La grotta di San Michele
In Puglia, sul Gargano, Esiste un luogo sovraumano. Il paese si trova in provincia di Foggia, dove i pellegrini la vanno a visitare anche sotto alla pioggia. Ma cosa ha di speciale Questo luogo così… La grotta di San Michele
La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "religione", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".
In Puglia, sul Gargano, Esiste un luogo sovraumano. Il paese si trova in provincia di Foggia, dove i pellegrini la vanno a visitare anche sotto alla pioggia. Ma cosa ha di speciale Questo luogo così… La grotta di San Michele
Rintra na urutta nica è fridda
cu tanticcia ri paghia c’è nu sciecco e na vaccaredda
è supra tanticcia ri paghiuzza
romme nu picciriddu
anttuppatu sulu cu muzzuddu ri pezza
lu sciecco ca vaccaredda ci stannu vicinu
pi fallu cauriari co fiatu cauru
cusi’ nun senti friddu u picciriddu
ocantu ciavi a sà madre Maria e a sà patri Giuseppi
iddi sunu tantu stanchi ana caminatu assai
nun pottunu truvari na stanza pi dommiri
da’nalbergu picchi’ erunu tutti inpigniati pò ciensimientu
cossi’ Maria appa fari nasciri a sà figghio di na urutta fridda
C’era una volta, in un tempo lontano e in un luogo indefinito, un uomo di nome Giosafat.
Quest’uomo non aveva famiglia, non una compagna, non dei figli ed i suoi unici amici erano un cavallo di nome Diamante e un cane di none Luce, entrambi di sesso e razza indefiniti, ma erano i suoi amici, coloro che lui amava e che lo amavano: i soli.
L’uomo amava a tal punto i suoi amici che mai avrebbe osato cavalcare il cavallo (e tantomeno il cane).
Sette lunghe lune erano trascorse da quando Ram, maharaja di Benares nell’India del nord, aveva fatto uno strano sogno. Aveva visto cadere nel cuore della notte una grossa palla di fuoco che aveva illuminato così tanto la terra da far apparire le acque del fiume Gange, dorate. Si era svegliato di soprassalto per l’immenso chiarore e, sudato per il calore di quell’evento, si era precipitato verso la finestra per la curiosità . La vista di una notte placidamente stellata invece, lo fece tornare sui propri passi fin sotto la calda coperta di pecora che scostò istintivamente. La luce abbagliante del sogno però, stentava a scomparire, così che il povero Ram si ritrovò ad affrontare il giorno con gli occhi e il corpo affaticati. Da sette mesi ormai gli capitava la stessa cosa ogni notte e per quanto egli fosse un saggio rinomato per lo studio della medicina e delle stelle, non servirono le sue conoscenze a rendere più serene le sue notti. Nell’ala ovest del gran palazzo del saggio Ram, viveva la serva