Nastro di luce
Fiaba pubblicata da: Giuseppe Spathis
Che pizza la routine quotidiana !
Scuola, maestre, compiti, amici; sempre le stesse cose. Ah, una vita avventurosa! Fossi il re di un vastissimo impero! Inutile pensarci, ora devo andare a dormire, e domani farò quello che ho fatto oggi. E ieri.
Mi sveglio di soprassalto per un rumore che proviene dal bagno, un ticchettio. Mah, è la solita goccia che cola dal rubinetto della vasca; meglio tornare a letto.
– No, non lasciarci. Devi salvare il nostro regno dai distruttori, e dalle pietre!
– Chi siete?
– Le gocce
– Ma ….. parlate?!
– Sì, parliamo – Tono di voce impaziente, sbrigativo .
– Presto, metti la testa nel rubinetto, e aprilo; entrerai nel nostro mondo.
– Ok, però mi sembra un po’ stupido; ma cosa …. – Mi sento trasportare in un vortice di luce, e pressato, compresso, quasi “sciolto”. Sento freddo, ma anche un senso di libertà. Mi ricorda il primo bagno al mare dell’estate. Tante piccole mani ( ma sono dita, queste? ) mi toccano. Ecco delle voci, prima distanti, poi sempre più vicine. Dove mi trovo?
– Sei nel regno dei quattro elementi; noi siamo i fluidi, poi ci sono la luce, le pietre, e i terribili distruttori. – Una voce è accanto a me, limpida, scrosciante come l’acqua.
– Insieme alla luce noi riusciamo a respingere l’assalto delle pietre e dei distruttori, ma ci serve un leader, un capo, un re! Ora l’abbiamo trovato, sei tu! –
Queste ultime parole sembrano dette da tante persone, ma davanti a me ci sono solo delle forme colorate , come dei “blob”, che si spostano continuamente.
Il rumore delle loro parole è assordante, come un mare in tempesta.
– Io? State scherzando, spero. – I blob sembrano appiattirsi e contrarsi. Rispondono tristemente:
– No, diciamo la verità. Ora ci prepariamo per l’ultima guerra, la decisiva; vuoi guidarci, per favore? Accetta la nostra proposta, comprendi il nostro dolore – Le voci si sono trasformate in un mormorio, dolce e delicato; mi viene in mente la rugiada che cade da una foglia.
– Tieni questo nastro di luce in segno di amicizia.
– Ma come capirò chi sono i distruttori?
– C’è qualcosa di simile nel vostro mondo, un elemento pericoloso, il fuoco. Brucia e devasta tutto, non è vero? Anche nella nostra terra i distruttori incendiano i boschi e tutto quello che gli capita a tiro per avere combustibile, e creare altro fuoco. Quindi non abbiamo scelta, li dobbiamo annientare. –
I blob mi circondano, quasi mi inghiottono, e capisco di essere diventato come loro: non ho più un corpo, tutto in me scorre, mi distendo e mi allargo come mi pare, anche se non c’è un vero e proprio ‘spazio’ da riempire. E’ come se fossi in una sfera mistica, tutta blu, con dei piccoli rilievi che potrebbero essere colline, e ‘rughe’ che forse assomigliano a strade.
Ed ecco che mi trovo in mezzo ad una guerra, molto emozionante, ed ho l’impressione di avere accanto a me una principessa. Sogno o son desto?
Non una ragazza qualunque, ma una creatura meravigliosa, che risplende di luce propria; ed anche lei mi aiuta nella battaglia. Mi sembra di distinguere una massa di capelli biondi e vaporosi, e lo splendore degli occhi; ma la mia principessa non ha contorni definiti, è costituita da un insieme di colori cangianti così intensi che devo tenere gli occhi quasi chiusi.
Certo, Lilln – ma come faccio a sapere il suo nome? – è a capo dei nostri alleati, le luci.
Sono finalmente un re, con la corona in testa e una spada temibile al fianco; certo, se avessi una forma definita! Ma anche così posso combattere e respingo con la mia arma liquida le armate delle pietre, che si riversano rotolando dalle colline come lava incandescente sommergendo tutto quello che incontrano.
Sembrano biglie lanciate da un gigante. I fluidi non combattono, ma si nascondono nelle fessure della distesa blu davanti a me.
Molto più temibili però i distruttori, che dall’alto si lanciano bruciando i blob; ed essi muoiono evaporando, fra atroci tormenti.
Ma la mia principessa pronuncia una formula antica, che stranamente comprendo e ripeto: sembra il verso di un uccello, Proilllllllnnnnnnnn, e crea una luminosità insostenibile accecando i nemici, che finiscono per combattersi fra di loro. Le pietre soffocano la fiamma, ma il calore intenso fonde i guerrieri di roccia.
Finalmente le armate nemiche si ritirano; un sollievo immenso, ma sento improvvisamente molto caldo, come se un distruttore mi avesse colpito, e …
…
Mi sveglio con la testa nel lavandino e l’acqua calda che mi ustiona una guancia. Fuori dalla porta arriva la voce attutita di mio fratello: – Sto aspettando da un’ora! Esci o chiamo la polizia! –
Vorrei essere di nuovo fluido per passare dal buco della serratura.
– Va bene, esco. Stai calmo.
Allora era solo un sogno; si ritorna alla solita vita.
Ma in mano stringo ancora un nastro, di colore fosforescente … sembra fatto di luce.