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Tutte le fiabe che parlano di "pecora"

La più completa raccolta di fiabe, favole e racconti brevi che parlano di "pecora", tra le migliaia inviate da tutti gli autori di "Ti racconto una fiaba".

angelina lago pastorella

Angelina del lago

C’era una volta, ma c’è anche oggi, un borgo adagiato sulla sponda di un lago nelle cui acque si riflette il profilo di rilievi boscosi, situato ai piedi di un monte chiamato Luco per il… Angelina del lago

pastore

Il Pastore

Nelle montagne del Gennargentu, nel bel mezzo della Barbagia, un giovane decise di iniziare l’allevamento di pecore, e fin qui non c è niente di strano, contro tutto e tutti fece arrivare le pecore dall’arcipelago… Il Pastore

il prato di beth

il prato di Beth

In un grande prato vicino ad una piccola collina, vive Beth, una pecora docile e affettuosa il nome lo ha avuto, grazie ai bambini che l’adorano. Giocano spesso al prato; l’abbracciano la coinvolgono nei giochi.… il prato di Beth

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La pecora parlante

Un giorno il pastore Luca trovò una pecora con una zampa ferita, perciò la curò. 

Allora il pastore portò la pecora nel suo gregge, però un giorno il pastore  si rese conto che la pecora dormiva continuamente perciò la abbandonò nel bosco, ma la pecora era furiosa, ma così tanto che all’improvviso opra di essa si formò un gigantesco uragano e intorno una tempesta minacciosa e un forte tuono colpì la pecora e l’animale come per magis incominciò a parlare e da quel momento decise di venticarsi del pastore.

Così magicamente incominciò a cavalcare una nuvola  e raggiunse il gregge del pastore e liberò tutte le pecore e apprena il pastore vide quel che stava succedendo raggiunse la pecora malefica che ad un certo punto gli disse “tu, pastore malefico dopo avermi trovsto e curato, mi hai abbandonato sola e infreddolita, meriti una punizione” così come per magia la pecora fece ammalare il pestore  e la pecora se ne andò. 

La pecora parlante

omino-panspeziato

L’omino di panspeziato

C’era una volta una vecchina che sapeva fare dolci meravigliosi.

Un giorno, mancava poco a Natale, preparò un bellissimo e dolcissimo omino di panspeziato.

Per occhi aveva due uvette marroncina, per naso una ciliegina candita, per bocca una mandorla.

Tutta soddisfatta mise l’omino di panspeziato in una teglia e lo infilò nel forno.

Ma subito dopo sentì bussare insistentemente alla porticina del forno e una vocina che gridava:

“Fammi uscire !! Fammi uscire!!”

L’omino di panspeziato

pecora-settantadue

La pecora settantadue

Sono la pecora numero settantadue. Lo so con certezza perché questo è il numero dipinto con la vernice sul mio posteriore. Per facilitarsi il compito di contare le pecore, il pastore ha scritto un numero sul  dorso di ogni pecora.  Così so anche che siamo in cento.

La numero cento è una pecora che stilla boria da ogni ricciolo di lana. Credo abbia il numero cento solo perché è quella con il di dietro più grosso.

Ma io sono la settantadue. Significa che non sono tra  le prime quando il gregge si muove, né  sono tra le ultime. Sto in mezzo, affogata nella mediocrità assoluta. In realtà non sono nessuno. Sono sfruttata, come le altre: portano via la lana, il latte e anche gli agnellini. Sono un animale. Servo a produrre e basta.  Ho lo stesso valore dello steccato dell’ovile.

La pecora settantadue

vecchio-lupo-pecorella

Il vecchio lupo malandato e la pecorella

«Mi son spogliato di tutti li vizi», disse un giorno un vecchio lupo alla pecorella,«mo’ possiamo stare assieme e vivere felici. Come vedi son tutto spelacchiato e frusto, la dentatura è marcia, le forze più non me sorreggono, camino a stento e con un bastone in mano. Ormai m’accontento di mangiare una semplice brodaglia che mi prepara Commara Volpe, giusto per  placare quella poca di fame che ancora m’è rimasta in corpo. Adesso che son vecchio e stanco vorrei redimermi de li peccati commessi in gioventù e domandar perdono a tutta la tua specie per quante volte mi son nutrito d’un tenero cosciotto».

Rispose allor belando la giovane pecorella:
«Giacchééé avete dichiarato testééé d’esser in cattiva sorte e di non poter più nuocere alla mia specie;poichééé vi vedo in questa condizione malridotta,  vi faccio allor il piacer di metter fine alle disgrazie vostre».

Il vecchio lupo malandato e la pecorella

Il pastore e il mare

Un Pastor sen vivea felicementedel suo gregge da un pezzo in riva al mare,e s’anco non avea da scialacquare,di quel poco vivea sicuramente. Ma la vista di tanti bei tesori,che ogni giorno sbarcavan sulla sponda,tanto… Il pastore e il mare

I lupi e le pecore

Dopo mill’anni di spietata guerraPecore e Lupi fecero la pace,e fu un atto bellissimo fraterno:perché se ai Lupi piacequalche volta mangiar le pecorelle,dei Lupi colla pellefanno i pastori gli abiti da inverno. Quell’esser sempre in… I lupi e le pecore