4) / La trasformazione

Fiaba pubblicata da: marzia.o

Qui tutte le puntate.

Il dvd si spense per l’ennesima volta, ormai Luce ne conosceva a memoria ogni frase, era tutto il pomeriggio che lo ascoltava, si era interrotta solo quando la nipotina l’era andata a chiamare per la cena, ma la giovane non riuscì a mangiare nulla, ma non trascurò la nipotina, dopo d’averla messa a letto si rinchiuse nello studio, nel dvd il nonno le aveva anche parlato di un diario scritto da sua nonna, da bambina lo aveva letto pensando che fosse uno dei tanti libri fantastici della libreria, ora sapeva che non era così, tolse il dischetto e lo rigirò nelle mani.

Luce ripensò a cosa aveva detto il nonno:«Il dischetto è fatto di particelle di energia temporale ed è la chiave per ripristinare completamente l’energia della macchina del tempo, basta inserirlo nell’apposita fessura.».Inoltre il nonno le aveva spiegato che la chiave trovata nel cofanetto apriva la porta della macchina del tempo, il medaglione richiudeva l’essenza di sua nonna, l’orologio invece quella del nonno; suo nonno si era anche raccomandato di usarli solo all’interno della macchina del tempo, per motivi di sicurezza.

Luce cominciò ad andare avanti e dietro, si sentiva legata alle responsabilità verso alla famiglia, ma sapeva che ormai il suo spirito desiderava andare altrove, era per questo che aveva sperato di vedere l’uomo di quattro anni prima e dirgli che era pronta a seguirlo, con questo pensiero si fermo comprendendo che lei aveva la possibilità di fare ciò che desiderava da sempre, si rendeva anche conto che se accettava il suo destino avrebbe avuto una responsabilità anche superiore a quella per la sua famiglia, ma aveva deciso, s’avvicino alla libreria e spostò il diario di sua nonna tirandolo come suo nonno le aveva spiegato.

La libreria si divise in due aprendo un passaggio che dava su una scala, cominciò a scendere e la porta si chiuse alle sue spalle mentre le lampadine si accendevano mentre lei discendeva, quando la scala finì si trovò in una grotta e al centro c’era una cabina telefonica, Luce cominciò a ridere, si era aspettata una specie di astronave, invece si era trovata davanti a una cabina del telefono, stava ancora ridendo quando la chiave che aveva in tasca emise una vibrazione, la ragazza continuando a ridere aprì la porta, ma quando entrò la risata le mori in gola. La luce era soffusa, ma si vedeva bene che l’ambiente era vasto, scale, corridoi, e salite, portavano a piani superiori e a stanze, uscì di nuovo, e fece il giro della piccola cabina, poi torno all’interno.

La luce partiva dal centro della macchina del tempo, un cilindro trasparente, sembrava pieno di liquido, una sfera d’energia saliva lentamente a spirale verso l’alto, intorno al cilindro cerano tre postazioni di comando, Luce sfiorò una delle consol, e le sembrò che la macchina parve avere un fremito, allora la ragazza sorrise e sussurro:«È molto tempo che qualcuno non ti tocca e non ti pulisce visto la polvere che copre le tue parti».

Anche in questo caso sembrò che la macchina avesse sussulto, «Vediamo aggiungere un po’ più di luce». Prese il dischetto e lo mise nell’unica fessura che poteva contenerlo, un istante dopo la sfera d’energia cominciò a girare più velocemente e la luce invase tutta la stanza e i corridoi, se con la luce soffusa l’era sembrava grande ora le sembrava enorme, troppo curiosa cominciò a salire sulle scale trovò una libreria immensa, una stanza da bagno con una vasca così grande che sembrava una piscina con l’idromassaggio, camere da letto negli stili più strani, una stanza sembrava un ospedale con medicine mai conosciute, cucina, salotti e ripostigli, alla fine del giro Luce si ritrovò di nuovo davanti al cilindro, ed era eccitatissima, fece dei lunghi respiri, era giunto il momento di usare il medaglione di sua nonna, ricordò ciò che

aveva detto suo nonno: “Usa prima il medaglione di tua nonna, preparerà il tuo corpo per ricevere la mia essenza, e usali a distanza l’uno dall’altro“. Luce non sapeva bene cosa fare, ma visto che era un medaglione con una catena pensò di metterlo al collo, per un lungo momento sembrò non accadere nulla, poi dal pendente si sprigionò un fascio di energia pura che cominciò a infilarsi nei corridoi sfiorando le pareti della macchina del tempo, rimase per un istante in alto sul lato opposto a quello dove si trovava Luce, poi vorticando su se stesso tornò verso di lei, l’impatto fu violentissimo tanto da farla barcollare, il corpo era avvolto da una luce intensa e le sembrava che la pelle e persino all’interno del suo corpo bruciasse, poi la luce fu assorbita dal corpo, Luce cadde inginocchio e tossì, dalla sua bocca uscì una piccolissima nuvola dorata, era il segnale che la trasformazione era avvenuta con successo.

Luce era così stanca che a fatica si alzò, sapeva che non ce l’avrebbe mai fatta a tornare nello studio così preferì stendersi su un letto di una delle tante stanze che aveva visitato in precedenza, appena toccato il letto s’addormentò profondamente. Luce dormiva ma la sua mente sembrava un vulcano in eruzione, informazioni su pianeti sconosciuti, sulla gente che vi abitavano, coordinate che portavano a quel pianeta o all’atro s’intrecciavano su mappe stellari, la matematica quantistica, che fino a quel momento le sembrava difficile le sembrò una vera bazzecola, le dimensioni, le porte temporali, niente della scienza l’era più nascosta, tutto ora le era comprensibile, ma quando si svegliò aveva un mal di testa molto forte e una fame che avrebbe mangiato anche un cavallo.

Andò in camera sua e si fece una lunga doccia, anche per togliersi di dosso l’indolenzimento che le aveva lasciato l’impatto con l’energia dell’essenza di sua nonna, si vestì e andò nella sala da pranzo, i suoi fratelli e la nipotina la salutarono, ma lei li pregò di stare in silenzio, Georg, si avvicino al tavolo con il carrello della colazione, stava per versare il caffè, ma solo sentirne l’odore le fece venire la nausea, a fatica sussurro: «Del the», Georg le versò il the, lei lo assaggiò e s’accorse che il mal di testa era diminuito, finì la tazza e ne chiese subito un’altra, e sorridendo disse, «Chi l’avrebbe mai detto che il the avesse delle proprietà curative», poi guardando la famiglia chiese, «Alla che cosa è accaduto in queste diciotto ore».«Vuoi dire da quando ti sei rinchiusa nello studio», domandò Ronald.«Sì».«Be’ nulla di particolare», sorrise Jemes.«Ti ricordi che questa sera abbiamo organizzato la festa di beneficenza per l’ospedale fluviale in Amazzonia?», le domandò Ronald.«Era per questa sera?».«Sì, ci saranno molti ospiti in lustri, verranno anche alcuni membri della famiglia reale, non dirmi che ti eri dimenticata?».«Più o meno, ci sarà anche nostra madre?».«Sì, mi dispiace, non credo che papà riuscirà a lasciarla a casa», sospirò Ronald.«Mi sta tornando il mal di testa», Linda sorrise ma non commentò, parlarono ancora un po’, poi Luce domandò lasciando i due fratelli perplessi, «Non è successo proprio nulla, che so strane esplosioni in cielo o qualcosa del genere?».«No, l’ultima c’è stata per Natale, ma che razza di domanda è», domandò Jemes.Luce non rispose si limitò a sorridere, poi s’alzo di scatto e dichiarò che era ora di muoversi, si sentiva carica d’energia, ancora non sapeva come gestire i suoi nuovi poteri, e soprattutto non sapeva da che parte cominciare a essere “Una Signora del Tempo”.

Qui tutte le puntate.



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