Celestino Mingherlino e il ritorno dei Verdastri
È un’afosa mattina di giugno.
Una primavera capricciosa sta infastidendo gli abitanti del paese e del bosco con scrosci di acquazzoni e pioggerelle antipatiche.
Il tipico profumo di erba e foglie bagnate sembra non esistere più, al suo posto un caldiccio umido e malato che si appiccica addosso e fa sudare tanto costringe tutti a rimanersene nelle proprie casette con le persiane socchiuse, cercando di acchiappare un po’ di fresco nella penombra.
Questo clima non fa certo bene al povero Celestino Mingherlino che, malgrado la salute di ferro e l’incrollabile ottimismo, soffre di reumatismi da umido.






