Gloria accese l’albero: era l’ultimo giorno di scuola. Poi sarebbero arrivate le vacanze, i dolci e i doni della sera della Vigilia. Le luci sfavillarono e i balocchi le sembrarono meravigliosi, tutti regali dei suoi compagni di classe.
Anche Valentina le aveva fatto un dono: una piccola stella di vetro che Gloria mise per prima, perché l’amica purtroppo sedeva su una sedia a rotelle. Valentina spesso era triste. Non poteva camminare e trovava sollievo nella lettura.
Quella mattina Gloria le portò Alice nel Paese delle Meraviglie e insieme iniziarono a guardare le illustrazioni. La maestra entrò e sorrise nel vederle così unite. Decise allora di invitare Valentina a sedere vicino a Gloria, che stava sempre sola al banco. La bimba le mise in cartella la stellina.
A casa, la mamma aveva bisogno di aiuto per il dolce e chiamò:
«Gloria, ho un po’ bisogno di te!»
«Sì, subito!» rispose lei allegra.
«Come sta Valentina?» domandò poi la mamma, mentre spolveravano una bella torta.
«Bene. Mi ha regalato una stellina, ma la verità è che lei è la mia buona stella.»
Con la mamma cucinò, infornò, spolverò di zucchero a velo e poi prese il suo libro e iniziò a leggere. Non esiste il diverso: siamo unici e speciali. Un amico si aspetta affetto e comprensione, pensò Gloria.
Tra poco è Natale: rendiamo speciale un amico, si propose.
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